lunedì 2 dicembre 2013

Codice dipendenti comunali: niente regali vuol dire niente regali

Il Comune di Paderno Dugnano ha pubblicato sul sito comunale una prima ipotesi di Codice di Comportamento dei dipendenti dell'amministrazione e ha richiesto la partecipazione dei cittadini che con proposte e osservazioni possono collaborare alla stesura definitiva del documento.
Tutti i cittadini sono invitati a far pervenire le proprie proposte ed osservazioni in merito ai contenuti dell'ipotesi di Codice che è pubblicata sul sito, utilizzando esclusivamente un modello allegato. Proposte e osservazioni devono essere indirizzate al Segretario Generale, in qualità di Responsabile per la Prevenzione della Corruzione, entro il termine del 4 dicembre 2013, o portandolo direttamente all'URP o inviandolo via fax e via posta elettronica.

Il Codice a una prima  veloce lettura evidenzia subito un punto che a mio avviso viene trattato in modo inadeguato e poco serio. Il punto in questione è l'art. 4 che riguarda regali e compensi e altre utilità rivolte ai dipendenti comunali. Nell'articolo è scritto che il dipendente non accetta né sollecita in alcun modo per sé o altri regali o altre utilità né da un cittadino né da un altro dipendente subordinato, però subito sotto si aggiunge "salvo quelli d'uso di modico valore effettuati occasionalmente nell'ambito delle normali relazioni di cortesia e nell'ambito delle consuetudini internazionali". E ancora si precisa: "Ai fini del presente articolo, per “modico valore” si intendono i regali e le altre utilità di valore non superiore a 150 euro complessivi nell’arco dell’anno solare, anche sotto forma di sconto".
Insomma si afferma il principio  chei dipendenti comunali non devono accettare regali da nessuno, sul lavoro o a casa, ma poi si introduce all'italiana la solita deroga che annulla il valore del principio ammettendo  che si possono fare regali fino a 150 euro.

Per me l'articolo è profondamente sbagliato. Chiunque abbia lavorato come dipendente in un ufficio pubblico o privato sa bene che è molto piacevole ricevere regali da persone o aziende con le quali si lavora che gratificano la sua funzione riconoscendo in modo tangibile il valore della relazione instaurata. E' una gratificazione molto apprezzata in sé e non è legata al valore venale del regalo ricevuto .
Inoltre 150 euro non sono pochi, sono infatti il prezzo di uno smartphone, di un tablet, di una fotocamera digitale, di un magnum di champagne francese, insomma  si tratta di bei regali.  E inevitabilmente l'impiegato che li riceve e li accetta è indotto a trattare l'autore del regalo con particolare benevolenza e se può lo favorisce. E' un comportamento umano e bisogna tenerne conto se si vuole evitare che un dipendente pubblico venga indotto a fare dei favoritismi in cambio di un regalino.
L'amministrazione che ha redatto questo Codice non se ne rende conto? Se ne rende conto benissimo, però non vuole scontentare i dipendenti e così nega nei fatti il principio giusto che invoca a parole. E questo non va bene, è profondamente sbagliato e diseducativo perché i principi hanno valore se si rispettano in toto non solo in parte e un piccolo favoritismo indotto da un regalo resta comunque ingiusto perché la minima tolleranza in questo caso apre la strada a comportamenti che (in Italia) sono l'anticamera culturale della corruzione.

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