Dove è finito il popolo padano padernese? Inevitabile porsi questa domanda partecipando questa mattina al convegno organizzato dalla Lega Nord: "Paderno Dugnano: ieri, oggi e domani" presso l'Auditorium Tilane.
All'incontro con il quale la Lega, forza politica che governa la città dal 2009, voleva tracciare un bilancio delle attività svolte nel suo primo mandato e illustrare i suoi progetti in vista delle elezioni della prossima primavera, di cittadini elettori ce n'erano davvero pochi. Ad ascoltare in sala gli interventi dei tre assessori del Carroccio, Bogani (Territorio), Tagliabue (Cultura), Caldan (Politiche per i Giovani) e del segretario locale del partito, non si contavano più di una trentina di persone, giornalisti, osservatori e amministratori compresi.
La crisi della partecipazione tocca ormai tutte le forze politiche e anche le associazioni ne risentono, ma il deserto che ha accolto il convegno leghista merita più di una riflessione, soprattutto da parte degli organizzatori. Se dopo i primi quattro anni di governo a Paderno Dugnano questo è tutto il raccolto ottenuto, significa che qualcosa si è rotto nel rapporto con la città.
Gli interventi degli assessori padani hanno rivendicato "le tante cose fatte" dalla Lega in questi quattro anni. Hanno ricordato le politiche per i giovani, la politica culturale, la gestione del territorio, ma l'assenza dei cittadini all'iniziativa dimostra che queste cose non le hanno viste ed apprezzate. L'assenza degli elettori leghisti segnala inoltre la forte delusione per un partito che aveva promesso molto, ma alla prova dei fatti non è stato capace di rispondere alle attese.
"L'antipolitica si crea quando i miti, gli ideali e le promesse dei partiti evaporano e si perdono" ha ricordato agli amministratori padani sul palco uno dei pochi elettori presenti in sala. Un monito che vale per tutti e con il quale la Lega nel 2014 dovrà fare i conti, anche a Paderno Dugnano.
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