Gli italiani sono sempre più attenti alla sostenibilità, soprattutto i giovani. E’ l’immagine che emerge dalla ricerca “Sostenibilità e stili di vita emergenti, realizzata da Gpf per “Sette”, il magazine del Corriere della Sera. Questi i dati: la metà dei consumatori è sensibile ai temi legati alla sostenibilità, il 48,6% afferma infatti di comprare prodotti “eco”. Per contro il 36,4% si dichiara indifferente e il 12,7% quasi ostile all’argomento.
“Sono quelli che abbiamo definito i ‘deleganti’ - illustra Monica Fabris, sociologa e relatrice dei risultati del rapporto -. Per molti la tendenza alla sostenibilità risponde a bisogni inconsci, la paura, per esempio, e proprio la crisi in questo senso gioca un ruolo decisivo, perché ha dimostrato l’insostenibilità di molti comportamenti, la scarsità delle risorse e ha diffuso l’importanza di avere atteggiamenti più prudenti. Per altri invece la sostenibilità è diventata un’alternativa alla politica e un modo per avere risposte immediate, concrete. In questi casi i giovani sono i più coinvolti: i ragazzi hanno difficoltà a identificarsi nei partiti, nelle ideologie e desiderano fare qualcosa che dia riscontri visibili in tempi brevi”.
L’indagine conferma che non siamo i più ambientalisti d’Europa, ma abbiamo un tipo di attenzione alla sostenibilità differenziata. Sono quattro gli atteggiamenti verdi: quello dei “promotori dell’impegno condiviso” (10,9%) i quali pensano che tutti possano fare qualcosa e che la sostenibilità sia un valore. Ci sono le “voci giudicanti” (10,4%), persone che vogliono vedere puniti i comportamenti di chi inquina e produce rifiuti. Idealisti sono anche gli “eco-nostalgici” (14,8%) che sognano un ritorno al passato e ritengono il risparmio e la riduzione dei consumi veri obiettivi da raggiungere. Infine, c’è “l’avanguardia dei consumatori sostenibili” (14,8%): hanno una visione più pragmatica e sono disposti a pagare per comportamenti più virtuosi.
Sono proprio questi ultimi l’avanguardia dei cittadini che comprano prevalentemente i prodotti individuati come più sostenibili influenzando così l’industria, la distribuzione e orientando il mercato. Ma orientano anche la politica. Stando ai risultati della ricerca i giovani italiani vogliono e scelgono sempre più una politica "sostenibile", che dia cioè dei risultati e delle risposte a breve ai loro problemi e a quelli della nostra società.
In questo nuovo scenario i partiti, soprattutto quelli che guardano al futuro, devono ascoltare con attenzione e cogliere questi segnali, dando prova di sostenibilità.
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