giovedì 18 settembre 2014

Vasche di laminazione: nuove aree umide per il Seveso

La prossima settimana a Palazzolo si parlerà  di "vasche di laminazione", le strutture di contenimento delle piene del Seveso che gli enti locali Regione Lombardia in testa, hanno deciso  di installare lungo  l'asta del fiume. Una di queste vasche dovrebbe venire realizzata nel quartiere a Nord di Paderno Dugnano.
La serata è stata promossa e organizzata dalla lista ambientalista delle Coccinelle e ad essa parteciperanno oltre a esponenti della lista civica anche personaggi di  Senago e del  quartiere milanese di Niguarda, il più colpito  dalle esondazioni.
I temi di discussione saranno  il "Contratto di Fiume", sottoscritto nel 2006 da 46 Comuni e due Province (Milano e Como), il progetto di Palazzolo, l'utilità delle vasche, il punto di vista di Milano e le possibili sanzioni europee.
Questo blog ha parlato molte volte di questi temi e la mia posizione in merito è già stata più volte illustrata. Non condivido l'atteggiamento e il pensiero di chi ha deciso che le vasche sono il "male assoluto" per il nostro territorio e non vanno realizzate perché nocive e inutili. Io credo invece che quella delle vasche di laminazione sia non la soluzione ma "uno strumento che però si può e a mio avviso si deve usare per evitare ogni anno il  ripetersi di danni materiali ben più gravi e onerosi per l'ambiente e i cittadini di quelli che potrebbero venire apportati dalla presenza per pochi giorni l'anno di acqua del  Seveso in ben definite aree opportunamente impermeabilizzate e destinate a venire svuotate e restituite all'ambiente naturale finita la piena. Naturalmente le vasche "tampone" devono essere tali e far parte di un progetto complessivo di soluzione del problema a livello di fiume, cioè intercomunale e regionale" (nella foto il bacino  di fitodepurazione realizzato dal Consorzio Adige-Bacchiglione). Un progetto che preveda la creazione ex novo e il ripristino di aree umide una delle quali potrebbe benissimo essere l'area di laminazione di Palazzolo, che oltre a contenere le piene se correttamente gestite con la piantumazione e la raccolta periodica di apposite specie vegetali (canne palustri, giacinti d'acqua, lemna minor, ecc)  avrebbero anche la funzione di depurare l'acqua inquinata da metalli pesanti e nutrienti organici in eccesso.
Anche il Seveso  ha bisogno  di un progetto di largo  respiro e di durata medio lunga, un progetto che coinvolge i cittadini certo, ma  che necessita di una battaglia politica intelligente (non basata solo sui no) per venire realizzato. 

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