In Francia, è accaduto oggi un grave incidente sul lavoro in una centrale nucleare (sembra senza fughe radioattive, per fortuna) che ha fatto un morto e quattro feriti. La notizia pur importante non è però il primo titolo del Corriere.it, edizione online del quotidiano di via Solferino. L’apertura del giornale è: “Scoppia fabbrica di fuochi: sei operai morti a Frosinone”.
La scelta del Corriere mi sembra corretta. E' inaccettabile e scandaloso, insomma, che in Italia persino le fabbrichette di fuochi artificiali, i cosiddetti botti, si rivelino ben più pericolose e mortali di una centrale atomica. Come a Paderno Dugnano abbiamo toccato con mano recentemente, viviamo circondati da bombe, da depositi di veleni, da impianti pericolosi, perché a causa della mancanza di controlli e del lassismo della pubblica amministrazione, il rischio viene di fatto, per motivi economici, scaricato sui lavoratori, sui cittadini e sull'ambiente in cui queste aziende operano.
Il numero dei morti sul lavoro, dovuti alla sostanziale insicurezza delle aziende in Italia, è tra i più alti d’Europa, fino al 2005 erano i più alti in assoluto: nel 2010 abbiamo contato in media 3 vittime al giorno, 440 dal gennaio 2011 a oggi.
Ieri all'Eureco, oggi alla Pirotecnica Cancelli, la strage continua.
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