giovedì 2 settembre 2010

Diario estivo: a cena col tritone de Le Dune

Ogni anno che passa diventiamo sempre più artificiali. La mia amica Costanza Marongiu, proprietaria del ristorante le Dune, che ha aperto 22 anni fa a San Giovanni di Sins (http://www.ristoranteledune.net/) appoggiando sulla sabbia un grande prefabbricato in legno fatto venire apposta dal Trentino, mi ha raccontato quello che succede abitualmente nel suo locale. La veranda del ristorante è talmente integrata con l’ambiente naturale delle dune che viene abitualmente visitata dagli animali sinantropici, sauri, anfibi, piccoli mammiferi che la considerano giustamente parte del loro territorio. Ma i clienti non lo sanno e si spaventano in modo esagerato quando li vedono. “Sulle pareti scorazzano sempre un certo numero di gechi che trovano molto conveniente venire a cacciare vicino alle mie lampade le loro prede, cioè zanzare, farfalle notturne, ecc. Io cerco di spiegare alla gente che me li indica preoccupata che sono dei miei collaboratori ai quali ho affidato il problema degli insetti molesti, ma non ci credono – mi ha spiegato -. Il tritone poi ha provocato più di una crisi isterica. ‘Cos’è quella cosa viscida e schifosa’ mi ha chiesto una sera con voce tremante una signora di Cuneo indicando una forma d'argento che zampettava veloce sotto il tavolo dei vicini. E io a spiegargli che era “Francesco”, un amico che ci aiutava a tenere sgombro il pavimento da formiche e anche dalle briciole di pane carasau che cadevano per terra. ‘Ah ma allora è addomesticato..’ esclamava con sollievo la signora. Che dovevo fare; dirgli la verità, che “Francesco” (un geotritone di Genè tipico della Sardegna Sud Occidentale ndr), come tutti gli animali a sangue freddo, non è né viscido né schifoso e soprattutto non era affatto un mio dipendente? Meglio lasciargli credere quello che voleva”. Una sera di inizio estate si era affacciata alla sua veranda anche la piccola volpe del Sinis, in cerca di qualche avanzo, e Costanza ha raccontato che era il cagnolino con le orecchie grosse di un pastore che aveva un ovile nelle vicinanze.

Ve lo consiglio, se passate per il Sinis non mancate di andare a mangiare alle Dune e a conoscere Costanza (a destra). E’ sempre aperto anche d’inverno e si mangia divinamente il pesce cucinato da Cristiano, suo figlio, che è uno chef straordinario. La sua fregola alle arselle è una delizia per non parlare dell’ombrina alle erbe che concentra e distilla tutti profumi e i sapori della macchia, dello stagno e delle dune di questo meraviglioso angolo di Sardegna.

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