"Decreto del fare", che bella
espressione. Il governo Letta piace molto a Berlusconi oltre che a gran parte del PD. Le ragioni sono molte, alcune fin troppo evidenti.
A cominciare dal linguaggio, un mix di slogan berlusconiani e di
lessico neo democristiano usato da molti dei suoi ministri, idioma comune che dimostra
come la nuova DC stia felicemente guidando la barca dell'Italia verso
il lido della restaurazione dell'autonomia dei governanti
dai governati.
A Paderno Dugnano "decreto del
fare" vuol dire una cosa precisa: fare quello che finora al governo
Berlusconi e ai suoi ministri non era riuscito, cioè la Rho-Monza a
14 corsie.
"La Rho-Monza è un'opera fondamentale per la viabilità intorno a Milano. Se il traffico da Ovest avrà collegamenti agevoli con il sito Expo, il flusso di auto da Est (in arrivo da Venezia) secondo le analisi sarà molto più massiccio e complicato da gestire: per questo sarà necessario il tratto Rho-Monza. Il progetto è diviso in tre lotti, due dei quali in gestione alla Serravalle e già a posto con le risorse. Il terzo è quello finanziato sabato da Roma con 55 milioni". Lo ha affermato il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, il democristiano-ciellino, Maurizio Lupi commentando entusiasticamente l'approvazione del decreto.
"Si rassegni ora chi immaginava che il lotto di Paderno Dugnano sarebbe stato stralciato. Ogni guerra è fatta di strategia e il Ministero delle infrastrutture (che sembra sempre più un ufficio delegato del Ministero della Difesa - di EXPO), di strategia ne mette in campo a iosa – ha scritto sul suo blog l'architetto Fabrizio Allegro, tecnico del Comitato padernese per l'interramento della Rho-Monza -. Le dichiarazioni del Ministro Lupi sono chiarissime. Questo comunicato dichiara la fase finale della guerra contro Paderno Dugnano. Atti di impegno davanti al popolo, per tenere buone le assemblee e i cittadini, e il giorno dopo la nefasta notizia".
"La Rho-Monza è un'opera fondamentale per la viabilità intorno a Milano. Se il traffico da Ovest avrà collegamenti agevoli con il sito Expo, il flusso di auto da Est (in arrivo da Venezia) secondo le analisi sarà molto più massiccio e complicato da gestire: per questo sarà necessario il tratto Rho-Monza. Il progetto è diviso in tre lotti, due dei quali in gestione alla Serravalle e già a posto con le risorse. Il terzo è quello finanziato sabato da Roma con 55 milioni". Lo ha affermato il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, il democristiano-ciellino, Maurizio Lupi commentando entusiasticamente l'approvazione del decreto.
"Si rassegni ora chi immaginava che il lotto di Paderno Dugnano sarebbe stato stralciato. Ogni guerra è fatta di strategia e il Ministero delle infrastrutture (che sembra sempre più un ufficio delegato del Ministero della Difesa - di EXPO), di strategia ne mette in campo a iosa – ha scritto sul suo blog l'architetto Fabrizio Allegro, tecnico del Comitato padernese per l'interramento della Rho-Monza -. Le dichiarazioni del Ministro Lupi sono chiarissime. Questo comunicato dichiara la fase finale della guerra contro Paderno Dugnano. Atti di impegno davanti al popolo, per tenere buone le assemblee e i cittadini, e il giorno dopo la nefasta notizia".
Io che ho a lungo sperato e creduto nell'inevitabile stralcio della tratta padernese
dall'opera, perché oggettivamente impossibile da realizzare e
completare in poco più di due anni, in tempo cioè per l'apertura di
Expo, oggi ancora non mi rassegno del tutto, ma sono molto meno sicuro della
mia previsione. Il nuovo governo in continuità con quello di Monti
persegue l'obiettivo Rho-Monza con molta decisione. Il "tecnico" Monti aveva sdoganato
definitivamente l'iter del progetto dichiarando la nuova
autostrada "opera fondamentale" per Expo mentre prima era
solo "collaterale". Il governo del "democratico" Enrico Letta intende realizzarlo.
Ma se le cose stanno così a cosa
sono serviti gli incontri e le discussioni tra i parlamentari PD, gli amministratori, i comitati del
territorio e il sottosegretario De Angelis che ha lasciato intendere
di voler tenere conto delle richieste dei cittadini? Si è trattato solo
di "strategia", messa in campo per tenere buono il popolo e
poi imporgli la prevista l'autostrada urbana a 14 corsie, come afferma Allegro? Lo vedremo fin troppo presto presto, ma in questo caso la differenza tra il governo Berlusconi e il governo Letta si ridurrà a una sola cosa: la "strategia". Democristiana.
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