sabato 22 giugno 2013

Ecomafie in Italia, un business che non conosce crisi

Leggere il Rapporto Ecomafie di Legambiente è un must irrinunciabile per chi si occupa di ambiente e territorio. Secondo il Rapporto quella della criminalità ambientale un’economia che non conosce la parola recessione. Il rapporto annuale  2013 è stato realizzato grazie al contributo delle Forze dell’ordine, con prefazione di Carlo Lucarelli, edito da Edizioni Ambiente.


16,7 miliardi di euro di fatturato, 34.120 reati accertati, 28.132 persone denunciate, 8.286 sequestri effettuati. Aumentano i clan coinvolti (da 296 a 302), quadruplicano i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose (da 6 a 25), salgono gli incendi boschivi, cresce l’incidenza dell’abusivismo edilizio e soprattutto la piaga della corruzione con il raddoppio delle denunce e degli arresti.
“Il business della criminalità organizzata non conosce recessione e, anzi, amplia i suoi traffici con nuove rotte e nuove frontiere” “Con una lungimiranza e una profondità che politici, imprenditori, istituzioni e cittadini spesso non hanno o fanno finta di non avere, (le mafie) sono riuscite a fare sistema penetrando in tutti i settori della nostra esistenza in maniera globale e totalitaria”.
Carlo Lucarelli, Prefazione rapporto Ecomafia 2013 di Legambiente

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