giovedì 2 giugno 2011

Elezioni: il PD cardine dell'alleanza vincente

Ricevo da Oscar Figus, coordinatore del PD di Paderno Dugnano, questo commento sul significato politico del risultato delle ultime elezioni amministrative. Buona lettura.
Se grande è stata la soddisfazione con i risultati del primo turno, i ballottaggi sono stati a dir poco entusiasmanti, abbiamo vinto praticamente ovunque conquistando 66 municipalità.
E se importante è stato il risultato nei grandi capoluoghi non ci si può nascondere l’importanza dei risultati raggiunti in tanti centri più piccoli, come in Brianza solo per fare un esempio, dove PDL e Lega pagano giustamente il prezzo di tanti anni di governo sia a livello locale che nazionale ricchi di demagogia e assai poveri di risultati concreti.
A Milano, per esempio, non è servito a Letizia Moratti la campagna elettorale milionaria, pare 1mln di euro il solo volumetto (160 pagine a colori) sulle cose fatte dalla sua giunta e spedito ai cittadini milanesi, millantando opere in realtà non fatte e finanziamenti inesistenti più una televisione digitale terrestre, migliaia di suoi manifesti ovunque (tra l’altro anche con il nostro Sindaco nelle vesti di fotomodello)  fino alle promesse di abolizione dell’ecopass ai residenti elettori.
Ma è importante, e bisogna sottolinearlo, anche la vittoria di De Magistris a Napoli che punisce giustamente una certa nostra classe dirigente trasformatasi negli anni in un centro di potere che non ha saputo risolvere i problemi della bella città campana, una vittoria che non consegna la Città ad altri centri di potere ben peggiori ma si spera invece potrà permettere una rinascita di Napoli anche con il contributo della parte migliore del nostro Partito. Ed anche realtà vicino a Milano dove è stata dimostrata la corruzione o addirittura l’infiltrazione mafiosa, ad esempio Desio, oggi possono avvalersi di una nuova e sana rappresentanza istituzionale di cui il PD è il principale protagonista.
Il risultato elettorale conferma, quasi ovunque, un asse portante tra i principali partiti di centro sinistra e le liste civiche espressione della società civile, con il nostro Partito cardine essenziale dell’alleanza e, come già ho avuto modo di dire, le Primarie contributo importante di questa vittoria (al punto che ora di primarie si parla anche all’interno del centro destra) ma dove si è andati al ballottaggio bisogna riconoscere l’importanza dei voti dei moderati.
E che il nostro Partito sia l’asse portante di questa vittoria, con buona pace di chi sostiene che non abbiamo vinto, andate a vedere il numero di seggi assegnati al PD in provincia di Milano e di Monza Brianza rispetto a quelli presi da PDL e Lega; non esiste più, se anche mai è esistita, una Padania verde lega, esiste invece un Nord Italia composito, con tante anime, che oggi premia, come nel resto del Paese, la serietà delle nostre proposte e dei nostri candidati rispetto alle bugie, alle promesse mancate ed agli insulti del centro-destra.
A questo punto diventa quindi necessario fare qualche considerazione anche sul bipolarismo italiano, lo abbiamo voluto per garantire la governabilità ma ha bisogno di correzioni, Berlusconi con le più ampie coalizioni della storia repubblicana negli ultimi vent’anni non ha fatto le riforme promesse, non ha abbassato la pressione fiscale, non ha modernizzato il Paese. E’ troppo facile dare solo a lui la colpa in realtà bisogna prendere atto che in Italia esistono tanti campanili e che dobbiamo cercare soluzioni che di questo tengano conto cominciando dal cambiare la legge elettorale e reintroducendo le preferenze.
Oggi ci godiamo questa grande vittoria ben sapendo che il risultato del voto non è un traguardo raggiunto ma l’inizio della corsa, ora bisogna governare bene dove si è vinto, lasciando perdere magari un po’ la forma e concentrandosi più sulla sostanza, esprimendo quella serietà di governo che siamo in grado di esprimere, magari con anche un briciolo di allegria, magari multietnica.
Berlusconi dovrebbe prendere invece atto di non avere più una maggioranza nel Paese e di non avere più in Parlamento la stessa maggioranza espressa dalle urne, D’Alema, sempre vituperato, nel 2000 ebbe il coraggio di dare le dimissioni dopo la sconfitta alle Regionali, ma aspettarsi lo stesso gesto dal premier equivale a chiedergli un comportamento da uomo di stato, a meno che la Lega a Pontida non decida di togliere la spina. E adesso continuiamo a impegnarci per 4 Sì ai referendum.
Oscar Figus
Coordinatore Cittadino
Partito Democratico

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