La Biblioteca, progettata dall'architetto Gae Aulenti nell'area dismessa dell'ex Tilane, una fabbrica tessile non più attiva da oltre vent'anni, ancora prima la ristrutturazione del cinema Metropolis diventato “ Area Metropolis 2.0” e gestito dalla Fondazione Cineteca Italiana, hanno costituito le premesse per la creazione di un polo culturale polivalente nel centro di Paderno Dugnano. Ora, dopo quasi due anni dall'inaugurazione, si può constatare che, la nostra Biblioteca, la più importante del nord Milano, per la sua qualità architettonica, per le sue dimensioni, per la sua collocazione, sta diventando punto di riferimento culturale per molti cittadini di Paderno Dugnano (pare che gli accessi siano di 900 giornalieri) ma anche dei comuni limitrofi.
Un'opera così complessa e importante, ha tempi di realizzazione che superano la durata di un mandato amministrativo, non può appartenere ad un Sindaco o ad una Giunta ma è patrimonio di una città intera. Dopo le elezioni e il cambio di amministrazione, ha prevalso una concezione miope che ha portato molti esponenti della nuova Giunta a evidenziare gli aspetti critici e a fermare le opere di completamento già approvate, finanziate e in corso di realizzazione; il risultato è stato che a quasi due anni di distanza le opere, che dovevano essere concluse per la fine del 2009, non sono ancora finite e in alcuni casi non sono ancora iniziate con grave danno per l'accessibilità e la funzionalità della Biblioteca e del comparto stesso.
La realizzazione della Biblioteca nell'area ex Tilane, è stato un obiettivo di tutte le amministrazioni dal 1995 in poi, quando le società proprietarie delle aree hanno chiesto di realizzare le volumetrie residenziali previste dal Piano Regolatore, l'amministrazione lo ha inserito nel piano insieme a tutte le altre opere connesse con la Biblioteca o necessarie al comparto stesso. Oltre ad attuare le previsioni urbanistiche degli interventi, a tale proposito voglio solo ricordare che le aree dedicate a verde e servizi sono di 30 mq. per abitante all'interno dei due comparti, mentre altri 60 mq. per abitante sono stati acquistati e ceduti all'esterno e hanno contribuito alla realizzazione dei parchi del Seveso e del Grugnotorto e all'ampliamento del centro sportivo di via Toti – Serra; gli obiettivi che ci siamo prefissi con le due convenzioni urbanistiche sono state:
1) Completare tutte le opere pubbliche con gli stessi tempi degli interventi privati; spesso le urbanizzazioni e i servizi che i cittadini pagano con l'acquisto delle case, vengono realizzate con molti anni di ritardo o peggio ancora rimangono inattuati.
2) Fare in modo che una parte del valore delle trasformazioni urbanistiche, che quasi sempre rimane interamente alla rendita fondiaria o finanziaria, venisse dato ai cittadini attraverso la realizzazione di servizi.
La data di consegna della Biblioteca e del Centro Culturale dimostrano il raggiungimento del primo obiettivo, le opere sono state convenzionate con gli operatori tra luglio e dicembre del 2006 e nel giro di tre anni sono state progettate, iniziate, realizzate e consegnate. Grande merito va riconosciuto anche a tutti i settori del Comune incaricati di seguire le opere che hanno saputo lavorare e collaborare fra loro per raggiungere l'obiettivo. Anche il secondo obiettivo mi sembra pienamente raggiunto, altro fatto da rilevare è che il Comune non ha speso un euro in più di ciò che era stato preventivato.
1) A fronte di un mancato introito di circa 6.500.000 €, relativi agli oneri di costruzione, gli operatori si sono impegnati a realizzare opere per oltre 13.000.000 €. Il computo metrico delle opere, quindi i costi, sono stati redatti sulla base del Bollettino della Camera di Commercio di Milano n° 1 del 2004.
2) I costi, relativi ad opere di urbanizzazione che il Comune avrebbe dovuto realizzare direttamente o a scomputo, perché riguardano le reti (acqua, fogna, luce, viabilità ecc.) necessarie per l'abitabilità degli edifici, ammontano a oltre 2.500.000 €, e se a queste aggiungiamo i costi dell'asilo nido per oltre 1.300.000 €, si deduce che almeno il 60% degli oneri doveva essere in ogni caso impiegato nel comparto.
Con un po’ di ritardo anche la Giunta di centro destra, per fortuna, ha cominciato ad apprezzare questo nuovo polo culturale facendolo diventare il centro delle uniche attività culturale della nostra città.
Queste mie considerazione, servono solamente a smentire coloro, sempre meno, che a dispetto dei fatti, che forse non si sono premurati di accertare, ritengono inutile la Biblioteca, a tal fine in una tabella ho riassunto i servizi e le opere di urbanizzazione, con i relativi costi, che gli operatori dei due comparti si sono impegnati a realizzare. Sono riportati, inoltre gli oneri che il comune non ha incassato e i maggiori costi rimasti a carico degli operatori. Dall'esame del prospetto si può verificare che:
Qualcuno, tra questi qualche assessore, è rimasto fermo alle critiche sulla spesa e sulle soluzioni tecniche degli edifici e continua a considerare la Biblioteca un'opera faraonica, un investimento inutile, non prioritario e usata solo come elemento di immagine dalla Giunta di Centro Sinistra, anche se i fatti dimostrano che questa è stata una scelta strategica importante per la nostra città. Ma comincio a disperare che questi cambino idea.
2 commenti:
Sicuramente ho visto che spostando la biblioteca dalla mia amata Villa Gargantini alla Tilane c'è stato un aumento di utenti e no fatico a credere che arrivino molti da altri comuni, magari usando la vicinissima stazione.
Possiamo fare su questo blog un piccolo dibattito su quanto sia effettivamente importante per i padernesi e per i meno fortunati di loro avere un centro culturale che richiama persone da altri comuni? Siamo tutti d'accordo che il governo che abbiamo ha tagliato un sacco di soldi ai comuni...a cosa rinuncereste come servizi al cittadino affinché si continui a investire sulla biblioteca (che mi risulta avere costi di mantenimento non secondari)?
Andando avanti con questa gente che,mette la testa sotto la sabbia, rinnegando l'importanza che la cultura ricopre, affinchè un Paese, non cada preda di eventuali integralismi e despoti vari,(Vedasi l'attuale tirannide Italiana)
saremo sempre più, la nazione del Grande Fratello, che tanto piace, a chi ottusamente, si ostina a difendere il Nano depravato!!!
Flavio Mariani
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