martedì 25 gennaio 2011

PD: 10 milioni di firme per mandare a casa Berlusconi

Il Partito Democratico ha lanciato a livello nazionale una grande campagna per la raccolta di 10 milioni di firme che chiedono le dimissioni di Silvio Berlusconi. Il popolo è sovrano e dimostrerà con questa campagna al presidente del Consiglio che l’Italia ormai è stanca delle sue imprese che rischiano di far precipitare il Paese in un declino morale e civile senza precedenti. Il PD milanese e padernese aderiscono alla raccolta delle firme per "mandare a casa" Berlusconi. “Riteniamo che la nostra civile mobilitazione possa incontrare il favore della maggioranza degli italiani, stanchi di vedere maltrattato il nome dell'Italia proprio da chi dovrebbe promuoverlo e proteggerlo in prima persona – afferma Roberto Cornelli, segretario provinciale e sindaco di Cormano -. Siamo anche pronti ad affrontare le urne per certificare la fine di questa disastrosa esperienza di governo. Ecco perché da subito occorre predisporre moltissimi gazebo per le strade e le piazze della città e nei comuni della Provincia”. L’appuntamento con i cittadini ai gazebo è per sabato 29 e domenica 30 gennaio.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

chiarisco subito che da sempre non sono berlusconiano ,anche perchè non amo il culto della personalità.Anzi politicamente sono orfano non identificandomi con nessun partito malgrado la grande scelta a disposizione.Però accusare il PDL di di trasformare la costituzione da formale in materiale e poi inventare ex novo,al di fuori di essa,una competizione elettorale per di più con lista unica mi sembra il colmo.
Individuate un vero leader,proponete una seria politica e poi andate ad elezioni vere,un bel po'di italiani non aspettano altro.
Pierino Favrin

Anonimo ha detto...

non sono berlusconiano da sempre,anche perchè non amo il culto della personalità.Anzi politicamente sono orfano non identifiandomi in nessun partito malgrado l'ampia scelta a disposizione.Ma accusare il PDL di trasformare la costituzione da formale a materiale e poi inventare ex novo una competizione elettorale per di più a lista unica mi sembra ilo colmo.
Individuate un vero leader,prponete un programma serie e andate a vere elezioni,molti italiani non aspettano altro.
Pierino Favrin

carlo arcari ha detto...

Caro Favrin, il problema non è semplice. Il leader per esempio. Io e la maggioranza del PD crediamo nei partiti come soggetti collettivi e non personali che aono scorciatoie autoritarie e poco democratiche. Al PD purtroppo manca ancora il soggetto collettivo, cioè il partito. Senza questo non c'è programma che tenga e nemmeno un gruppo di leader che lo rappresentino nelle sue naturali sfaccettature. Da un lato c'è un vecchio autocrate sfinito e senza programma, dall'altro non c'è un programma perché non c'è il partito. Gli elettori lo vedono e per questo dicono a ragione "non cambia niente".

Anonimo ha detto...

Caro Arcari,
di solito non mi piace fare il pin pong,ma concedimi un'eccezione.
Togliatti,Berlinguer erano leader nel senso che avevano intelligenza, veduta della politica, doti organizzative e carisma superiori che si imponevano naturalmente, e i risultati si vedevano.
Cordialmente
Pierino Favrin

carlo arcari ha detto...

caro Favrin il ping pong è un piacere quando i giocatori giocano bene. Togliatti, Berlinguer erano dei leader. Vero, ma erano diventati tali sui banchi di una durissima scuola di formazione poltica: Togliatti in una stanza dell'Hotel Lux di Mosca mentre fuori c'erano le purghe staliniane, Berlinguer ha fatto la lunga marcia, dai pionieri al Comitato Centrale, dentro il PCI di Togliatti e Longo nel pieno della Guerra Fredda. leader così non ne nascono più. Purtroppo o per fortuna?

Anonimo ha detto...

Caro Arcari,
secondo me avere delle persone che vogliono scendere nell'agone politico,o in qualsiasi altra attività,proponendosi come leader,senza l'umile consapevolezza di non avere le qualità ma sopratutto senza la volontà di sottoporsi alla cosidetta gavetta è una sfortuna,Ho citato due leader della sinistra ma anche nell'altro schieramento abbiamo avuto uomini di grandi qualità.
Pierino Favrin