lunedì 11 aprile 2011

Vergognosa approvazione del decreto per insegnare il dialetto

Ricevo da Diana De Mar del PD provinciale questa denuncia sulla quale invito i padernesi a riflettere
Il 7 aprile in Provincia è stato votato dal Consiglio Provinciale milanese un emendamento proposto dalla Lega per "incrementare il capitolo settore programmazione educativa relativo alle attività integrative della didattica al fine di attivare corsi nelle scuole secondarie di secondo grado per l'apprendimento del dialetto valorizzando in tal modo le tradizioni locali".
Si chiedono 20.000 euro per insegnare il dialetto a Milano e provincia in un momento in cui le scuole soffrono dei pesanti tagli che continuano ad impoverire l'offerta formativa e soprattutto proponendo quanto di più inutile nell'attuale situazione sociale e politica. La Provincia, competente per le scuole superiori ed in particolare nell'ambito della formazione professionale, dovrebbe capire i veri  bisogni attuali e, se pensiamo all'Expo di cui tanto parla (specialmente il suo Presidente che è particolarmente interessato al futuro dei terreni), provvedere alla preparazione dei giovani perché acquisiscano competenze spendibili quell'occasione e soprattutto utili al loro futuro lavorativo, tra queste sicuramente non rientra il dialetto. Inoltre sono stati tagliati i contributi alle famiglie in crisi, ai servizi all'infanzia e ai disabili. Ecco perché l'approvazione di un contributo di 20 000 euro per il dialetto è vergognosa.

2 commenti:

Churchill ha detto...

ridicoli!
Imparate l'Inglese, che quando dovete esprimervi con la gente di questo mondo non sapete spiaccicare neanche un mugugno.

Anonimo ha detto...

non solo ridicoli ma anche patetici.......non sanno che guardarsi il loro pisello(che una volta era duro!)..........sono talmente concentrati a dire foeura di ball che l'Europa sulla questione immigrati ci snobba............e per tutta risposta cosa dicono i Nostri?"usciamo dall'Unione europea............come i bambini piccoli che se non vincono mai a un gioco fanno i capricci e non giocano più.Antonello Queirolo