L'insostenibile arroganza degli umili. E' quello che ho pensato ieri sera quando sono uscito dall'auditorium
Tilane dopo aver ascoltato il profluvio di parole che gli
Ecocivici padernesi, per bocca della loro leader, la Verde storica, Anna
Varisco, hanno preteso di gabellare per "programma"
elettorale.
Chi si aspettava la presentazione del
programma di governo della nuova forza politica che ha inglobato
"anche " alcuni Verdi è rimasto deluso, ma chi li
conosce da tempo mi assicura che sono sempre stati un po' così. Il loro
"programma" infatti, presentato con un format da happening
teatrale (la telefonata dell'amico che informa di aver subito un
furto, l'impiegata licenziata che su Facebook dice di volersi mettere
in proprio per realizzare il suo sogno, la casalinga indignata perché
vogliono fare la Rho-Monza sotto casa sua, ecc.), altro non era che
la solita lunga lista della spesa ecologista con la quale i
vecchi-nuovi ambientalisti civici vorrebbero cambiare il
mondo, facendo di Paderno Dugnano una città ideale.
Rifiuti zero, no
auto, tutti i cittadini in rete, condivisione dei progetti scolastici,
condivisione del lavoro, condivisione della povertà, decrescita,
lavoro gratuito, rivoluzione culturale fin dai banchi della scuola.
Il tutto naturalmente da realizzare per decreto. Anzi "perché è
così", come hanno affermato.
L'unica cosa che ha animato la serata è
stata la prima domanda fatta da una signora del pubblico alla fine
della lunga esposizione: "Voi siete di sinistra – ha osservato –
le cose che dite sono quelle che ha sempre detto la sinistra. Alle
prossime elezioni con quali partiti volete allearvi e chi è il
vostro candidato sindaco?". Grande imbarazzo della ex
consigliera comunale Verde, già presidente della Commissione Servizi
con il sindaco Casati dal
1999 al 2003, candidata (sconfitta) con Penati alla Provincia
nel 2009. E' stato divertente e un po' penoso vederla arrampicarsi sui vetri con le
unghie per non rispondere alla domanda, anche se nel farfugliamento qualche
elemento di verità è affiorato. Ha infatti citato il Movimento 5
Stelle come unico possibile alleato "se ci stanno", guardandosi bene dal citare gli alleati naturali, cioè PD
e Comunisti con i quali aveva amministrato e si era alleata in
passato.
Per quanto riguarda il possibile candidato sindaco ha
sostenuto di averne già individuato più d'uno e di non volerli svelare, ma pochi
minuti prima, durante l'esposizione del "programma", un nome significativo gli era sfuggito: quello di Claudio Figini, padernese, 55 anni, pedagogista,
coordinatore della cooperativa sociale Comin, presidente del CNCA
Lombardia e blogger del quotidiano "Il Fatto".
A parte questo imprevisto siparietto, non è stato tanto il "programma"
ambientalista, i cui pochi punti qualificanti erano già tutti
contenuti nel programma elettorale del centro sinistra nel 2009, ad
avermi colpito, bensì la reticenza e l'ambiguità della proposta ben riassunta nello slogan autopromozionale
della "rete ecovivica": imperfetti, autentici, umili, coerenti. Quattro parole sostenute da una grande
arroganza che qualifica politicamente con uno slogan mistificante questo gruppo dirigente in cerca di elettori. Che significano infatti le parole?
Imperfetto è sinonimo di: impreciso, sbagliato, incompleto,
lacunoso, viziato, manchevole. Coerente sta
per: conforme, rigoroso, logico, ragionevole, razionale, lucido.
Autentico è invece semplicemente ciò che è vero.
Delle quattro
parole usate dagli Ecovivici per definirsi, quella meno
credibile alla luce del significato delle prime tre è la parola "umili".
Come non giudicare arrogante chi si definisce con orgoglio, sbagliato e manchevole, ma vero, logico e razionale?
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