venerdì 13 dicembre 2013

Piazza Fontana, Paderno non dimentica


             
Il pomeriggio del 12 dicembre 1969 in Piazza Fontana a Milano una bomba ad alto potenziale esplose nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura, uccidendo diciassette persone (quattordici sul colpo) e ferendone altre ottantotto.
Una seconda bomba fu rinvenuta inesplosa nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala. Vennero eseguiti i rilievi previsti e successivamente venne fatta brillare distruggendo in tal modo (come dichiarato dal giudice Gerardo d'Ambrosio e confermato dalla Cassazione) elementi probatori di possibile importanza per risalire all'origine dell'esplosivo e alla preparazione dell'ordigno.
Una terza bomba esplose a Roma alle 16:55 dello stesso giorno nel passaggio sotterraneo che collega l'entrata di via Veneto della Banca Nazionale del Lavoro con quella di via di San Basilio, ferendo tredici persone. Altre due bombe esplosero a Roma tra le 17:20 e le 17:30, una davanti all'Altare della Patria e l'altra all'ingresso del Museo centrale del Risorgimento, in Piazza Venezia, ferendo quattro persone.
Si contarono dunque, in quel tragico 12 dicembre, cinque attentati terroristici, concentrati in un lasso di tempo di appena 53 minuti, che colpirono contemporaneamente le due maggiori città d'Italia: Roma e Milano.
Iniziò così quel giorno la lunga stagione delle "stragi di stato" che insanguinò l'Italia per oltre un decennio. Una vicenda che ha visto all'opera un intreccio oscuro di servizi segreti italiani e stranieri, gruppi criminali e politici, sul quale non è mai stata fatta luce.

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