Se vincerà il ballotaggio dell'8
giugno sarà la prima donna eletta alla carica di Sindaco nella
storia di Paderno Dugnano. "Da quanto tempo ti stai preparando a
fare il primo cittadino?". Antonella Caniato, sorride "Non da tanto
tempo. Due anni fa ero ancora incerta per via delle leggi sul
conflitto di interesse relative ai funzionari pubblici, poi quando è
stata fatta chiarezza e ho visto che nulla ostava alla mia
candidatura mi sono decisa, anche grazie al sostegno di amici dentro
e fuori il partito che mi hanno convinta ad accettare questo
impegno".
Intervisto Antonella sotto un gazebo
nel giardinetto fresco di casa sua a Baraggiole. "Una casa che
io e mio marito ci siamo costruiti da soli partendo da zero perché
non avevamo alle spalle famiglie in grado di aiutarci. L'ho
conosciuto nel 1985 nella storica sede della Democrazia Cristiana in
via Nirone quando mi avvicinai alla politica per la prima volta.
Attività che tutti e due abbiamo subito abbandonato per una cosa più
importante, mettere su famiglia".
La politica ha ricominciato a farla una
ventina di anni dopo. "Ho ripreso nel 2007 quando è nato il PD
– dice -. C'era una prospettiva nuova, un partito nuovo e nel 2009
mi sono candidata alle primarie. Poi cinque anni di opposizione in
Consiglio Comunale e adesso eccomi qua". In questi anni molte
cose sono cambiate nel PD, in Italia e a Paderno Dugnano. Il partito
è molto diverso, più capace di un tempo di guardare alla società
nel suo insieme, realtà che è profondamente mutata. A Paderno
Dugnano come in Italia sono emersi bisogni nuovi, nuove urgenze, alle
quali dare risposte. "E' una grande sfida che mi appassiona e
che accetto con entusiasmo".
Antonella Caniato ha le idee molto
chiare sulle cose da affrontare subito: lavoro, partecipazione,
povertà, giovani. "Nella mia azione di sindaco metterò al
centro la partecipazione, un metodo di governo necessario per
tutelare la salute dei cittadini e del territorio e gestire insieme
le criticità alle quali dare soluzione – sottolinea – Io sono
molto determinata e per questo a volte sembro dura e antipatica, ma
in realtà chi mi è vicino e ha lavorato con me sa che questo è il
mio modo concreto di affrontare i problemi e rispondere alle esigenze
delle persone, che io conosco benissimo dal momento che sono una
donna, una madre di famiglia con tre figli uno studente alle
superiori, uno laureato e un laureando che devono fare i conti con il
lavoro che non c'è e un futuro pieno di incognite. Io sono un
dipendente pubblico, mio marito è dirigente di una piccola azienda.
Sappiamo bene cosa ha voluto dire la crisi degli ultimi cinque anni
perché l'abbiamo vissuta sulla nostra pelle".
Come affronterà i punti del suo
programma? "Per quanto riguarda la partecipazione troveremo
insieme un nuovo modello che sostituisca i vecchi consigli di
quartiere. Lo faremo recuperando il meglio della grande esperienza
che è stata fatta in passato e gestiremo i nuovi organismi con un
assessore o una delega specifica – dice -. In tema di sicurezza del
territorio e delle persone creeremo un vero coordinamento tra le
forze dell'ordine e i cittadini che vogliono e devono venire
coinvolti e responsabilizzati. Per i giovani non creeremo un finto
assessorato, ma un programma specifico che preveda la creazione di
spazi e momenti di aggregazione da gestire insieme a loro utilizzando
in modo nuovo e aperto i centri sociali che non dovranno essere come
ora solo dei centri anziani. Le tasse e le tariffe dei servizi ai
cittadini che inizieremo subito a ridurre. I soldi li chiederemo a
chi ce li ha, non a chi è più povero e ha più bisogno come ha
fatto Alparone.".
Per quanto riguarda la squadra di
governo, per ora non vuol far nomi. "Dovrà essere una squadra
di persone dotate di competenze, ma anche di grande passione per i
problemi che si dovranno affrontare – osserva -. Una squadra
politicamente giovane che sappia sfruttare i punti di forza della
città a vantaggio di tutti i padernesi. Paderno Dugnano ne ha molti.
Il verde, i parchi urbani pubblici e privati da aprire alla città.
La cultura e le sue infrastrutture da promuovere e far diventare
punti attrattivi che ci qualifichino della città Metropolitana. Le
nuove e vecchie attività produttive artigianali e industriali da
sostenere con investimenti e una politica innovativa coerente. Tutte
cose che la vecchia giunta di destra ha cancellato e lasciato cadere
impoverendo la città".
Intervista di Carlo Arcari
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