venerdì 27 novembre 2009

Acqua bene pubblico inalienabile

L'opposizione in Consiglio Comunale chiede con un Ordine del Giorno, che verrà discusso lunedì sera, al sindaco Alparone, di schierarsi a difesa della proprietà pubblica dell'acqua, contro la decisione del governo che ha recentenente approvato una norma per privatizzare questo bene. L'acqua è una sostanza indispensabile per la vita che non può venire messa nelle mani di società multinazionali che la trasformeranno , come già fanno con l'acqua minerale, in un prodotto "industriale" soggetto alle leggi del mercato.
I consiglieri Grassi, Anelli e Cerioni, a nome delle rispettive forze politiche, chiedono al sindaco di difendere la scelta politica storica della città su questo tema (Paderno è stato uno dei fondatori del CAP nel 1928) e di modificare lo Statuto per dichiarare l'acqua un "diritto pubblico inalienabile". I tre chiedono anche di rendere pubbliche le azioni che il sindaco attuerà per contrastare questa legge che è un pericoloso attacco ai diritti dei cittadini. Segue il testo dell'OdG.

Ordine del giorno “per l’acqua diritto pubblico inalienabile”
Premesso che: l’Ambito Territoriale Omogeneo (ATO) della Provincia di Milano nel dicembre 2008, ha affidato l’erogazione del Servizio Idrico Integrato (SII) ad un’unica società interamente pubblica (AMIACQUE), così ottemperando alla Legge Regionale (LR 26/2003); che tale società, deriva dalla fusione in un unico soggetto industriale (AMIACQUE), di società pubbliche da sempre presenti sul territorio della provincia, un esempio per tutti CAP Gestione, della quale, l’Amministrazione Comunale di Paderno Dugnano fu tra i fondatori nel 1928; che AMIACQUE, società erogatrice del servizio è attualmente partecipata interamente da società patrimoniali pubbliche.
Evidenziato che: tale processo lungo e difficoltoso, iniziato da parte dell’ATO della Provincia di Milano nel 2003, ha portato ad una razionalizzazione della gestione con conseguente sinergia di capacità tecniche, organizzative ed amministrative; che tale processo si innesta su una realtà industriale e gestionale pubblica con altissimi livelli di: efficienza ed efficacia tecnica, qualitativi del bene, efficienza ed efficacia gestionale; che l’aspirazione dei comuni della Provincia di Milano fino al giugno 2009 era di arrivare alla creazione di un’unica Società Pubblica che gestisse il SII.
Convinti che tale gestione pubblica dell’acqua ha portato indubbi vantaggi ai cittadini, sia dal punto di vista della qualità dell’acqua che del risparmio per le famiglie.
Considerato che: Paderno Dugnano è da sempre attore di questa partita come propugnatore storico dell’acqua come diritto pubblico inalienabile, difendendo così i principi di sussidiarietà del servizio e di gestione locale del patrimonio pubblico; che ha ottenuto, da sempre, ma anche recentemente, durante la precedente Giunta, dall’ATO importanti progetti e finanziamenti, per migliorare la propria rete fognaria, ottenendo evidenti vantaggi di qualità del vivere per i cittadini e di qualità ambientale (Seveso); che per questi motivi non si evidenziano motivi per modificare la forma di gestione pubblica dell’acqua in Provincia di Milano.
Preso atto che: in questi giorni la Camera, attraverso il voto di fiducia, ha trasformato in legge un decreto del governo Berlusconi che affida, attraverso gara, il 40% della gestione dell’ acqua a società private, favorendo l’ingresso delle grandi multinazionali a scapito del bene dei cittadini; che le esperienze precedenti ed attuali di privatizzazione dell’acqua, in Italia ed all’estero, hanno comportato: un aumento delle tariffe, la caduta della spesa degli investimenti e delle manutenzioni, non migliorando come spesso annunciato l’efficienza e l’efficacia del sistema; che l’attuale situazione italiana presenta diverse efficienze dei sistemi pubblici di gestione dell’acqua.
Sollecitati dalle preoccupazioni dei cittadini e delle associazioni che vedono, in poche ore, un diritto pubblico inalienabile, trasformato in un servizio commercializzabile per motivi spesso legati solo a logiche liberiste.
Il Consiglio Comunale:
- dà mandato al Sindaco di trovare tutte le forme di pressione possibile nei confronti del Governo nazionale perché riveda questa scelta, proponendo al contrario la realizzazione di politiche tariffarie e gestionali che sanino le gestioni pubbliche insufficienti ed inefficienti,
- dà mandato al Sindaco ed alla Giunta di difendere, nell’organismo dell’ATO provinciale, l’acqua come diritto pubblico inalienabile,
- chiede al Sindaco la modifica dello Statuto Comunale in maniera da dichiarare l’acqua diritto pubblico inalienabile ed il SII privo di rilevanza economica,
- chiede al Sindaco di rendere pubbliche le azioni che metterà in atto per contrastare questo attacco alla cittadinanza di tutti.

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