giovedì 9 giugno 2011

Italia: un Paese a laicità condizionata

Diritti civili, stato laico, Costituzione, politica e condizionamenti confessionali, sono i contenuti di questo libro che la recensione di Gianluca Mercuri propone alla nostra lettura. Il tema è uno di quelli che PadernoForum tiene in evidenza perché rappresenta uno dei punti chiave del dibattito politico che  periodicamente mette a nudo le contraddizioni nel centrosinistra. La tentazione di rimuoverlo è sbagliata perché il dibattito è vivo e urgente. Come afferma Zagrebelsky la laicità dello Stato in Italia non è data nella nostra Costituzione, ma è un obiettivo da raggiungere quotidianamente. Buona lettura.
“In Italia lo Stato costituzionale, alla cui base sta il principio supremo di laicità si confronta con una potenza spirituale e temporale che si minimizzerebbe assai, se si dicesse che gli è alla pari. L’articolo 7 stabilisce che lo Stato e la Chiesa (cattolica) sono, ciascuno nel proprio ambito, indipendenti e sovrani. Ma questa non è una fotografia della realtà. A dispetto della sua formulazione, è una norma programmatica, un obiettivo che deve essere quotidianamente realizzato".
Questa riflessione di Gustavo Zagrebelsky è posta in epigrafe al primo capitolo di “Sante Ragioni”- Dal nascere al morire. La mano della Chiesa sulle nostre vite".  Gli autori, l’epistemologo Telmo Pievani e la biologa e divulgatrice scientifica Carla Castellacci ripercorrono in questo saggio, edito nel 2007, le modalità attraverso le quali l’Italia si è trasformata in uno Stato a “laicità condizionata”.
Sgomberiamo il campo da  categorizzazioni semplicistiche: “Sante Ragioni” non è un libro contro la religione, bensì costituisce un’analisi  scrupolosa  e circostanziata del condizionamento a cui è  sottoposta l’attività legislativa del parlamento  quando  si ritrova a dibattere sui temi etici.  Condizionamento di matrice confessionale , giacchè   una parte consistente e trasversale di coloro che politicamente ci rappresentano non riconosce  l’autodeterminazione della persona , ad esempio sul tema del fine vita,   poiché  si scontrerebbe  con le infallibili prescrizioni della morale cattolica. Di fatto  l’Italia risulta uno Stato etico dove, denuncia Telmo Pievani, “i peccati si traducono in reati”.
“Sante Ragioni” è, letteralmente, il libro di una vita. Esamina ogni aspetto  dell’umana esistenza: nascita, famiglia, educazione, scuola, vita di relazione, morte. Si sofferma sulla Legge 40 (pessima, discriminatoria, dall’impianto dogmatico); descrive l’insidioso meccanismo sulla ripartizione dell’8 x mille; racconta le tristi vicende legate a  Giovanni Nuvoli e a Piergiorgio Welby.

Come abbiamo ricordato il volume risale al 2007, pertanto non tocca la storia  di Eluana Englaro e delle bassissime e disgustose speculazioni politiche  che si conclusero con il rifiuto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (che fu definito “assassino”) di  firmare il Ddl con il quale il governo Berlusconi, asservito ai desiderata vaticani,  avrebbe voluto prolungarne quella che non era più vita.  Della lunga mano d’Oltretevere  scrisse chiaramente  Guy Dinmore sul Finacial Times :” Il Vaticano provoca una crisi sul diritto a morire…….La coalizione del signor Berlusconi voleva restare in silenzio. Ma secondo gli analisti le pressioni dei cardinali italiani del Vaticano hanno obbligato il governo a reagire all’ultimo momento”.
Un altro episodio,  per la sua platealità, merita di essere menzionato. Lo racconta l’ex ministro di Grazia e Giustizia del centrosinistra Clemente Mastella  nella sua autobiografia “Non sarò Clemente”. Il voltagabbana per antonomasia  per essersi  schierato contro i Dico  ricevette una telefonata da Benedetto XVI  che “voleva esprimermi il suo apprezzamento per la mia posizione”.
Sentiamo ancora Telmo Pievani:” In Italia esiste la strana concezione che riconoscere diritti  a delle minoranze possa essere pericoloso per le abitudini delle maggioranze”, come dimostrano, aggiungiamo noi, i continui slittamenti delle leggi sul testamento biologico e sull’omofobia.
Poche settimane fa, l'ex presidente della Cei cardinale Camillo Ruini, davanti ad una platea di politici di centro destra ha espresso questo concetto:" La libertà di coscienza non è che un modo per allontanarsi dalla volontà di Dio". Ecco come si alimenta l'ignoranza e la paura. In questa frase è concentrata tutta la storia della Chiesa. Se Dio (che per noi non esiste) ha donato all'uomo il libero arbitrio, la Chiesa si è sempre impegnata per impedirci di esercitarlo.

Sante ragioni
Carla Castellacci, Telmo Pievani
Pag. 273, euro 13,60
Chiarelettere - 2007

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