giovedì 16 gennaio 2014

Paderno Dugnano e il suo territorio assediato sotto i riflettori

L'ambiente assediato, minacciato, violentato di Paderno Dugnano è in questi giorni al centro di inchieste e servizi giornalistici che confermano l'accerchiamento che attanaglia i padernesi aggrediti da iniziative economiche che sfruttano, depredano e abusano, come fosse cosa loro, il territorio che è il nostro bene comune.
Ieri pomeriggio la troupe di "Presa diretta", la bella trasmissione di inchieste sull'Italia reale (in onda dal 6 gennaio al 24 marzo, ogni lunedì in prima serata su Rai3) condotta e diretta dal giornalista Riccardo Jacona, è stata impegnata su un set improvvisato nel dehors  del Caffè Letterario in una intervista multipla ai famigliari delle vittime della strage dell'Eureco. Il servizio sarà parte di una puntata dedicata alle tragedie ambientali che andrà in onda probabilmente tra due settimane.
Questa sera sarà la volta della troupe di "Terra" il programma di approfondimento di Canale 5 diretto da Tony Capuozzo a venire al Villaggio Ambrosiano per fare riprese e interviste all'assemblea indetta dai cittadini per discutere dell'inquinamento provocato dalla Leganti Naturali. 
Insomma la nostra città è sotto i riflettori al centro della scena nazionale, ancora una volta per episodi gravi che riflettono un'immagine di territorio assediato, ieri dalla 'ndrangheta, oggi dal business sporco e molto pericoloso dei rifiuti industriali. Un'immagine poco attrattiva e per niente gradevole che però riflette, ci piaccia o meno, la nostra realtà. La reazione civile dei cittadini onesti che da quattro anni lottano contro l'inquinamento ambientale e criminale non è sufficiente a oscurarla.
Quello che ci opprime non è un problema di questo o quel quartiere, Paderno, Palazzolo o Villaggio Ambrosiano, ma un problema che ci riguarda tutti come cittadini e membri di questa comunità. Un problema che va affrontato senza tentare scorciatoie e messo al centro del dibattito civile e politico cittadino. Che non si risolve trovando di volta in volta un colpevole (che c'è e va giustamente perseguito dalla magistratura), ma mettendoci in discussione tutti, cittadini, amministratori, forze politiche, realtà sociali e culturali, per individuare insieme le cause profonde di questa nostra realtà, per capire e poi proporre possibili soluzioni che ci consentano di affrontare, con un programma condiviso di medio e lungo periodo,  la sfida che ci porterà a cambiare lo stato di cose presenti. La strada è stretta e faticosa, ma scorciatoie non ce ne sono.

Nessun commento: