mercoledì 2 ottobre 2013

Figus scrive ai ministri Orlando, Lorenzin, Lupi e al governatore Maroni

Mentre ieri sera in Piazza delle Pentole, il Comitato Rho-Monza si riuniva con alcuni cittadini davanti all'Unes per fare il "punto della situazione" il segretario del Partito Democratico di Paderno Dugnano, Oscar Figus, in perfetta solitudine prendeva carta e penna e indirizzava una lettera ai ministri delle Infrastrutture, della Salute e dell'Ambiente del Governo Letta, ai relativi sottosegretari e al Presidente lombardo Maroni.
Nella sua lettera Oscar ricorda ai ministri e al governatore che la nostra città (amministratori, partiti e comitati), fin dal 2008 ha denunciato l'insostenibilità ambientale del progetto Rho-Monza, che in questi anni ha sempre ribadito con atti ufficiali, tavoli tecnici e manifestazioni pubbliche, il suo no a un progetto sbagliato e devastante che ci veniva imposto nonostante l'esistenza di valide alternative, ricorda i voti a sostegno dell'interramento da parte dei Consigli regionale e provinciale, e alla luce della inesistenza di un cronoprogramma dell'opera che rischia di non venire realizzata in tempo per l'Expo, chiede di stralciare l'intervento a Paderno e a riprogettarlo con l'interramento.
Personalmente condivido parola per parola questa lettera e ho deciso di firmarla e inviarla a mia volta ai loro indirizzi invitandovi a fare altrettanto. Ecco il testo della lettera.
 
Alla cortese attenzione:
Onorevole Ministro Beatrice Lorenzin
Onorevole Ministro Andrea Orlando
Onorevole Ministro Maurizio Lupi
Presidente Roberto Maroni
Onorevoli Sottosegretari
 
Mi chiamo Oscar Figus e sono un cittadino di Paderno Dugnano, città di quasi 50.000 abitanti in provincia di Milano, nonché segretario del circolo PD locale.
Come senz'altro sapete, la mia Città è interessata dal progetto di riqualificazione della superstrada SP46 Rho-Monza che porterà, per un lungo tratto, all'affiancamento con la superstrada SS36 Milano-Meda.
Un'opera che porterà, in quel tratto, a quattordici le corsie totali, la maggior parte in rilevato, in una zona densamente abitata, a pochi metri da palazzi, scuole, un centro pediatrico; con un impatto ambientale devastante.
Il progetto ci fu presentato dalla Provincia di Milano nel 2008 e da subito ne evidenziammo le criticità e ne richiedemmo l'interramento in unanime accordo fra comitati di cittadini, amministrazione locale e forze politiche di maggioranza e di opposizione.
In tutti questi anni abbiamo seguito l'intero iter di approvazione, con osservazioni alla VIA, con incontri tecnici e politici, con manifestazioni popolari di dissenso che hanno coinvolto tutti i comuni interessati dall'opera: Paderno Dugnano, Cormano, Novate Milanese, Bollate e Baranzate. Ne abbiamo evidenziato in tutti i modi l'impatto sulla salute, il rumore, il danno ambientale.
Ci è stato contestata l'impossibilità di interrare l'opera a causa dei fiumi e della falda acquifera, alle nostre rimostranze ci è stato risposto che con l'interramento il costo sarebbe aumentato in modo esponenziale e che c'erano solo due "talpe" al mondo in grado di farlo: dopo solo il “muro di gomma” dei tecnici e poche rettifiche marginali se non  - recentissimamente - l'ulteriore finanziamento di 55 milioni del Governo insufficiente, a detta loro, per l'interramento.
Vorrei essere chiaro, la nostra non è una posizione NIMBY: noi NON SIAMO contro la riqualificazione, alcuni architetti e ingegneri volontari sono arrivati a proporre un progetto alternativo di minore impatto che dimostra la fattibilità dell'opera costruita in un altro modo.
Fra tutte le nuove infrastrutture lombarde, la riqualificazione della Rho-Monza è l'opera, al Km, meno costosa, credo anche la più breve, ma afferisce in una zona molto popolata, con tanti problemi ambientali ancora irrisolti: bonifiche, fabbriche a rischio ambientale rilevante, un inceneritore.
Ma anche eccellenze come parchi, aree verdi, zone umide che in tutti questi anni si è cercato, con fatica, di salvaguardare.

Ci sono state prese di posizione, anche all'unanimità, del Consiglio Regionale Lombardo e del Consiglio Provinciale di Milano (l'ultima a maggioranza la scorsa settimana) ma i rispettivi organi di governo hanno continuato ad avvallare l'opera fino alla decisione, lunedì scorso, di dire si ma chiedere l'ultima parola alla Conferenza Stato-Regioni - quindi a Voi - domani 3 ottobre.
Oggi l'urgenza sembra sia terminare per Expo 2015, ma questo sarà impossibile, non è mai stato presentato neppure il crono-programma.
Vi preghiamo: stralciate l'intervento almeno a Paderno Dugnano e fatela riprogettare interrata.
I parlamentari eletti nel nostro territorio conoscono la storia, potete interpellarli.
E magari spiegateci chi decide in Italia, perché se il parere degli amministratori locali, degli organi elettivi di Controllo Regionali e Provinciali, dei comitati e dei cittadini, forse anche dei Ministri non conta, allora temo che oltre al problema sanitario, al problema ambientale, all'impatto architettonico l'opera, portata avanti in questo modo, denuncia un altro grave problema: l'assenza di democrazia e di giustizia.
 
Grazie per l'attenzione
 

2 commenti:

adriano tominetti ha detto...

Fatto, inviata anch'io

Alberto ha detto...

La invierò e stessa cosa farà mia moglie. Però un ragionamento aperto con voi. Grillo con la sua comparsata ha tolto molta visibilità alla protesta. Perchè non riprenderla? Quando la pentolata è finita sui giornali, nel leggere i commenti era evidente come noi padernesi siamo stati considerati dall'opinione pubblica dei casi di nimby. io non voglio essere considerato tale, pur abitando a due passi dalla rho-monza sono il primo a dirlo, anche quando parlo con mia moglie, che sarebbe necessatio migliorare questo tratto. preferisco l'interramento. perchè non fare in modo tale che, grazie alle giuste conoscenze, questa lettera sia pubblicata anche sui giornali e/o sui siti degli stessi? Facciamo capire a TUTTI che non ci opponiamo in modo ottuso, arrogante, da caso nimby. Mostriamo realmente che siamo cittadini intelligenti, che comprendono la necessità, ma semplicemente chiedono di realizzare un'opera necessaria con il rispetto della vita umana.