Mentre ieri sera in Piazza delle Pentole, il Comitato Rho-Monza si riuniva con alcuni cittadini davanti all'Unes per fare il "punto della situazione" il segretario del Partito Democratico di Paderno Dugnano, Oscar Figus, in perfetta solitudine prendeva carta e penna e indirizzava una lettera ai ministri delle Infrastrutture, della Salute e dell'Ambiente del Governo Letta, ai relativi sottosegretari e al Presidente lombardo Maroni.
Nella sua lettera Oscar ricorda ai ministri e al governatore che la nostra città (amministratori, partiti e comitati), fin dal 2008 ha denunciato l'insostenibilità ambientale del progetto Rho-Monza, che in questi anni ha sempre ribadito con atti ufficiali, tavoli tecnici e manifestazioni pubbliche, il suo no a un progetto sbagliato e devastante che ci veniva imposto nonostante l'esistenza di valide alternative, ricorda i voti a sostegno dell'interramento da parte dei Consigli regionale e provinciale, e alla luce della inesistenza di un cronoprogramma dell'opera che rischia di non venire realizzata in tempo per l'Expo, chiede di stralciare l'intervento a Paderno e a riprogettarlo con l'interramento.
Personalmente condivido parola per parola questa lettera e ho deciso di firmarla e inviarla a mia volta ai loro indirizzi invitandovi a fare altrettanto. Ecco il testo della lettera.
Alla cortese attenzione:
Onorevole Ministro Beatrice Lorenzin
Onorevole Ministro Andrea Orlando
Onorevole Ministro Maurizio Lupi
Presidente Roberto Maroni
Onorevoli Sottosegretari
Mi chiamo Oscar Figus e sono un cittadino di Paderno Dugnano, città di quasi 50.000 abitanti in provincia di Milano, nonché segretario del circolo PD locale.
Come senz'altro sapete, la mia Città è interessata dal progetto di riqualificazione della superstrada SP46 Rho-Monza che porterà, per un lungo tratto, all'affiancamento con la superstrada SS36 Milano-Meda.
Un'opera che porterà, in quel tratto, a quattordici le corsie totali, la maggior parte in rilevato, in una zona densamente abitata, a pochi metri da palazzi, scuole, un centro pediatrico; con un impatto ambientale devastante.
Il progetto ci fu presentato dalla Provincia di Milano nel 2008 e da subito ne evidenziammo le criticità e ne richiedemmo l'interramento in unanime accordo fra comitati di cittadini, amministrazione locale e forze politiche di maggioranza e di opposizione.
In tutti questi anni abbiamo seguito l'intero iter di approvazione, con osservazioni alla VIA, con incontri tecnici e politici, con manifestazioni popolari di dissenso che hanno coinvolto tutti i comuni interessati dall'opera: Paderno Dugnano, Cormano, Novate Milanese, Bollate e Baranzate. Ne abbiamo evidenziato in tutti i modi l'impatto sulla salute, il rumore, il danno ambientale.
Ci è stato contestata l'impossibilità di interrare l'opera a causa dei fiumi e della falda acquifera, alle nostre rimostranze ci è stato risposto che con l'interramento il costo sarebbe aumentato in modo esponenziale e che c'erano solo due "talpe" al mondo in grado di farlo: dopo solo il “muro di gomma” dei tecnici e poche rettifiche marginali se non - recentissimamente - l'ulteriore finanziamento di 55 milioni del Governo insufficiente, a detta loro, per l'interramento.
Vorrei essere chiaro, la nostra non è una posizione NIMBY: noi NON SIAMO contro la riqualificazione, alcuni architetti e ingegneri volontari sono arrivati a proporre un progetto alternativo di minore impatto che dimostra la fattibilità dell'opera costruita in un altro modo.