domenica 23 gennaio 2011

La povera Italia che segue il miliardario qualunque

C’è un aspetto davvero incomprensibile di questa stagione tetra e squallida che sta attraversando l’Italia: l’atteggiamento irragionevole e penoso di una buona metà di italiani. Cittadini che anche davanti a un capo del governo ormai inchiodato alle sue azioni miserabili quanto patetiche di corruttore di minorenni a scopo sessuale, continua ad aggrapparsi alla sua figura sempre più impresentabile e laida difendendola come fosse la propria bandiera, fregandosene di tutto.
Perché questi italiani si identificano ancora in un vecchio irresponsabile e malato (come giustamente lo ha definito sua moglie) che non somiglia più nemmeno lontanamente al cavaliere rampante della discesa in campo di 16 anni fa? Perché seguono ancora un ex dittatore mediatico allo stremo che sembra deciso a trascinare l’intero Paese nel baratro della sua decadenza fisica e mentale? Mistero.
Berlusconi visto in Tv fa davvero pena. E’ un uomo che non ha più niente di naturale, è un’ombra gonfia, imbottita di chi sa quanti farmaci, ha delle occhiaie inguardabili, i capelli finti, un giorno castani l’altro rossi, il cerone sempre più spesso, si appoggia barcollando alle spalle delle sue guardie del corpo per riuscire a camminare, quando parla ripete a se stesso le stesse penose battute. Persino i ragazzi del PdL, quelli che nel 2008 cantavano “meno male che Silvio c’è”, gli stanno girando le spalle, a lui e alla sua corte di prostitute e ruffiani, e chiedono di avere al posto della squadra di yesmen del vecchio “papy” bollito, una classe dirigente credibile e non sputtanata a livello mondiale.
Ma a fare pena è anche la metà dell'Italia che sembra l’ombra di quella che era 16 anni fa, impoverita, disperata, indebitata, alle corde, ma che ancora si aggrappa al suo sogno di arricchimento facile, di privilegi per tutti, di irresponsabilità sociale per tutti, di liberi tutti di fare gli affari propri senza dover rispondere di niente a nessuno. Questa Italia malata che si identifica nel miliardario qualunque, se Silvio esce di scena resta orfana di una grande illusione e non vuole smettere di sognare l’impossibile. Come lui barcolla, come lui vaneggia, come lui straparla, come lui non molla e non mollerà, non scenderà dal carro diretto al Paese dei Balocchi fino a quando questa storia ignobile finirà. L’altra parte d’Italia ormai non ce la fa più e cambia canale ogni volta che in Tv compare la sua faccia resa oscena dai posticci. Aspettano che passi la nottata. Gli italiani, si sa, hanno una grande pazienza, e questa enorme capacità di sopportare l’insopportabile è la loro più grande virtù, ma anche la pazienza ha un limite e quando è troppa diventa un difetto.

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