domenica 16 giugno 2013

Rifiuti urbani e civiltà

Sono a Chiavari per il fine settimana a casa di mia madre che vi abita da diversi anni con il resto della famiglia, mio fratello, mia sorella e le mie zie che si sono trasferiti qui uno dopo l'altro.
Anche a me piacerebbe raggiungerli perché vivere al mare è molto meglio che vivere a Paderno, città che come tutti sanno, "non è Capri". Ma ci sono dei pro e dei contro.
Ieri sera ho portato a cena mia moglie per festeggiare i 25 anni di matrimonio e dopo cena, usciti dal ristorante (da Felice, pesce ottimo) abbiamo fatto due passi sul lungomare e ci siamo rattristati perché la passeggiata attraversava di fatto la discarica di rifiuti lineare costituita dalle decine di bidoni, campane e cassonetti sistemati proprio a fianco della passeggiata a mare.
Uno schifo e un autolesionistico segnale di inciviltà e mancanza di intelligenza dei chiavaresi. Si, proprio dei cittadini, perché sono loro che si oppongono a stragrande maggioranza all'introduzione della raccolta dei rifiuti porta a porta e preferiscono lasciarli nelle strade del centro storico o sul lungomare trasformate in discarica, 24 ore su 24 per 365 giorni l'anno.
Il sindaco di centrodestra eletto nel 2012, infatti, voleva introdurre la più ecologica e civile novità, ma i chiavaresi si sono ribellati perché non vogliono farsi carico di tenere all'interno dei condomini i rifiuti e portarli in strada solo la sera prima della raccolta, come avviene in tutte le città civili.
Ecco perché esito a trasferirmi qui. A Paderno sono in minoranza a causa della mia diversità di vedute rispetto all'amministrazione, ma a Chiavari sarei in minoranza rispetto ai cittadini.  

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