Accolgo con sollievo democratico la notizia della nascita a Paderno Dugnano di un circolo di Futuro e Libertà, il nuovo partito creato da Gianfranco Fini che si propone finalmente l’obiettivo di dar vita nel nostro Paese a una destra moderna, europea, democratica e occidentale. Era ora, perché la destra berlusconiana padernese è impresentabile e con "politici" del genere sperare di avere rapporti civili è impossibile oltre che inutile. E il confronto democratico ne risente.
La ragione del mio giudizio sul PdL è giustificata dalla sua ultima “iniziativa politica” che ancora una volta consiste nello spargere veleno e bugie su eventi del passato, in questo caso su una vicenda purtroppo molto dolorosa per la città: il fallimento Lares.
Dopo aver raccontato falsità e insultato le precedenti amministrazioni, dopo essere stati sbugiardati anche dall’ex titolare della Lares, Giovanni Cozzi, che ha ricostruito in un’intervista tutta la storia e liquidato con disprezzo le insinuazioni calunniose dei “dietrologi di paese”, tornano ancora alla carica sul blog Paderno 7, sponsorizzato come è noto dal segretario cittadino del PdL, per annunciare improbabili “scoop” e “chicche”. Ma, e questo è significativo, lo fanno screditandosi da soli perché come sempre riescono a dare nelle poche righe che promettono il disvelamento esclusivo di presunte “verità”, notizie non vere insinuando assurdità tutto per aumentare il tasso di confusione e mettere al centro del polverone i loro "nemici": Casati e Penati.
I redattori del blog, dandosi delle ridicole arie da grandi giornalisti investigatori, scrivono: 1) che Marcel Astolfi, l’imprenditore che aveva rilevato l’azienda dal Commissario (inviato dal ministro Marzano del governo Berlusconi, ma questo loro non lo ricordano mai) sarebbe stato “nominato da Penati presidente del Polo hi tech di Vimercate”; 2) che Astolfi continuerebbe inspiegabilmente a mantenere tale carica anche oggi e chiedono, non si capisce a chi,"come mai?".
Si tratta di due falsi evidenti, altro che "scoop". Il presidente del Polo hi tech di Vimercate è, infatti, il prof. Adriano De Maio. Il nome di Astolfi (che anni fa si era solo detto disposto, come altri titolari di imprese, a spostare la Lares a Vimercate per usufruire dei finanziamenti pubblici) non compare nemmeno nel Consiglio di Amministrazione dell’Ente fondato nel 2008 da Provincia di Milano, Confindustria Monza e Brianza, Camera di Commercio Monza e Brianza, Comuni del Vimercatese. Oggi l’ente di appartenenza del Polo, uscita di scena la Provincia di Milano, è la Regione Lombardia.
Non si capisce pertanto dove il blog della destra padernese abbia pescato le sue “chicche” che in realtà sono pallottole di fango, per non dire altro. Mi chiedo solo perché i giovani redattori di Paderno 7 si prestino a farsi usare in questo modo dal loro greve sponsor. Non ci fanno una bella figura.
1 commento:
Fino ad ora questo è tutto quello che riescono a fare per i lavoratori e cioè sempre e solo alimentare polemiche e nient'altro. A parte il fatto che, individuare eventuali responsabilità, se ce ne sono, sarà compito della magistratura che sta indagando sulla questione, ma anche nell'ipotesi che la vecchia giunta abbia avuto una qualche responsabilità nella vicenda, non significa che il problema (adesso che al governo della città ci sono loro) non li riguardi.Invece di giocare a fare i detectives e diffondere illazioni, farebbero meglio a rimboccarsi le maniche a cominciare a fare qualcosa di concreto, se ne sono capaci. E' sicuramente una questione difficile e spinosa,considerati anche tutti i risvolti giudiziari, però da parte dell'Amministrazione, molte erano le cose che si sarebbero potute e che si possono ancora fare ma sembra proprio che abbiano deciso di rimanere a guardare la lunga agonia della fabbrica e dei lavoratori senza minimamente intervenire.
Del Fabbro
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