Ricevo da Emanuela Baio, senatrice del PD, questo articolo che fa il punto sul livello di povertà raggiunto nella "ricca" Milano. Buona lettura.
"Milano fa pagare l'affitto al Pane Quotidiano e non è in grado di rimettere insieme la risorsa preziosa di chi dà da mangiare a chi non ha i soldi per vivere: è agghiacciante". Lo dichiarano le senatrici del PD Emanuela Baio, Marilena Adamo, Fiorenza Bassoli e il vice presidente del consiglio comunale milanese, Andrea Fanzago che oggi si sono recati in visita alle mense dei poveri il Pane Quotidiano e l'Opera di S. Francesco di via Piave, insieme alla Presidente della Fondazione Floriani, Francesca Floriani.
"E' gravissimo che a Milano ci siano così tante persone che hanno fame, che hanno bisogno di aiuto e che vivono di stenti, la situazione è inaccettabile. Non esiste una concreta regia della solidarietà. Compito questo dell'amministrazione comunale al fine non solo di rispondere ai bisogni ma soprattutto per prevenirli. I dati ci mostrano come il livello di povertà sia aumentato in maniera esponenziale. Lo abbiamo visto con i nostri occhi. Il Pane Quotidiano, che dalle 9 alle 11.30 fornisce cibo in maniera gratuita e anonima, riceve dal comune di Milano un contributo per i suoi due istituti di 10.000 euro all'anno, peccato che poi chieda ad uno, quello di viale Monza, un affitto di 11.000 euro all'anno. È un crimine civile nei confronti di chi cerca di tendere un mano a chi ne ha bisogno, senza chiedere nulla in cambio. Ma ciò che sconvolge è che tra i nuovi poveri ci sono più italiani che stranieri, italiani che lavorano, pensionati, che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese e che chiedono aiuto agli enti di volontariato lombardo. Persone che vanno alle mense prestissimo per vergogna e per timore di rimanere senza cibo. Siamo di fronte al totale annullamento silente della dignità umana. In Lombardia sono rientrati con lo scudo fiscale il 45% dei capitali recuperati all'estero, pari a circa 42,5 miliardi di euro, segno che esistono, oltre alla povertà, benessere e risorse che devono necessariamente essere meglio distribuite. Basterebbe solo trattenere lo 0,5% di questo denaro, pari a 213 milioni di euro, per aiutare chi chiede una mano silenziosamente.
La città di Milano ha le potenzialità per far fronte a questa situazione gravissima, ma l'amministrazione non è in grado di creare una rete di aiuti efficace a supporto di questi enti. Le soluzioni ci sono ma non si vogliono adottare. Sia i frati di San Francesco sia l'associazione che gestisce il Pane quotidiano, ci hanno chiesto di approvare una legge stabile per il per il 5 per mille e di non lasciarlo all''elemosina' del Ministro, sia di introdurre, come già molti Paesi fanno, la possibilità di dedurre in toto dalla dichiarazione dei redditi le donazioni".
Secondo quanto emerge dal rapporto dell'Ores nel 2008 i poveri erano per il 65,6% stranieri e per il 34,4% italiani. Nel 2009 gli stranieri sono scesi al 55,7% e gli italiani salgono al 44,3%. Il rapporto ha stimato in Lombardia la presenza di 133mila famiglie in condizione di povertà assoluta, pari a circa 342mila individui. La povertà assoluta in Lombardia è dunque pari al 3,2% (uguale al 2007), mentre in Italia è al 4,6% (+0,5%).
"Sono dati sconcertanti,- continuano - il Pane Quotidiano, ci spiega come nel 2000 venivano distribuiti pasti per circa 170.000 persone, oggi, 2010, per 660.000, con un incremento del 288%.
In passato il 60% delle persone che si recavano alle mense erano immigrati, oggi le percentuali si sono invertite: il 55% di anziani ancora 'giovani' chiedono aiuto con un pasto perché la loro pensione non è sufficiente. Abbiamo particolarmente apprezzato i servizi sanitari che queste strutture offrono rispondendo a bisogni a cui oggi il SSN fa fatica ad occuparsi, come TBV e malattie sessualmente trasmissibili.
Dobbiamo rompere questo muro di silenzio- concludono - non si può far finta di non capire che con 800 euro al mese una famiglia non può sopravvivere se non di stenti".
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