martedì 2 agosto 2011

Rho-Monza: "Abbiamo pareggiato 3 a 1"

Ricevo da Ferruccio Porati questa relazione dell'incontro che si è tenuto oggi pomeriggio presso la sede di Serravalle. Sul tavolo il progetto alternativo a quello elaborato dalla società concessionaria che non prevede l'interramento.
Cari amici, vi descrivo le mie personali sensazioni che ho carpito durante l'incontro col concessionario (Serravalle) tenutosi oggi pomeriggio in quel di Assago.
Ho usato nel titolo un'espressione che usai diversi anni fa, all'indomani della fusione della mia prima azienda - la STI di Cassina dè Pecchi - che confluì in Italtel. Un dirigente che ricordo sempre con stima, l'ing. Giacomo Premoli, ci riunì per spiegarci il nuovo organigramma, ove, per ogni posizione, ad un uomo ex STI corrispondevano tre teste Italtel. Nonostante tutto, l'ing. Premoli cercava di spiegarci che non eravamo in posizione subalterna e fu in quel momento che, un po’ per stemperare i toni, un po’ per "vis polemica", mi uscì la frase: "OK, abbiamo pareggiato 3-1"!
Anche oggi, dopo la lunghissima riunione tecnica prevista in casa di Serravalle, l'estrema sintesi su com'è andata è la stessa: "Abbiamo pareggiato 3-1".
La riunione aveva un taglio prettamente tecnico. Questo è stato anche ricordato più volte nel corso del suo svolgimento. Presenti al tavolo diverse realtà: i comuni (Paderno Dugnano col vicesindaco Bogani e l'arch. Moroni, Novate Milanese con l'ass. Potenza, Bollate con l'ass. Vaghi), i tecnici estensori del progetto, fra cui l'arch. Allegro e l'ing. Calcinati ed altri), una coppia di tecnici della Regione Lombardia, tecnici e politici (anche l'ass. De Nicola) della provincia di Milano, la struttura tecnica di Serravalle, capitanata dall'ing. De Vincenzi, ed infine Amministratore delegato e vice di Serravalle. Assenti gli enti ministeriali.
Subito si è entrati nel vivo, infatti l'ing. De Vincenzi ha chiesto che fossero spiegate le tavole di progetto, svolgimento effettuato dall'ing. Calcinati, il quale si è soffermato molto sul nodo di Paderno, spiegando la soluzione ipotizzata che prevede, nel tratto di affiancamento (quello delle 14 corsie del progetto preliminare), la commistione dei flussi di traffico di Rho-Monza e Mi-Meda per le direzioni ovest/est e sud/nord da una parte, e est/ovest e nord/sud dall'altra, per untratto di circa 800 metri, spiegando che la modalità scelta permette di semplificare la teoria degli svincoli (quindi ridurre i costi complessivi). Dovizia di particolari è stata data a tutta la tratta, dal collegamento del Plis della Balossa col parco Groane, fino in fondo alla questione del ricongiungimento con la tratta 3 di competenza di "Autostrade per l'Italia".
Immediatamente l'ing. De Vincenzi ha approfondito la questione, chiedendo dettagli sulla confluenza dei flussi di traffico della tratta padernese, in particolare quali elementi di studio di traffico sono stati presi in considerazione e formulando l'ipotesi che lo scambio così concepito risulterebbe critico rispetto ai vincoli normativi vigenti, per via delle tipologie di strade afferenti e dei flussi di traffico prevalenti. A questo punto l'assessore provinciale De Nicola si alza, saluta e se ne va...
La struttura tecnica di Serravalle pone l'accento sugli aspetti di sicurezza in galleria, ribadendo più volte le loro perplessità sui rischi di incidente e sugli accodamenti in galleria collegati a questa soluzione. Direi che questa è la sostanza della critica tecnica sollevata da Serravalle. La discussione è proseguita toccando altre varie questioni, durante le quali il vicesindaco Bogani ha richiamato fortemente l'impatto sul territorio e sui residenti che le 14 corsie previste da Serravalle hanno ed avranno, invitando Serravalle a definire insieme la miglior soluzione per il territorio.
A questo punto sono intervenuti anche i dirigenti di Serravalle ed è uscita fuori tutta la problematica e la complessità di operare su di una procedura amministrativa in corso, la quale lascerebbe solo spazio per inserire varianti non stravolgenti. Ribadita anche qui la questione dei tempi stretti in vista di Expo e che è la politica che vuole la strada fatta così, cioè come noi non la vogliamo. L'alternativa sarebbe l'opzione "non si fa più nulla".
 A questo punto mi sono sentito il morale sotto il tavolo e stavo già pensando a cosa dovrà accadere in Conferenza dei Servizi perché ne esca un NO complessivo che porti, come diceva il dirigente, ad affossare il tutto, dal momento che non mi davano altre chiavi interpretative. La discussione è proseguita ancora su altri temi, fra cui quello del non incremento di costi rispetto al budget pattuito e, sul finire della riunione, è uscita la proposizione, da parte di Serravalle, che la società può assumersi la responsabilità di variazioni progettuali purché siano: 1) funzionali alle prescrizioni ANAS, 2) a pari costo
Questo spiraglio ha portato, pertanto, alla definizione di un nuovo incontro prettamente tecnico e ristretto ai progettisti dei comuni (e dei comitati) con i tecnici di Serravalle, per il prossimo 30 agosto, per trovare soluzioni tecniche e (quasi) a pari costo, che siano conformi alle prescrizioni ANAS, quindi tecnicamente sostenibili per l'eventuale approvazione. In particolare per il discorso dell'affiancamento con la MI-Meda in Paderno. Un barlume di speranza, prettamente sul piano tecnico, si è riacceso in extremis, però ci vuole la consapevolezza che la strada è impervia, quasi proibitiva. Se non resteranno altre carte saremo costretti a giocare quella che punta a far decadere l'opera. A mali estremi...
Infine, ultima considerazione personale, mi sta molto bene l'incontro tecnico fra super esperti, però, se continuiamo a parlare solo di flussi di traffico, norme e sicurezza per chi guida in autostrada, dare e avere finanziario e trascuriamo il "piccolo" particolare delle migliaia di persone che perderanno tutto (salute, valore degli immobili, speranza nel futuro) solo in nome delle altre motivazioni, commetteremo la più grande delle ingiustizie e daremo prova di non saper affrontare e risolvere un problema nella sua globalità, dimostrando che, poi, della vita degli altri non ci frega granchè. Chi glielo dice agli 8.000 padernesi incollati alle 14 corsie? E ai Novatesi? Dai tempi di Badoglio e dell'8 settembre non sembra cambiato granché. O no?
Ferruccio Porati.
CCIRM

1 commento:

Anonimo ha detto...

''è la politica che vuole la strada fatta così ''

Perchè ? Che sfacciataggine....

Federico