giovedì 11 novembre 2010

Il grande falò degli ignavi

Oggi, come spesso capita,  mi ritrovo perfettamente rappresentato da quel che scrive il blog "La Scommessa" di Giovanni Giuranna che in modo più equilibrato e convincente di me riesce sempre a riassumere quella che dovrebbe essere la linea di un'azione politica alternativa a quella di chi governa Paderno Dugnano.
Giovanni e un insegnante cattolico che vive laicamente la sua ispirazione e la trasforma in pratica nella vita quotidiana. Sarebbe un ottimo sindaco della città o almeno io lo voterei perché mi sentirei più garantito da lui che da altri. Ha forza morale, convinzioni profonde e non superficiali, idee convincenti, capacità vera di ascolto e di proposta, apertura al nuovo, insomma esprime una visione alla quale mi sento di aderire.
L'incipit del suo blog oggi è dedicata a due eventi che si tengono stasera in città: il primo è un dibattito sull'ignavia al quale parteciperanno il sindaco Alparone, un giovane esponente del Partito Democratico, un sacerdote insegnante salesiano; il secondo è l'assemblea dei comitati No Inceneritore di Paderno, Cormano, Bollate, Novate che faranno il punto sull'iter di approvazione dell'impianto che si vorrebbe costruire al Villaggio Ambrosiano. 
Del progetto di inceneritore si è già parlato molto e tutti più o meno sanno di che si tratta. Dell'ignavia un po' meno, anche perché è un termine piuttosto in disuso nel linguaggio quotidiano. Essi, nell'inferno dantesco, sono quei peccatori che durante la loro vita non agirono mai né nel bene né nel male, senza mai avere una idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre alle decisioni del potere. Il poeta li considera indegni e li condanna ad essere perseguitati da vespe e mosconi per l'eternità.

Nel suo intervento, Giuranna, coerentemente invita i partecipanti e gli organizzatori del dibattito sull'ignavia a non essere loro per primi ignavi, li invita a lasciar perdere l'accademia per sporcarsi le mani con la realtà, cioè prendere contatto con l'enorme contraddizione ambientale che ci riguarda drammaticamente da vicino. Anche alla luce di quanto successo all'Eureco solo pochi giorni fa: una strage di operai in un'azienda che tratta rifiuti industriali dove tutto apparentemente "era in regola", ma dove evidentemente qualcosa non era per niente in regola, visti i risultati.
E' proprio l'ignavia, suggerisce Giuranna, il peccato che provoca queste stragi, frutto di scelte ingiuste che portano a fare leggi che di fatto le consentono perché le rimuovono come possibile esito. E lo fanno perché prevederle vorrebbe dire soldi, costi, guadagni mancati per quelli che sul rischio imposto agli altri, lavoratori e cittadini, si arricchiscono.
L'inceneritore che si vorrebbe costruire al Villaggio è un altro di questi rischi che si vuole imporre ai cittadini per consentire a pochi di guadagnare sulla nostra pelle. Questa è una verità che tutti riconoscono benissimo, ma il silenzio e il tacito consenso degli ignavi di fatto la occulta e le impedisce di vincere la partita contro il male.
La scelta è sempre davanti a noi: di qui l'impegno per il bene comune, di la l'ignavia che favorisce il male. Semplice nella sua ovvia difficoltà. Perciò non posso che sostenere la proposta di Giovanni e dico al mio amico e compagno Efrem Maestri, uno dei relatori dell'incontro dantesco: che senso ha "fare filosofia" mentre la città agonizza? Troviamoci tutti, stasera, al Centro Falcone e Borsellino alle ore 21 per unire le forze contro il degrado! Comportiamoci non da ignavi, ma da cittadini consapevoli e coraggiosi!

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