domenica 17 aprile 2011

Festa della Liberazione nel segno della confusione

Ricevo da Gianfranco Massetti questo commento sulle cerimonie per la celebrazione del 25 aprile 2011 diffuso qualche giorno fa. 
Dopo la Festa del 17 marzo, festeggiata il 19, rieccoci ad una nuova idea bizzarra del Sindaco. Il 25 aprile verrà festeggiato il 17 aprile. Questa volta l’operazione revisionista  è più subdola ma altrettanto sbagliata. Il modulo è lo stesso. 
L’Amministrazione comunale, dopo le critiche per la gestione della Festa dell’Unità d’Italia, non ha il coraggio di dire che è contraria ad una Festa nazionale e quindi fa un po’ di confusione e organizza cose diverse dandole dignità diverse. Ma la sostanza dell’operazione di disinformazione non cambia.Stavolta però si vede meno. Infatti il programma del 25 aprile, in distribuzione e che verrà  affisso sui muri della città, prevede ben tre giornate: domenica 17, giovedì 21 e lunedì 25. Che abbondanza! Ma a leggere bene si vede come il programma preveda che le autorità siano previste solo il giorno 17 e non il 25. Cosa significa? Che sono incapaci di organizzare il 25 aprile o che vogliono dimostrare altro.
In effetti il programma che arriva ai consiglieri comunali è,come l’altra volta, accompagnato da una lettera del sindaco di tenore diverso: ”invito alla manifestazione dell’anniversario della liberazione” non alle manifestazioni. Si pensa ad un refuso. E invece il testo è chiaro: ”in occasione della celebrazione dell’anniversario della liberazione che si terrà domenica 17 aprile 2011 al Villaggio Ambrosiano invio in allegato il programma della manifestazione”.
Perché questa mancanza di rispetto dei valori nazionali? Non si comportano così le amministrazioni pubbliche, anche quelle di destra, vicine a noi: basti guardare il programma di Cusano e di  Limbiate, …per non andare lontani. Perché l’amministrazione di Paderno Dugnano e il sindaco ogni volta cercano una scusa diversa per non onorare le feste nazionali? Perché questa mancanza di senso dello stato  e di rispetto dei compiti istituzionali? E così per la prima volta, dal 1945,  la città di Paderno Dugnano non onorerà come si deve il giorno del 25 aprile: il giorno della liberazione dell’Italia dai nazi-fascisti. Si fa un errore e si dà uno  schiaffo alla città antifascista. Chissà se anche la festa del Natale quest’anno verrà spostata al 15 o al 17 dicembre? Forse  il sindaco non sa che le date delle feste nazionali non le decide lui mai il Parlamento italiano. 

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Non riesco a capire perchè la festa del 25 aprile dia fastidio ancora a qualcuno. E' un momento storico importante. Stiamo parlando della liberazione del paese da un periodo di dittatura, repressione, invasione. Mi dispiace per i revisionisti ma pensare a mio nonno mandato in guerra in Albania e poi in Grecia, spedito poi in Russia, rientrato in Italia dopo tre mesi penosi, catturato dai tedeschi e spedito ad Amburgo ai lavori forzati fino al 1945, mi incute rabbia e tristezza. E' un dato storico inequivocabile che deve ripeto deve rimanere nella memoria dei posteri.

Anonimo ha detto...

Si vuole sicuramente dare meno importanza alla festività del 25 aprile come si è voluto fare con il 17 marzo.....creando questi precedenti l'anno prossimo la festività verrà relegata a semplice parata di mezz'ora in qualche altro quartiere....
tanto tutte le associazioni intervenute ieri hanno dimostrato che và bene cosi'....
per il quieto vivere

Mario

Anonimo ha detto...

Il 25 aprile coincide quest'anno con la festa religiosa dell'Angelo durante la quale intere famiglie con i propri figli saranno a celebrare da tutt'altra parte: e non il giorno della Liberazione bensì le vacanze pasquali. La scelta non è stata casuale. Non si è voluto mancare di rispetto ai valori nazionali. Anzi. Per chi c'era il 17 aprile, l'anticipazione di questa celebrazione è stata sentita come un onorare i caduti e passare il testimone ai giovani. Chi c'era ha potuto spiegare ai propri figli cosa volevano dire gli articoli e le foto dei giornali d'epoca - che andavano dal 1940 al 1945 - della splendida mostra allestita per l'occasione. Ha potuto spiegare perchè la Banda suonava anche pezzi popolari scritti nel periodo e anche perchè alcuni di questi pezzi erano gioiosi. Chi c'era ha potuto vedere un novantenne, a cui è stata consegnata un'onoreficienza, confrontarsi positivamente con una bambina di dieci anni che ha capito perchè suonava il campanello di una bicicletta durante l'esibizione di Happy Cyclist suonata dalla banda per raccontare l'allegria di una donna che così esprimeva la sua gioia per la liberazione. Chi c'era avrebbe potuto sentire quello che è stato letto dai giovani della scuola del villaggio sulla resistenza silenziosa e fattiva delle donne durante la guerra. Tutto questo non ci sarebbe stato il 25 aprile perché la maggior parte dei presenti sarebbe stata assente! Il 25 aprile festeggia la felice conclusione di un'agonia durata 5 anni. Il 17 aprile abbiamo ONORATO con i nostri giovani e bambini tutti coloro che hanno dato la propria vita per la nostra libertà. E questo non è avvenuto solo nel giorno del 25 aprile... Il 25 aprile verrà comunque celebrato. Con meno sfarzo forse, ma anche senza la presenza importante dei nostri giovani che saranno in vacanza. Per i nostri figli queste sono solo date. Ma sanno perfettamente che il 25 aprile è il giorno della ricorrenza e sanno anche perchè la celebrazione è stata anticipata: e hanno capito che il 17 aprile molti stavano ancora morendo per noi. Questo è il messaggio importante che i nostri ragazzi presenti hanno veramente recepito. E i vostri? Voi c’eravate? Non riduciamo tutto a un battibecco politico. E per favore lasciamo fuori il Parlamento: in questo momento è troppo impegnato a fronteggiare scandali, a disonorare la Costituzione e a disertare le aule Parlamentari alla faccia di noi cittadini. Non si accorgera’ sicuramente che Paderno Dugnano ha ONORATO in anticipo i morti per la libertà e la liberazione dai Nazifascisti. Ricordo infine a tutti che il Natale celebra la nascita di Gesù e l'abbiamo ridotta noi ad una festa consumista. La nascita di Gesù si celebra in Chiesa... Nelle scuole si "festeggia" già prima, perchè poi le scuole chiudono…
Una mamma

carlo arcari ha detto...

cara anonima mamma accorata. Io per festeggiare il 25 aprile rinuncio al week end di Pasqua come faranno molti di quelli che saranno in piazza quel giorno perché ritengono più importante esserci che andare al mare. E' una scelta. Le tue ragioni che mi sembrano tanto meno valide quanto più ti dilunghi a illustrale non mi convincono perché poco serie: partono dal principio che la Pasquetta è un valore indiscutibile mentre il 25 aprile come data simbolica di una festa nazionale non lo è altrettanto e si può cambiare a piacimento, per convenienza. E' una scelta consumista e diseducativa perché mette la "comodità" dei ragazzi davanti a ogni altra considerazione. Così facendo, a mio avviso, hai sbagliato due volte, come cittadina e come educatrice.
Un padre

Anonimo ha detto...

Carlo hai ragione...
Mario

Anonimo ha detto...

Caro Signor Carlo, ho voluto commentare con alcune riflessioni la lettera di Massetti con cui semplicemente non mi trovo d'accordo e non mi risulta, se rileggi veramente bene quello che ho scritto, aver mai parlato né di me in prima persona, né di week end al mare né tantomeno del valore indiscutibile della Pasquetta a discapito del 25 aprile. Ho scritto molto chiaramente che intere famiglie celebreranno le vacanze pasquali, che coincidono con il 25 aprile che invece è un solo giorno, da tutt'altra parte e che pertanto saranno ASSENTI . Il che sta a significare che, approfittando del lungo ponte - 6 e per alcune scuole 10 giorni - molte famiglie saranno altrove; mai parlato di mare. Tra loro magari ci saranno quelle che al mare ci andranno veramente - non sta a me giudicarle - ma quelle che conosco si recheranno nei paesi di origine a trovare i parenti vivi e… onorare quelli caduti in guerra. Ci sarà chi in quel giorno di Pasquetta, dopo aver celebrato la funzione religiosa, porterà i figli a visitare il Sacrario di Re di Puglia o il lager di Bolzano o di Auschwitz… Ritengo più diseducativo non aver portato i propri figli al Villaggio il 17 aprile. E ancor più e più diseducativo il voler trasformare a tutti i costi una celebrazione comunque sentita in una bagarre politica e in una mera disquisizione sulle date anziché mostrare ai nostri figli i veri valori intrinseci della celebrazione che già oggi devono saper cogliere e portare avanti. Io e i miei bambini ci saremo a Paderno, dopo la messa, ANCHE il 25 aprile che verrà comunque celebrato. Ma c’eravamo anche il 17 a cantare Bella Ciao e l’Inno di Mameli. Però i ragazzi che non ci potranno essere il 25 per i suddetti motivi, hanno quantomeno avuto la possibilità, il 17 aprile, di imparare e capire e soprattutto hanno avuto l’onore di stringere la mano a chi la guerra l’ha combattuta davvero.
La solita mamma

carlo arcari ha detto...

E si, mi pare di vederle le file di pullman di famiglie padernesi che a pasquetta vanno ad Auschwitz. Ciao

Anonimo ha detto...

Si poteva comunque mantenere la data e promuovere più iniziative nei giorni a seguire come hanno già fatto in altri comuni in occasione anche di altre celebrazioni. Ma a Paderno sono recidivi nel volere cambiare le date della storia a tutti i costi per sminuirne i contenuti. Le cose si potevano gestire diversamente, se si voleva farlo,se si fosse voluto agire nel rispetto di tutti e di tutto, ma non si è voluto farlo. Onorare i caduti per la Libertà non è una tassa in scadenza che basta che la si paghi... E' differente.
Non ci sono prove certe neppure per la nascita di Gesù, eppure il 25 Dicembre è celebrato in tutto il mondo. Non sono semplicemente delle date ma è per ciò che rappresentano: un punto fermo per chi ha fede o per chi crede in determinati valori.

Anonimo ha detto...

Caro Carlo, consentimi un ultimo commento che non posso non inviare: il biglietto aereo con le compagnie low cost per Cracovia e il tour in pullman con guida da Cracovia ad Auschwitz costavano a Pasquetta meno del pullman dall'Italia... Credo proprio ci sia andato anche Massetti perché, al contrario di te, io lui il 25 aprile proprio non l'ho visto alle celebrazioni che, per quanto con meno iniziative, comunque ci sono state!! Facile criticare le iniziative altrui per poi essere il grande assente, nonostante l’abbondanza... Dov’è il buon esempio? Chi ha sbagliato come educatore e cittadino?
All'anonimo che ha scritto il 26 aprile vorrei solo segnalare che alcuni Comuni della zona non hanno neppure celebrato la ricorrenza, invitando i propri concittadini ad andare a Milano. Molte scuole hanno infatti riaperto solo il 2 maggio.
La solita mamma