Alla competizione elettorale di fine maggio sui cartelloni i cittadini troveranno molti simboli nuovi, tanti nomi di liste che si presentano per la prima volta alle elezioni amministrative. Quattro nella coalizione di centro sinistra, altrettante in quella di centrodestra per via della diaspora del PdL e della nascita di una nuova liste civica. Tra chi si presenterà da solo c'è il Movimento 5 Stelle.
Una lista che invece era stata presente nelle ultime due tornate elettorali, nel 2004 e nel 2009, quest'anno non ci sarà: la lista di Pierino Favrin. L'imprenditore di Palazzolo, infatti, ha deciso quest'anno di non partecipare e di saltare un giro e la cosa è apparsa strana agli osservatori che non si spiegano la rinuncia.
Favrin è un cittadino molto attivo e conosciuto a Paderno Dugnano per via della sua storica impresa familiare (la foto a lato è stata scattata nella sua officina) e delle sue numerose iniziative in campo economico, culturale e sociale che anche negli ultimi mesi hanno raccolto molto interesse e messo in luce la sua grande capacità di organizzatore.
Sul fronte economico è degna di nota "La Paderno che produce", iniziativa che ha portato per la terza volta insieme un gruppo di piccole aziende padernesi alla Fiera della subfornitura di Erba rappresentando in quella sede l'embrione di un distretto metalmeccanico che potrebbe nascere nella nostra città. Oltre a questo successo, sul fronte culturale, Favrin può vantare quello del Festival dei Talenti che da tre anni si replica al Metropolis 2.0 coinvolgendo decine di giovani artisti e dando loro un palcoscenico per presentarsi al pubblico.
Perché dunque, questo cittadino talentuoso e sinceramente interessato al bene della città non ha voluto proporre come in passato ai padernesi la sua candidatura, sicuramente degna di attenzione? Azzardo un'ipotesi. Pierino Favrin è un liberale classico, vale a dire un individualista che per natura e cultura non crede nell'unione dei diversi. Le cose sono cambiate in questi ultimi 10 anni, comprese le leggi elettorali, e dovendo scegliere tra aggregarsi in coalizioni nelle quali non crede e che non gli piacciono, e presentarsi da solo per fare atto di pura testimonianza, ha preferito la terza via, restare fuori. Peccato.
1 commento:
Per me resta la figura politica e civica più esemplare della Città.
Simone Tagliabue
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