“Riteniamo che la cogenerazione sia una strada importante, utile e percorribile se inserita in un progetto industriale e di sviluppo del territorio, senza consumare altre aree in zone già sature e densamente abitate. Alla nostra richiesta di realizzarle nelle aree dismesse da recuperare e di informare i cittadini interessati, prima di assumere decisioni in Consiglio Comunale, ci è stato risposto che non c’è tempo da perdere in inutili discussioni.
Siamo convinti che sia una scelta affrettata e sbagliata in quanto:
- Manca un piano industriale.
- La collocazione degli impianti crea disagi e si colloca in aree densamente abitate.
- E’ una decisione autoritaria che esclude il coinvolgimento dei cittadini.
- Viene smentita la volontà degli elettori che con i recenti Referendum non vogliono che l'affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica sia data in mano ai privati”.
Sottoscrivo tutti questi punti del comunicato diffuso dalla Federazione della Sinistra che ho pubblicato. Il modo con il quale la giunta di destra padernese sta approcciando il progetto di cogenerazione e teleriscaldamento in città, non mi convince. Non tanto per lo stile arrogante e “golpista” tipico di questa amministrazione antidemocratica e poco trasparente, ma nel merito del progetto annunciato, come scrivono sia la Federazione della Sinistra che l’architetto Fabrizio Allegro sul suo blog. “L’Amministrazione padernese vuol fare installare impianti di co-generazione in tutta la città (sarebbero 8 gli impianti), a società private, ma senza affrontare la dimensione del problema, ovvero aprendo un dibattito aperto e chiaro con la cittadinanza”, e ancora: “Cogenerazione, ma con quale combustibile? Biomassa, scarti di lavorazione e altri processi, olio vegetale, gas naturale?” (nella foto in alto i lavori stradali per costruire la rete a Voghera).
Allegro ricorda una cosa importante di cui la Giunta non dice nulla: “Gli impianti di cui si parla, saranno in gran numero (almeno uno per quartiere): non è che la scelta che si propone l’amministrazione è condizionata dal fatto che un impianto (o due) di maggiore taglia (o di altra tipologia) sarebbe/ero troppo impattante/i per la città?”. Saranno, infatti, gli Enti locali delegati (quelli sovracomunali) a trattare la materia, ed interessati nella procedura di autorizzazione, a deputarne la corrispondenza e la messa in esercizio “non il Comune di Paderno Dugnano”.
L’architetto conclude il suo commento dicendo: “Aspettiamoci dunque la nascita di un'altro Comitato perché questo modus operandi è proprio sbagliato. I cittadini vogliono sentirsi tutelati non messi sotto pressione”. Bisogna infatti ricordare, come fanno sia Allegro che la Federazione della Sinistra, che con il recente referendum, a maggioranza assoluta dei votanti gli elettori hanno detto no alla cessione ai privati della gestione dei servizi. Così facendo l’Alparone nuclearista e privatizzatore sconfitto nelle urne dai padernesi “pianifica una nuova operazione al limite del consentito” come dice Allegro che osserva “probabilmente passerà la Delibera in consiglio ma ci sarà poi una (o più) conferenza/e dei Servizi che interesserà/anno il Comune, la Provincia, la Regione, l'ARPA, la UO della ASL, l'Ufficio delle Dogane, il Gestore della rete e i cittadini. Che daranno vita subito a un Comitato civico per marcare stretti amministratori di cui giustamente non si fidano.
Nessun commento:
Posta un commento