sabato 4 giugno 2011

Referendum, l'ultimo sforzo per far nascere la nuova Italia

La destra italiana è ormai costretta al “cesso siberiano”. Presa a ceffoni dagli elettori alle ultime elezioni amministrative, che hanno ricordato ai suoi leader che non sono padroni di casa, ma solo degli inquilini morosi in attesa di sfratto, la destra italica è nei guai come uno che cerca di fare i suoi bisogni nella taiga gelata accerchiato da un branco di lupi.
Il “cesso siberiano” infatti è un’attrezzatura igienica molto precaria e ben poco sicura essendo costituita da due semplici bastoni, uno corto al quale appoggiarsi quando si è accosciati, e uno più lungo per tenere lontane le zanne dalle proprie terga. Insomma i seguaci della Lega e del PdL sono in grossa difficoltà e dopo il ko delle amministrative, con la clamorosa sconfitta di Milano che sembra una Legnano alla rovescia, con i milanesi che ricacciano gli untorelli padani e i ciellini brianzoli fuori dalle mura spagnole, temono l’ondata referendaria che quasi sicuramente li travolgerà.
I referendum abrogativi infatti non si limiteranno a cancellare la privatizzazione dell’acqua e le pericolose ambizioni nucleari della destra più ignorante d’Europa. La sconfitta referendaria sarà il colpo di grazia che chiuderà la loro avventura politica e quella del loro capo il quale sta annaspando nel tentativo di ritornare in corsa dopo aver perso l’ennesimo referendum su di sé perentoriamente chiesto agli italiani. Politicamente il “cesso siberiano” del vecchio boss al tramonto è fatto così: il bastone corto si chiama con un diminutivo vezzeggiativo, Angelino Alfano, pseudo segretario di un partito virtuale che dovrà, imitando il PD, fare addirittura le primarie per dimostrare la sua esistenza in vita. Il bastone lungo è la disperata campagna mediatica tesa a rimuovere ogni valenza politica dai referendum i quali sarebbero, secondo tutti i megafoni cartacei e televisivi del Cav, “inutili” perché si dice, l’acqua non viene privatizzata dalla legge Ronchi e il nucleare è “sospeso” in attesa di tempi migliori.
Come si vede il cesso siberiano al quale la destra si affida è davvero inadeguato e non basterà di certo a ritardare l’ignominiosa fine di questa squallida avventura. Gli italiani hanno capito che i referendum hanno invece un’enorme valenza politica perché affosseranno tre leggi cardine del berlusconismo. Non dimentichiamo infatti che dietro a no al nucleare e all’acqua pubblica c’è anche la cancellazione del “legittimo impedimento” cioè l’ultima legge ad personam fatta per proteggere dai processi l’imputato Berlusconi. La vittoria referendaria sarà dunque un’altra sconfitta personale per l'imprenditore politico milanese dopo la quale potrà solo andarsene all'estero, finché sarà in tempo.

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