La lotta dei cittadini del Villaggio
Ambrosiano contro l'inquinamento provocato dalla Leganti Naturali e
dal suo impianto di trattamento ceneri, rischia di prendere una
direzione sbagliata che va corretta subito se si vuol dare uno sbocco positivo alla vicenda.
L'incontro di ieri tra Jenny Carbone, l'animatrice della
raccolta di firme di 1000 cittadini e della manifestazione davanti
alla fabbrica del 27 dicembre, e il Sindaco di Cormano è stata a mio
avviso un'iniziativa giusta e sbagliata insieme.
Giusta perché abbiamo visto un'istituzione locale interessarsi e ascoltare direttamente le richieste dei cittadini per dare insieme a loro
soluzione a un grave problema che riguarda tutto il territorio.
Sbagliata perché i cittadini del Villaggio hanno richiesto e
ottenuto l'incontro con il Sindaco di una città vicina, Cormano, ma non hanno
fatto altrettanto con il loro sindaco, cioè con il primo cittadino di
Paderno Dugnano.
Questo è purtroppo il risultato di due errori di impostazione di un corretto rapporto politico tra amministrati e amministratori. I
cittadini del Villaggio non possono rinunciare a un confronto
diretto e privilegiato con il loro primo cittadino che hanno eletto nel 2009 e non devono andare a discutere i loro
problemi con un estraneo, cioè con il Sindaco di una città che non
è la loro. Il
Sindaco Alparone deve smetterla di tentare di
portare avanti una politica personale incomprensibile e anti istituzionale, che lo vede
negare e sottrarsi al corretto confronto con i suoi amministrati che da lui aspettano risposte e soluzioni.
Cittadini e
Sindaco che si comportano così dimostrano in modo speculare di non
avere coscienza dei loro doveri e dei loro diritti democratici.
Detto questo però bisogna sottolineare con forza
che il principale responsabile di questa brutta situazione è il sindaco Marco Alparone
perché è il suo comportamento sbagliato, frutto della sua cultura
reazionaria e poco democratica, a
provocare se non a giustificare il comportamento dei cittadini.
E'
assurdo ad esempio che il sindaco vada in giro per il Villaggio di sera ad
annusare l'aria e suonare ai citofoni delle case per chiedere ai
residenti se sentono la puzza. E' inconcepibile che non abbia finora
sentito l'elementare dovere di andare ufficialmente nel quartiere a
incontrare e ascoltare i cittadini, dicendo loro cosa intende fare
per eliminare un disagio provocato da un'azienda autorizzata dalle istituzioni e quindi anche
dal Comune che lui guida.
Le forze politiche padernesi in questa fase hanno il
dovere di correggere e superare tale insostenibile incomunicabilità
tra amministrati e amministratori, convincendo gli uni e gli altri a
trasformare l'assemblea che Jenny Carbone sta organizzando nella
sala parrocchiale del Villaggio per l'8 gennaio, in un incontro
pubblico tra Sindaco e cittadini dove il primo cittadino potrà
ascoltare le richieste degli abitanti, confrontarsi con loro direttamente e rispondere alle loro domande
su cosa egli sta facendo e intende fare per eliminare al più presto
l'inquinamento e mettere in sicurezza la fabbrica e il quartiere. La democrazia non è una parola vuota, ma una pratica, un dovere e un diritto che si conquistano e realizzano tutti i giorni.
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