martedì 11 febbraio 2014

Uniti si vince, ma senza listoni e senza candidati "unici"

Uniti si vince, è vero, a patto di intendersi sul concetto di "unità". Per gli Ecocivici e il blogger aclista, Giovanni Giuranna, unità del centrosinistra vuol dire listone unico deciso da loro, nel quale tutte le forze politiche già in campo si ritirano (cioè PD e Sinistra) per dar vita a un non ben definito soggetto plurale unito, non da un programma condiviso, ma da un candidato sindaco unico da loro proposto.
La settimana scorsa, questa proposta "fuori dagli schemi" come i promotori l'hanno definita, è stata respinta senza mezzi termini dal centro sinistra e dalla sinistra perché sbagliata nel metodo e nel merito.
Nel merito perché all'interno di questa "unione" (basata sul ritiro della maggioranza che lascia il campo a una minoranza priva di identità politica), le diverse idee, programmi, visioni, progetti, obiettivi, non potrebbero mai trovare una loro vera integrazione in tre mesi e probabilmente nemmeno in un anno. 
Nel metodo perché l'idea del candidato unico, già deciso e  proposto come federatore e garante del fantomatico soggetto plurale da una esigua minoranza, che si dice interna al centro sinistra, ma nei fatti si comporta come fosse esterna, non è accettabile da chi da anni fonda sulle primarie e la scelta dei candidati da parte dei suoi elettori, una nuova idea di partito e un modo nuovo di fare politica.
Il percorso da intraprendere è dunque un altro e inizierà il 2 marzo con le primarie del PD dalle quali uscirà il candidato sindaco del partito. Questi avvierà il dialogo sui programmi tra le forze politiche che vogliono far parte della coalizione e successivamente, se lo riterrà opportuno, si confronterà con quello o quelli proposti dagli altri partiti. Così tutti gli elettori del centro sinistra potranno eleggere alle primarie di coalizione il loro candidato sindaco. Scorciatoie non ne esistono.
Lo conferma oggi con un comunicato il segretario del PD, Oscar Figus, il quale scrive:

Come annunciato si è svolta venerdì scorso, presso la sede del Partito Democratico a Cassina Amata, l’assemblea aperta per la presentazione del percorso del Partito Democratico verso le elezioni amministrative del 2014.
  • sarà possibile proporre la propria partecipazione alle primarie del PD raccogliendo le 15 firme di iscritti al circolo fino al 14 febbraio, lo stanno facendo Antonella Caniato e Marco Coloretti ma non sono escluse altre candidature,
  • i candidati si confronteranno in un incontro pubblico alle Tilane,
  • il PD farà poi scegliere il proprio candidato agli elettori con le primarie del 2 marzo.
Successivamente il candidato si confronterà con le altre forze per costruire una coalizione e – se ci saranno le condizioni – si confronterà con primarie di coalizione in cui saranno tutti gli elettori di centro sinistra a poter scegliere il proprio candidato sindaco.
L’Assemblea è stata anche l’occasione per relazionare iscritti e simpatizzanti sul primo giro di incontri fin qui avuti, e non ancora terminati, con le altre forze politiche all’opposizione in questa Città e con le quali, almeno fino ad ora, è stata riscontrata grande assonanza sui contenuti.
Infine è stata discussa la risposta da dare agli Ecocivici che, giovedì scorso, in una assemblea presso la sede del consiglio di quartiere di Cassina Amata, hanno proposto di andare ad elezioni con una lista civica unica, senza simboli di partito, guidata da Giovanni Giuranna, presidente ACLI e noto blogger padernese.
Con grande rispetto per il lavoro svolto dagli Ecocivici e stima nei confronti di Giovanni Giuranna con il quale, da anni, è aperto un canale di dialogo e di confronto, è però una proposta che ci lascia molte perplessità.
In primo luogo perché riteniamo che riduca gli spazi di scelta democratica offerti ai cittadini.
Un conto è presentarsi con i propri simboli o costruendo delle liste civiche che, pur condividendo una candidatura comune a Sindaco, renda pubbliche le diverse sensibilità lasciando agli elettori la possibilità di scegliere quelle in cui si identificano meglio, un conto è proporre un candidato sindaco già deciso ed una lista unica di ventiquattro persone il cui criterio di scelta è necessariamente lasciato alla discrezione di pochi.
A nostro avviso l’esatto contrario del concetto di partecipazione che tutti abbiamo messo al centro della proposta politica proprio perché è uno dei grandi problemi della nostra Città, dove troppo spesso il parere dei cittadini non viene richiesto o, quando richiesto, spesso non viene ascoltato.
In secondo luogo perché, anche se in questa fase della vita del nostro Paese i partiti non godono di grande credito, rivendichiamo il ruolo del Partito Democratico che in questi anni è stato impegnato, sia in consiglio comunale che fuori, in una continua opera d’ascolto ed in tante battaglie per la nostra Città anche insieme ad altri partiti, movimenti, associazioni e comitati di cittadini.
Intendiamo lavorare per l’obiettivo comune, portando una proposta chiara ed un candidato scelto democraticamente alla discussione di tutti coloro che ci vorranno stare, ma solo in un percorso che sia assolutamente trasparente, democratico, pluralista e partecipativo.
Se vinceremo o se saremo sconfitti lo decideranno gli elettori, come è giusto che sia, noi continueremo a cercare di migliorare la nostra Città, senza nessuna chiusura ma restando saldi nei nostri valori".

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