lunedì 1 agosto 2011

Partecipazione: il Comitato di base, non il parlamentino


I Consigli circoscrizionali, di zona o di quartiere, come è noto, sono obbligatori per legge solo per le città che contano più di 100mila abitanti. Paderno Dugano potrebbe dunque, se li giudicasse organismi inutili, disfarsene e fare tranquillamente a meno dei suoi sette. Ma questo esito deludente e ben poco edificante dell'esperienza dei “parlamentini” locali, ufficialmente non lo vuole nessuno. Tantomeno il centro sinistra che li ha istituiti nello Statuto Comunale (Titolo VI) approvato il 28 gennaio 2000.
Il problema della partecipazione politica e del decentramento nei quartieri sarà uno dei temi che in autunno verrà affrontato dal centro sinistra. La destra è politicamente contraria, da sempre, alla pratica della partecipazione, un modello che storicamente appartiene al bagaglio culturale della sinistra. A Paderno Dugnano, il sindaco Alparone lo ha dimostrato subito dopo essere stato eletto al governo della città, attaccando e distruggendo sistematicamente tutto quello che si era costruito con le amministrazioni precedenti, trasformando i Consigli di Quartiere in passerelle per assessori, marginalizzando gli eletti e impedendo loro di svolgere il compito per il quale i cittadini li avevano scelti.
Le opposizioni avevano protestato già nell’autunno 2009, quando questa deriva era apparsa evidente, ma in seguito avevano lasciato perdere perché le emergenze cittadine (Rho-Monza, Inceneritore, ecc) che coinvolgevano i quartieri si discutevano direttamente in Consiglio Comunale o in sedi extracomunali (Provincia, Regione, ecc). In ogni caso tali emergenze avevano trovato subito altri strumenti di partecipazione, confronto e rappresentanza nei Comitati nati ad hoc per affrontare i singoli problemi. Il PD e le altre opposizioni hanno pertanto preferito seguire i problemi territoriali partecipando, fiancheggiando o accompagnando l’attività dei Comitati, lasciando alla maggioranza le sue passerelle solitarie nei parlamentini ormai svuotati di ruolo e funzione.  
I Consigli di Quartiere, nella forma attuale alla quale li ha ridotti la politica della giunta Alparone, non funzionano . Così come vengono gestiti dalla destra non servono a niente e non interessano a nessuno. Del resto, se l’amministrazione è decisa a continuare ad occuparli come ha fatto finora, non ha senso per l'opposizione sprecare energie tentando di fare politica in quelle stanze deserte. L’unica strada percorribile è quella di superare l'ostacolo organizzando direttamente la partecipazione dei padernesi, coordinando nei Comitati di Quartiere, cioè in organismi di base non istituzionali,  le iniziative che vengono proposte da singoli cittadini, gruppi e associazioni  per fronteggiare e risolvere specifici problemi locali. 
Non occorre inventare niente, lo schema è classico e vecchio come il mondo: i cittadini che denunciano i problemi, i disservizi, le carenze, le violazioni di norme e regole, si organizzano nel Comitato di base che coinvolge prima tutto il quartiere e poi i rappresentanti eletti in Consiglio Comunale che porteranno le loro richieste e proposte all’attenzione dell’assemblea cittadina.

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