sabato 20 settembre 2014

Rho-Monza: Alparone si sveglia e chiede la chiusura dei cantieri


Incredibile, ma vero. Il Sindaco di Paderno Dugnano dopo 5 anni di tira e molla, di ambiguità e adesione totale alle direttive del suo partito il PdL che ha ininterrottamente governato Regione Lombardia e Provincia di Milano, e ha sostenuto sempre la Rho-Monza a 14 corsie, oggi improvvisamente si sveglia, alza la voce e in un comunicato  stampa farfuglia che "la misura è colma". E, udite udite, chiede a ministri, prefetto, Expo e Regione, "la chiusura dei cantieri e che vengano ripristinate le aree". Naturalmente dopo aver assistito senza fiatare all'abbattimento di centinaia di alberi e alla desertificazione della collinetta dell'UNES rasa al suolo con le ruspe (la foto è di Caraterramia).
In dialetto milanese il commento d'obbligo sarebbe "sera sù el stabiel dopo che l'è scapà el purscel".
Che credibilità ha, infatti, la tardiva e retorica presa di posizione di Alparone? Zero, ovviamente. Anche perché ormai tutti sanno che i "cantieri" di Paderno Dugnano ben difficilmente porteranno a compimento nei tempi previsti il loro programma. Al massimo riusciranno a fare qualche piccola opera di snellimento in loco della viabilità alla confluenza tra Milano-Meda e Rho-Monza cosa che ormai da mesi affermano i Comitati di cittadini per l'Interramento.
Insomma il tentativo del sindaco di ergersi a protagonista di questa battaglia è patetico e fa i paio con il tentativo di intestarsi la paternità del famoso "piano B", cioè una soluzione alternativa che garantisca l'inizio di Expo senza venire bloccati da un cantiere aperto. E questo "piano B" è stato prontamente fornito ancora una volta dai padernesi.
Il piano redatto dall'ing. Calcinati, già coautore del progetto di riqualificazione con interramento fatto proprio dai cinque Comuni attraversati dal tracciato, consiste nel raddoppio dei due svincoli tra la Rho-Monza e la Milano-Meda e tra la Milano-Meda e la Tangenziale Nord, e nella creazione di una terza corsia nei due sensi di marcia che permetterebbe, usufruendo dei manufatti esistenti, di alleviare le code fino a dopo la manifestazione nel 2015. Del resto basta leggere ancora una volta il suo "documento programmatico" 2014-2019 dove alla voce "Rho-Monza" si indica come unica azione concreta quella di "sostenere il ricorso al TAR contro il progetto ideato dal centrosinistra".
Come si vede le esternazioni di Alparone sono sempre le stesse: chiacchiere a vuoto rivolte non alle istituzioni di cui egli non è considerato un interlocutore, ma ai suoi elettori creduloni ai quali oggi vuol presentarsi come il vero paladino della città.

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