Finalmente sappiamo cosa c’è dietro l’improvviso diradarsi del notiziario comunale che negli ultimi quattro mesi è uscito solo due volte. La Calderina diventerà, stando a quanto annunciato dal numero distribuito in questi giorni, un aperiodico, nel senso che non avrà più una cadenza mensile e probabilmente adotterà il formato A4 diventando così anche nella forma quello che è già nel contenuto: un giornaletto. Motivo, mancanza di soldi.
La “giunta del fare” continua così la sua marcia tesa a smantellare o ridurre le strutture comunali costruite dalle amministrazioni di centrosinistra che evidentemente tenevano in maggior conto il dovere di fornire, come servizio, una corretta e puntuale informazione ai cittadini. Del resto la direzione della Calderina "azzurra" aveva già impresso, fin dal primo numero made in Alparone, uno stile diverso al giornale del Comune. Lo strumento per le comunicazioni istituzionali alla città era diventato quasi subito l’album delle foto del sindaco e le informazioni al pubblico avevano lasciato posto alla più spudorata propaganda. Era inevitabile che uno strumento così degradato dalla miopia politica dei governanti finisse per rivelarsi inutile anche ai suoi “padroni” che oggi si sono finalmente accorti che le copie distribuite restavano ammucchiate nelle caselle della posta condominiale perché i cittadini non le ritiravano.
Se una giunta guidata da un narciso innamorato della sua immagine rinuncia a un mezzo di comunicazione capillare come questo, vuol dire proprio che non sa che farsene perché i padernesi non credono più alle favole di carta. Questa rottura del feeling coi cittadini emerge chiaramente tra le righe dell’editoriale del sindaco che chiude il numero di febbraio.
Comincia a far sorridere fin dal titolo “Dalle parole ai fatti”, e continua sullo stesso registro affermando in un lungo capoverso, ben 40 righe, che egli sta lavorando per noi senza farsi condizionare dalla sua appartenenza politica e partitica (!). Una dichiarazione che sente il bisogno di ribadire e sottolineare dopo quasi due anni di governo perché evidentemente la qualità di questo grande lavoro non si vede proprio a occhio nudo.
Insomma, non sta facendo molto se si esclude l’opposizione alla giunta precedente, e siccome questo i padernesi cominciano a capirlo e a giudicarlo per quel che è, si affanna a tentare di dimostrare il contrario. E accusa i “professionisti della chiacchiera” i “mestieranti della politica”, i fautori del “tanto peggio tanto meglio” di rovinargli l’immagine raccontando ai padernesi la sua sostanziale nullità. E continua a rivangare, enumerandole, “le scelte scellerate del passato” senza dire nemmeno una parola su come egli pensa di affrontare i problemi che la città ha davanti lasciando intendere che questi discenderebbero da quelle.
Dopo di che cosa pretende da noi, cronisti “astiosi e rancorosi”? Se dopo due anni di “governo” Alparone è ancora ridotto ad aggrapparsi a questi argomenti per ricordare (a sé stesso e ai pochi cittadini ancora disposti ad ascoltarlo) che lui fa il sindaco e lavora per la città, vuol dire che invece è vero il contrario. Purtroppo per noi.
4 commenti:
Arcari, però non offenda il formato A4, definendolo 'giornaletto'. Le rammento che fino al dicembre 2005 il formato della Calderina era proprio quello. Magari qualche grande del suo partito potrebbe offendersi.
Infatti, siamo tornati al 2005, cioè indietro. Ma non dovevamo andare avanti?
Anonimo, vero. Però poi è migliorata. Ora stiamo ritornando indietro, anzi peggio. La Calderina a poco a poco scomparirà.A proposito del nostro Sindaco che lavora per la città: 47 giorni che il Centro Falcone e Borsellino è chiuso. Bravo! Bel servizio per i cittadini padernesi.
Sig. Sindaco, lo riapra questo benedetto Centro. Se non gli stanno simpatici i volontari di prima li trovi Lei i volontari di suo gradimento. Ma lo riapra, faccia qualcosa, non è possibile che una struttura così bella, moderna e ben tenuta non venga messa a disposizione dei cittadini che hanno contribuito alla sua costruzione pagando le tasse comunali. O mi sbaglio? Ah!Un'altra cosa Sig.Sindaco, guardi che nel centro c'è della merce che si sta deteriorando. Che ne facciamo? La diamo ai poveretti o fra un po' vedremo i vermiciattoli uscire da sotto le porte del Centro?
Luisella
"Sindaco che lavora per la città: 47 giorni che il Centro Falcone e Borsellino è chiuso. "
Colgo l'occasione per elogiare l'operato dei numerosi volontari che nonostante la catastrofica situazione in cui è venuto a trovarsi il centro, hanno avuto la forza di continuare e soprattutto di regalare a questa cittàDORMITORIO alcuni momenti di aggregazione.Il 14 febbraio si è festeggiato S.Valentino e si replicherà l'8 marzo. A tutt'oggi il centro continua a rimanere chiuso , uno spazio inutilizzato come inutilizzato è il CAG...
anche se le motivazioni sono diverse il finale risulta lo stesso...
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