Dove eravate l’11 settembre del 2001 quando le torri gemelle vennero attaccate dai terroristi? Qual è stata la vostra reazione alle immagini e alle notizie in arrivo da New York?
Il Corriere.it ha lanciato oggi questo invito ai suoi lettori ai quali chiede di raccontare i loro ricordi di quel giorno fatale. Io ricordo benissimo il mio 11 settembre. Ero a Brescia per affari quel pomeriggio di 10 anni fa. Avevo realizzato con una webfarm bresciana, la UnoPortals, un nuovo servizio pensato per le aziende e gli operatori economici. Si chiamava www.ecodellarete.com (in seguito a un contenzioso legale la testata venne poi ceduta) ed era un servizio di rassegna stampa che offriva in tempo quasi reale, un report inviato ogni ora agli abbonati, la raccolta di tutto quanto veniva scritto in rete su di loro e sulla loro società dai numerosi siti che allora di occupavano di economia e finanza. Io avevo ideato il format e loro l’avevano realizzata tecnicamente utilizzando uno spider di ricerca Html. Il mio compito a quel punto era presentare il servizio, lanciarlo e venderlo ai potenziali clienti.
Avevo appena finito la riunione ed ero uscito dall’ufficio che si trovava in un centro commerciale alla periferia della città per bere un caffè prima di tornare a Milano. Entrai in un bar e lo trovai deserto. Dietro il banco non c’era nessuno. Sul grande schermo sopra la parete un’immagine fissa mostrava la cima di due grattacieli di cui uno era in fiamme e fumava nel cielo azzurro. Non c’era audio e non si capiva di cosa si trattasse. Arrivò il barista e ordinai il caffè. Mentre me lo preparava gli chiesi accennando allo schermo: “Che film è?” e lui tranquillo e poco interessato: “Non so, pare sia un attentato aereo a New York”. “Ma come aereo” pensai e in quel momento lo vidi l’aereo di linea che entrava nello schermo da sinistra e andava a colpire l’altro grattacielo affondando nella facciata di vetro e acciaio come un coltello nel burro. Restai senza fiato, a bocca aperta per la sorpresa. Avevo già messo sul banco i soldi e me ne uscii dal bar senza bere il caffè. Tornai di sopra nell’ufficio della UnoPortals e c’era un’agitazione tremenda. Tutti guardavano i video e cercavano di collegarsi con i siti dei giornali americani per avere delle notizie.
Avevo appena finito la riunione ed ero uscito dall’ufficio che si trovava in un centro commerciale alla periferia della città per bere un caffè prima di tornare a Milano. Entrai in un bar e lo trovai deserto. Dietro il banco non c’era nessuno. Sul grande schermo sopra la parete un’immagine fissa mostrava la cima di due grattacieli di cui uno era in fiamme e fumava nel cielo azzurro. Non c’era audio e non si capiva di cosa si trattasse. Arrivò il barista e ordinai il caffè. Mentre me lo preparava gli chiesi accennando allo schermo: “Che film è?” e lui tranquillo e poco interessato: “Non so, pare sia un attentato aereo a New York”. “Ma come aereo” pensai e in quel momento lo vidi l’aereo di linea che entrava nello schermo da sinistra e andava a colpire l’altro grattacielo affondando nella facciata di vetro e acciaio come un coltello nel burro. Restai senza fiato, a bocca aperta per la sorpresa. Avevo già messo sul banco i soldi e me ne uscii dal bar senza bere il caffè. Tornai di sopra nell’ufficio della UnoPortals e c’era un’agitazione tremenda. Tutti guardavano i video e cercavano di collegarsi con i siti dei giornali americani per avere delle notizie.
Le agenzie parlavano di attentati terroristici, di altri aerei, di dirottatori, di migliaia di morti. Vedevamo in diretta persone che si lanciavano nel vuoto per sfuggire alle fiamme, gente in strada che scappava in preda al panico, pompieri che accorrevano. Poi vedemmo con orrore la prima torre crollare mentre centinaia di persone uscivano dalla seconda torre dopo aver disceso decine di piani di scale a piedi. Mezz’ora dopo anche la seconda torre collassò crollando su sè stessa. Mentre tornavo a Milano in macchina parlai per telefono con un collega giornalista che mi raccontò tutto quello che aveva saputo fino a quel momento, che erano stati i terroristi arabi, che sarebbe scoppiata una tremenda guerra tra l’Islam e l’Occidente, che eravamo vicini all’apocalisse. Non tornai al giornale come sarebbe stato logico. Avevo paura. Tornai direttamente a casa. Volevo stare vicino alle mie bambine, a mia moglie, alla mia famiglia.
2 commenti:
Io non mi ricordo di quello che stavo facendo quel giorno,ma quello che e' accaduto da dieci anni a questa parte giustamente ci viene ricordato.Televisione ,giornali,radio,blogs.
Mi piacerebbe altresi'che venisse ricordato quello che tristemente e' successo l'undici settembre del 73,anche li' per molte persone e' cambiata o meglio e' finita la vita.
saluti mauro anelli
Ero in ufficio quel giorno e vidi cadere le torri in diretta su reuters tv: mamma che angoscia !!
Qualche giorno dopo invece mi trovavo in un ristorante di Parma e dovetti scappare a gambe levate per un falso allarme bomba!!
Aris Baraviera
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