Il confronto ha fatto emergere alcuni punti largamente condivisi sui quali è possibile definire un nuovo modello partecipativo da presentare ai cittadini inserito in un programma elettorale e questo obiettivo dell'iniziativa si può dire raggiunto.
I
punti condivisi dall'assemblea sono stati:
1) Non
disperdere, ma recuperare l'esperienza dei Consigli di Quartiere
e della partecipazione democratica costruiti dal centrosinistra nel 1978 a oggi.
Recuperare i contenuti innovativi del Regolamento mai attuati
(assemblee cittadine, referendum consultivi, ecc) e ripristinare
l'assessorato alla Partecipazione dotato di un bilancio specifico
per i quartieri.
2) Nel
caso in cui i futuri Consigli di Quartiere non saranno eletti nel
2014, i nuovi organismi saranno creati direttamente dai cittadini
del quartiere riuniti in assemblea che sceglieranno i nuovi
consiglieri tra tutti coloro che si saranno autocandidati.
3) I
consiglieri eletti resteranno in carica per un periodo definito
dall'assemblea e avranno il compito (svolto volontariamente) di
gestire l'apertura e l'uso della sede di Quartiere (riunioni ed
eventi politici, sociali e culturali di circoli, associazioni,
comitati e partiti) che dovrà venire attrezzata dal Comune con
l'acceso Wireless alla rete per consentire comunicazione e
informazione.
4) I
nuovi organismi di Quartiere avranno il compito di raccogliere le
istanze dei cittadini e, dopo averle discusse in assemblea, inviarle
come petizioni o proposte da inserire all'ordine del giorno del
Consiglio Comunale
5) La
figura dell'assessore alla Partecipazione è necessaria per
garantire il rapporto tra quartiere e amministrazione centrale.
Raccoglierà le delibere degli organismi di quartiere che il
Consiglio Comunale dovrà discutere, approvare, emendare o
respingere.
6) L'amministrazione
deve riconoscere questi organismi ai quali deve fornire gli
strumenti di formazione, informazione, consultazione di cui i
cittadini possono usufruire direttamente grazie alle tecnologie e i
servizi web (sito comunale, forum di discussione, mailing list, sms,
ecc) e ai mezzi tradizionali come La Calderina e l'URP.
7) Recuperare
l'esperienza positiva del Bilancio Partecipativo
8) Recuperare
ed estendere l'esperienza delle Consulte (Cultura, Sport,
Volontariato sociale, Immigrazione)
Questa
è dunque la proposta che Idee Comuni offre alla città e sulla quale
chiederà il consenso di cittadini e forze politiche per far
riprendere alla democrazia partecipativa il suo percorso verso la
costruzione di un futuro migliore per la nostra comunità.
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