lunedì 7 ottobre 2013

Beppe Grillo racconta il suo programma per l'Italia

Molti elettori attribuiscono al Movimento 5 Stelle, fondato nel 2009 da Beppe Grillo, un carattere di novità e sembrano riporre molta fiducia in questo nuovo soggetto politico che alle elezioni del 2013 ha conquistato il 25% dei consensi e si è affermato come il secondo partito più votato a livello nazionale.
Su cosa si fondi questa fiducia non è ancora chiaro a tutti. Il programma di governo del suo leader, l'ex comico genovese che ha tradotto i contenuti dei suoi spettacoli teatrali di successo in un movimento e ha utilizzato un blog e poi i social network Meetup per diffonderli in rete, è infatti piuttosto confuso e appare ancora molto "sperimentale".
Sulla pagina di Wikipedia del M5S alla voce "ideologia" si legge: "Nel programma del Movimento 5 Stelle confluiscono temi di derivazione ecologista e antipartitocratica ed è promossa la partecipazione diretta dei cittadini alla gestione della cosa pubblica tramite l'impiego di forme di democrazia digitale".
L'altro fondatore del movimento, l'imprenditore Casaleggio, titolare di una società di consulenza di marketing digitale, che viene considerato il vero cervello dell'operazione, aveva espresso a fine giugno in un 'intervista al Corriere della Sera, la sua visione (ripetuta anche al Forum Ambrosetti a Villa d'Este davanti a banchieri e finanzieri) che proiettando immagini apocalittiche si limitava a indicare lo strumento del cambiamento nella democrazia digitale e non entrava mai nel merito delle soluzioni concrete da dare ai problemi della società.
Beppe Grillo invece ha recentemente affidato a Business Week, uno dei più autorevoli e diffusi settimanali economici americani  la sue personali ricette per uscire dalla crisi. Il sommario delle proposte è il seguente: rinegoziare il nostro debito pubblico con l'Europa e affermare la democrazia partecipativa al posto di quella rappresentativa.
Il primo punto lo si otterrebbe, secondo Grillo, non pagando più gli interessi sul debito, anche se il nostro debito pubblico è stato creato soprattutto per pagare pensioni e stipendi pubblici che adesso sono diventati risparmi privati. Dopo di che come si potrà rimettere in  moto l'Italia?  Conquistando la maggioranza e andando al governo dopo un tracollo stile Grecia. Poi cominciando a creare una nuova economia di piccole imprese, di artigiani, di agricoltura e turismo.
E l'Europa? Il problema non è l'euro, è il debito, ripete, possiamo rimanere in Europa anche senza l'euro. Dobbiamo riprenderci la nostra sovranità monetaria, se stampassimo moneta avremmo più inflazione, ma saremmo più competitivi nel mondo. Anche questo passo dovranno deciderlo i cittadini. Faremo un anno di campagna referendaria di informazione sull'euro e poi decideremo. Il futuro dell'Italia? O si impone la democrazia partecipativa basata sulla rete o non avremo un futuro.
A me sembra che il leader del M5S sia molto arrogante a credere di poter aspirare sulla base di questo programma al governo del Paese. Grillo farfuglia, dice cose insensate o banali, insomma non convince. Davvero qualcuno pensa che nell'anno di grazia 2013, artigianato, turismo e agricoltura, anche se di alta qualità, siano sufficienti ad assicurare una vita dignitosa a 60 milioni di italiani?

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