Il giorno di oggi riprende in un articolo il comunicato stampa diffuso dal consigliere del PD, Michela Scorta, che nei giorni scorsi aveva denunciato che l’amministrazione padernese aveva rinunciato a fare ricorso al Tar contro il progetto di autostrada a cielo aperto portato avanti dalla Provincia di Milano, limitandosi a preparare un ricorso contro gli espropri per tutelare le proprietà comunali. Su questo tema anche Fabrizio Allegro del Comitato per l’Interramento della Rho-Monza ha diffuso una nota che pubblico qui sotto.
Oggi la Commissione Controllo della Provincia ha chiamato l’amministratore delegato di Serravalle a rispondere sulla necessità di trovare una soluzione alternativa al progetto preliminare, ma il manager ha risposto negativamente rimandando al Ministero ed alla Provincia tutte le responsabilità. Sul tavolo resta il Progetto Preliminare, approvato da Anas e dal Ministero, contro il quale l’amministrazione di Paderno Dugnano si è sempre opposta.
Non riesco ancora a dare una chiara spiegazione all’intervento del Sindaco di Paderno dello scorso 20 gennaio in Consiglio Comunale quando ha comunicato che l’amministrazione ricorrerà al Tar, per la notifica dell’avvio delle fasi di esproprio (per le aree comunali), e che il ricorso è già pronto. Scopro però solo ieri che il giorno seguente, 21/01 è stata pubblicata una Delibera di Giunta Comunale (DGC n°3/2011, dello stesso giorno 20/01, quindi prima del C.C.) che attribuisce l’incarico ad un terzo professionista, (un legale differente da quello precedentemente indicatoci) che a quella data ha comunicato l’impossibilità a svolgere l’incarico.
L’avvocato Michela Scorta, che ha seguito il Comitato sul tema della difesa legale, ha però evidenziato che non vi erano atti contro i quali ricorrere, come ha confermato l’arch. Rossetti, attuale dirigente dell’area territorio, in occasione dell’incontro con gli espropriandi a metà dicembre. Quindi i dubbi sono due: 1) su che cosa doveva ricorrere la amministrazione padernese in passato se non ci sono ancora atti contro i quali ricorrere? 2) perché il sindaco ha più volte comunicato che il ricorso era già pronto se l’avvocato Pagano aveva rinunciato all’incarico ? Lo stesso avvio della procedura di esproprio è una mera notifica, ma non è l’atto (di esproprio) e quindi non sussiste il decreto (di pubblica utilità) contro il quale fare opposizione, e quando ci sarà, non sarà più contestabile. Mi aspetto di vedere come sarà proposta l’opposizione al Tar, ma sono sempre più convinto che con queste indecisioni avranno da perderci soltanto i padernesi.
Sarò “cattivo profeta”, ma arriverà prima il decreto di pubblica utilità piuttosto che l’indizione della Conferenza dei Servizi per valutare il progetto definitivo, ne sono certo.La domanda è però spontanea: quando si imposterà il ricorso pro interramento, quando apriranno i cantieri? E da 15 giorni si è chiusa la preselezione delle imprese concorrenti, quindi attendiamo un’altra pessima notizia per i padernesi, la pubblicazione dell’esito. Purtroppo le imprese consultate non sono state qualificate per svolgere opere di perforazione, in vista dell’interramento, sia perché non è stato espresso nel disciplinare di gara, sia perché chi governa oggi vuole solo questo progetto per Paderno, ormai è chiaro. Ci aspetta l’inaugurazione del ponte sullo stretto … di Paderno”.
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