Gli ambientalisti padernesi cercano di
riprendere contatto con la città rilanciando una vecchia battaglia
che finora il movimento verde locale non è mai riuscita a
vincere, nemmeno quando erano i suoi esponenti più noti a governare
la città: l'aumento significativo e progressivo della raccolta differenziata
Sperare di rilanciarla oggi con toni ideologici e moralistici (cambiamo stile di
vita, ecc) non credo proprio porterà all'aumento del tasso di
raccolta, da cinque anni ferma a poco più del 50%. A
mio avviso ci vuole un altro approccio più concreto, meno ambizioso
e facilmente praticabile.
Per esempio offrire ai cittadini la
raccolta di nuove frazioni di rifiuti domestici recuperabili che
attualmente vengono buttate via in modo "indifferenziato"
per mancanza di alternative.
E' il caso di una sostanza molto inquinante
che sarebbe facile da recuperare salvaguardando l'ambiente e che
invece finisce nella gran parte dei casi negli scarichi idrici delle
abitazioni e da lì (se va bene) nelle fognature: l'olio fritto di
cucina.
Non c'è bisogno di inventare niente, tanto meno di presentare l'iniziativa come
una scelta ideologica. Basta copiare i comuni che già lo fanno.
A
Chiavari (città da sempre amministrata dalla destra) dove vive la
mia famiglia da anni, quasi in ogni quartiere c'è un contenitore
giallo appositamente installato per l'olio fritto. I cittadini
(ristoranti e pizzerie hanno un servizio apposito) lo raccolgono
in casa e quando vogliono vanno a versarlo nel bidone senza alcuna
formalità. Il Comune provvede periodicamente a svuotarli e
recuperare questo olio vegetale che può venire così riutilizzato
anche come biocarburante.
A Paderno Dugnano l'olio
fritto invece viene spessissimo buttato negli scarichi anche perché
i cittadini che (come me) vogliono
smaltirlo in modo meno selvaggio oggi possono solo portarlo alla discarica
dove attualmente viene però mescolato con gli oli minerali, cosa che
impedisce ad esempio un riutilizzo "bio" del materiale che
invece ha origini naturali. Insomma una soluzione poco ecologica, scomoda e tutta a carico dei volonterosi.
"Un tempo, 8-9 anni fa, avevamo proposto il servizio di raccolta mobile dell'olio con un camioncino attrezzato che girava nei quartieri. I cittadini però non lo apprezzavano e non partecipavano. Allora abbiamo lasciato perdere anche perché era per l'amministrazione un costo notevole", mi ha ricordato un funzionario comunale del settore Ambiente.
Inutile dire che questa risposta è
inaccettabile per due motivi. La modalità di raccolta era sbagliata
perché costringeva i cittadini a un impegno troppo rigido (quel
giorno, quel luogo, quell'ora) mentre istituire punti fissi di
raccolta libera nei quartieri è molto più flessibile e
accettabile. Inoltre si possono anche consegnare ai grandi condomini
contenitori da 30 litri ritirati periodicamente.
La scelta di aumentare la massa raccolta di rifiuti domestici deve rispondere a una strategia frutto di una precisa volontà politica che caratterizza l'impegno di un'amministrazione che davvero vuole migliorare la qualità della vita e dell'ambiente del suo territorio e non considera i servizi ambientali un costo, ma un investimento. E deve essere incentivata economicamente, non ideologicamente.
La scelta di aumentare la massa raccolta di rifiuti domestici deve rispondere a una strategia frutto di una precisa volontà politica che caratterizza l'impegno di un'amministrazione che davvero vuole migliorare la qualità della vita e dell'ambiente del suo territorio e non considera i servizi ambientali un costo, ma un investimento. E deve essere incentivata economicamente, non ideologicamente.
3 commenti:
Ho parlato del problema anni fa a Legambiente.
LA cosa si è incagliata perché mi han detto che nulla garantisce che nel contenitore di olio ci finisca altro (per esempio l'olio combustibile) perché messo dai cittadini.
Ricordo che con l'olio fritto si può fare il biodiesel. In realtà so di un agricoltore milanese che lo mette direttamente nel serbatoio di una vecchia macchina agricola diesel e la fa funzionare.
L'unico problema è che invece si sentire puzza di un combustibile fossile che è servito a finanziare stati autoritari quando fa andare il motore sente odore di patatine fritte.
Gianni, se in decine di città questo sistema funziona senza problemi perché non a Paderno? Cosa sono i padernesi, eterni diversi? Il problema qui sono gli amministratori e chi non è capace di fare le cose.
Bisogna spiegarlo a quelli di Legambiente :)
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