sabato 4 dicembre 2010

Sindaco, basta con la politichetta, è tempo di lottare

A seguito del comunicato stampa emesso dal Comune sull'avvio delle procedure di esproprio relative alla Rho-Monza ricevo questo commento da parte del portavoce del CCIRM, Ferruccio Porati. Il leader del comitato chiede al sindaco di assumere con maggiore decisione  e chiarezza la guida della mobilitazione cittadina contro il progetto di Serravalle, di promuovere il Tavolo dei sindaci, di pubblicare sul sito comunale l'intervento del dott. Paolo Crosignani, ricercatore presso la Fondazione IRCCS Istituto dei Tumori, di alzare i toni della informazione pubblica, di smetterla di rivangare il passato per fare polemiche politiche basate su inesattezze e accuse non vere: la responsabilità è solo ed esclusivamente di chi oggi governa la Provincia di Milano. Infine i tempi dell'assemblea pubblica non sono corretti perché siamo già in ritardo.

Buon sabato a tutti. Chissà perché, dopo che abbiamo comunicato a tutti - stampa compresa - quello che stava accadendo in termini di espropri sul tema Rho-Monza con l'informativa del 2 dicembre, il giorno successivo esce un comunicato stampa dell'Amministrazione che, nella sostanza, riprende tre delle nostre quattro domande e proposte ivi contenute, e cioè un incontro a tema, un concreto sostegno sul da farsi alle famiglie coinvolte, una risposta su che cosa starebbe facendo lo studio dell'avvocato da loro scelto in vista del ricorso cittadino al TAR.
Manca sempre - e qui faremo la domanda specifica in occasione dell'incontro del 17 dicembre - la risposta circa l'organizzazione del tavolo dei sindaci per mobilitare il territorio. Non ci si può più nascondere dietro le scaramucce istituzionali: noi vogliamo che il nostro sindaco stia alla guida della gente in campo, in modo visibile a tutti ed a tutti i mezzi di informazione, insieme agli altri sindaci e vogliamo che dia visibilità e priorità alla questione Rho-Monza sulla Calderina e sul sito Comunale. A noi interessa prioritariamente il futuro dei nostri figli: se si ama così fortemente una sconosciuta Sakineh tanto da farne un icona sulla Home page del sito del Comune, bisogna mettere accanto, con la stessa rilevanza, se non maggiore, tutto quello che da più di una settimana continua a ripetere Giuranna dalle pagine del suo blog. Se non lo si fa, anche la verniciatura di perbenismo che vediamo con la foto della donna iraniana è solo una grande ipocrisia, perchè se non c'è allarme per noi per il nostro futuro e per i nostri figli e se non si contribuisce a creare una forte coscienza cittadina, ma al contrario, si tende a voler mantenere "bassi" i toni, fuori da Paderno Dugnano nessuno sa del problema e tutti pensano che va bene così.


Abbiamo visto ieri sera a Bovisio la stessa tattica usata nei confronti dei cittadini di Cesano, Bovisio e Seveso ed il risultato è che Pedemontana sarà costruita cone le stesse aberrazioni di invivibilità ed inciviltà che vorrebbero imporre a Paderno Dugnano. Da ieri sera siamo in rete con i comitati (già impegnati nel ricorso al TAR a partire dallo scorso 30 marzo) di Bovisio, Cesano e Seveso anche per azioni di protesta congiunte o collegate fra loro.
Noi vogliamo che i nostri sindaci guidino la protesta dei cittadini di questo territorio, sia nei tribunali e nelle contestazioni agli atti, sia nelle manifestazioni di dissenso. La politica non c'entra: non ci interessano gli schieramenti: c'è bisogno di uomini che usino la loro funzione di comando per proteggere i cittadini. Se non se la sentono o ritengono di non dover urtare i livelli partitici superiori, che lascino l'incarico che occupano. E' più onorevole ammettere di non essere capaci di gestire una situazione di così grande gravità e farsi da parte, se non si è convinti di poter portare a casa - tutti insieme - quello che vogliono i cittadini. Non abbiamo bisogno di personaggi che tendano il più possibile a mantenere calmo l'ambiente nell'attesa che arrivi l'inevitabile che noi non vogliamo...
Infine, diciamo basta nel rivangare date e nomi del passato. Non è vero che la sorte del progetto è segnata da febbraio 2009, perchè a maggio dello stesso anno la delibera di Giunta Provinciale istituiva il tavolo tecnico, quel tavolo tecnico che è stato snobbato e dichiarato decaduto a settembre 2009 dalla nuova giunta provinciale di Podestà e De Nicola, in barba al testo della delibera di maggio, definita a più riprese "elettorale", ma, di fatto, atto ufficiale e mai smentito da un nuovo atto che, eventualmente, la dichiarasse decaduta.
La responsabilità - e qui dissento fortemente da quanto espresso dal comunicato stampa dell'amministrazione padernese - è solo ed esclusivamente di chi ha deciso che un progetto sbagliato del febbraio 2009 non dovesse essere più cambiato. La posizione che ha condannato - ad oggi - Paderno Dugnano in conferenza dei servizi lo scorso 22 aprile 2010 è un atto formale ed ufficiale della giunta Podestà dello scorso 20 aprile 2010. Gli atti ufficiali dicono questo; il resto sono chiacchere da bar. Per cui la responsabilità è solo ed esclusivamente di chi governa oggi la Provincia di Milano e non ha voluto occuparsi di noi cittadini, lasciando trascorrere tutto il tempo in azioni solo di facciata ed in contromisure inesistenti.
Un'ultima notazione. La data dell'incontro fra sindaco e cittadini nella seconda metà di dicembre è sbagliata, perchè tardiva. Se dal 2 dicembre, data in cui le lettere sono state recapitate ai malcapitati, (come appare dal testo della lettera:"..entro 30 gg. decorrenti dal ricevimento della presente nota, coloro che vi abbiano interesse possono presentare in forma scritta le loro eventuali osservazioni"...), le famiglie hanno 30 gg. di tempo per fare le osservazioni del caso (e per farle avranno certamente bisogno di assistenza di specialisti legali del settore), come fanno costoro a metter insieme tutto quanto sapendo che fino al 9 dicembre praticamente è festa e poi dal 24 in poi sarà quasi tutto chiuso? Abbiamo sì 30 gg. temporali, ma quanti lavorativi, nella pratica sostanza dei fatti? Questa scelta del recapito delle raccomandate in queste date, non è un altro segno di presa in giro, da parte di Provincia e Serravalle, e di voler mettere con le spalle al muro i destinatari delle lettere, sottraendo loro anche il tempo per pensare e controbattere?

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