Incredibile, ma vero. Il Sindaco di Paderno Dugnano dopo 5
anni di tira e molla, di ambiguità e adesione totale alle
direttive del suo partito il PdL che ha ininterrottamente governato
Regione Lombardia e Provincia di Milano, e ha sostenuto sempre la
Rho-Monza a 14 corsie, oggi improvvisamente si sveglia, alza la voce
e in un comunicato stampa farfuglia che "la misura è colma". E, udite udite,
chiede a ministri, prefetto, Expo e Regione, "la chiusura dei
cantieri e che vengano ripristinate le aree". Naturalmente dopo
aver assistito senza fiatare all'abbattimento di centinaia di alberi
e alla desertificazione della collinetta dell'UNES rasa al suolo con le ruspe (la foto è di Caraterramia).
In dialetto milanese il commento d'obbligo sarebbe "sera sù el stabiel dopo che l'è scapà el purscel".
In dialetto milanese il commento d'obbligo sarebbe "sera sù el stabiel dopo che l'è scapà el purscel".
Che credibilità ha, infatti, la tardiva e
retorica presa di posizione di Alparone? Zero, ovviamente. Anche
perché ormai tutti sanno che i "cantieri" di Paderno
Dugnano ben difficilmente porteranno a compimento nei tempi previsti
il loro programma. Al massimo riusciranno a fare qualche piccola
opera di snellimento in loco della viabilità alla confluenza tra
Milano-Meda e Rho-Monza cosa che ormai da mesi affermano i Comitati
di cittadini per l'Interramento.
Insomma il tentativo del sindaco di
ergersi a protagonista di questa battaglia è patetico e fa i paio
con il tentativo di intestarsi la paternità del famoso "piano
B", cioè una soluzione alternativa che garantisca l'inizio di
Expo senza venire bloccati da un cantiere aperto. E questo "piano
B" è stato prontamente fornito ancora una volta dai padernesi.
Il piano redatto dall'ing. Calcinati,
già coautore del progetto di riqualificazione con interramento fatto
proprio dai cinque Comuni attraversati dal tracciato, consiste nel
raddoppio dei due svincoli tra la Rho-Monza e la Milano-Meda e tra la
Milano-Meda e la Tangenziale Nord, e nella creazione di una terza
corsia nei due sensi di marcia che permetterebbe, usufruendo dei
manufatti esistenti, di alleviare le code fino a dopo la
manifestazione nel 2015. Del resto basta leggere ancora una volta il
suo "documento programmatico" 2014-2019 dove alla voce
"Rho-Monza" si indica come unica azione concreta quella di
"sostenere il ricorso al TAR contro il progetto ideato dal
centrosinistra".
Come si vede le esternazioni di
Alparone sono sempre le stesse: chiacchiere a vuoto rivolte non alle
istituzioni di cui egli non è considerato un interlocutore, ma ai
suoi elettori creduloni ai quali oggi vuol presentarsi come il vero
paladino della città.
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