Il dott. Dario Sciunnach, dirigente
della Struttura Autorizzazioni e Innovazione in Materia di Rifiuti di
Regione Lombardia, ha scritto una lettera al blog La Scommessa, nella
quale egli replica ad alcune affermazioni pronunciate nei suoi
confronti dalla consigliera regionale Silvana Carcano (M5S) dalla quale ritiene di
essere stato "gravemente e gratuitamente calunniato in sede
pubblica".
In sostanza egli difende il suo
operato, cioè la firma dell'autorizzazione rilasciata alla
Leganti Naturali, azienda che ha prodotto il grave inquinamento al Villaggio
Ambrosiano.
Sciunnach scrive. "l'Autorizzazione
Ambientale di So.Le.Na. è stata firmata dal sottoscritto ad appena
due mesi dall'ingresso in ruolo, dopo che l'intero iter autorizzativo
era stato esperito - in modo del tutto corretto, per quanto risulta
da successive verifiche - dal mio predecessore Roberto Cerretti".
Un frase con la quale egli tenta palesemente di scaricare la
responsabilità dell'autorizzazione sul suo predecessore, ma
senza riuscirci dal momento che la firma il calce è la sua e quindi sua è la
piena responsabilità dell'atto. Inoltre nel momento in cui afferma
che l'iter autorizzativo del suo predecessore era stato esperito "in
modo del tutto corretto" egli condivide il giudizio positivo
sull'autorizzazione concessa che ha consentito all'azienda di
inquinare il territorio padernese.
Il dirigente regionale si dilunga poi
in una autodifesa della sua competenza professionale affermando: "Il
mio stato di servizio è immacolato e il mio curriculum accademico è
superiore alla media, già alta, della dirigenza regionale; per
accedere alla dirigenza regionale ho vinto due concorsi, senza aver
mai avuto in tasca tessere di partito, di sindacati o di... società
segrete!".
Prendiamo atto delle dichiarazioni del funzionario, ma lamentiamo una totale assenza di spiegazioni
sul perché per lui e il suo predecessore era "corretta"
l'Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata alla Leganti
Naturali.
Mi rivolgo direttamente a lui, come
cittadino e giornalista e gli chiedo di rispondere a una semplice domanda: Perché un impianto che eseguiva lavorazioni
"sperimentali", dunque oggettivamente a rischio, come il
mescolamento nel cemento di ceneri provenienti da inceneritori di
rifiuti in un centro abitato è stato da lui autorizzato a lavorare senza
prima sottoporlo alla Valutazione di Impatto Ambientale?
In base a quele
norma discrezionale è stata da lui rilasciata l'autorizzazione a trasformare il nostro territorio in un laboratorio a cielo aperto per la messa a punto di impianti a rischio e i suoi abitanti in cavie?
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