sabato 22 giugno 2013

Biciclette: arriva la legge sulla nuova mobilità lenta

Cambiare il codice della strada introducendo il limite dei 30 km orari nei centri urbani e destinare più risorse pubbliche al trasporto pubblico, collettivo e non motorizzato. Sono i punti centrali della proposta di legge della Rete Mobilità Nuova - coalizione che raccoglie circa 200 associazioni, comitati e organizzazioni di categoria - presentata giovedì 20 giugno in una conferenza stampa alla Camera che ha visto la partecipazione di deputati e senatori che si sono impegnati a sostenere le nuove norme.
La proposta – sostenuta tra gli altri da Legambiente, Libera, Slow Food, Auser, Cittadinanzattiva, Movimento Difesa del Cittadino,  Touring Club Italiano, Euromobility, #salvaiciclisti – mira a riorientare le risorse pubbliche concentrando la spesa laddove si concentra la domanda di mobilità e nello stesso tempo suggerisce un radicale ripensamento del settore dei trasporti, sostenendo attraverso scelte strategiche le persone che quotidianamente si muovono usando i treni locali, i bus, i tram e le metropolitane, la bici e le proprie gambe e dando a chi usa l’automobile l’opportunità di scegliere un’alternativa più efficiente, più sicura, più economica.
Rallentare la velocità massima in città – sostengono i promotori della legge – è un intervento già realizzato in molte città europee che non ha praticamente controindicazioni (i tempi di percorrenza urbana sono analoghi a quelli registrati col limite a 50 kmh) e che al contrario produce una lunga serie di esternalità positive in termini di sicurezza stradale, di riduzione della congestione, dello smog, del rumore, dei consumi di carburante, dell’aggressività alla guida e rende – praticamente a costo zero – le strade più fruibili anche dal traffico non motorizzato. Anzi più che elencare i motivi per cui sarebbe vantaggioso moderare la velocità negli abitati (con l’eccezione di quelle strade dove le caratteristiche funzionali e costruttive consentono di mantenere il limite a 50 km/h) bisognerebbe chiedere ad amministratori locali e decisori politici nazionali come mai i 30kmh non sono ancora realtà, dal momento che – ad esempio - da soli riuscirebbero almeno a dimezzare i 2000 morti l’anno in incidenti stradali che si registrano nelle aree urbane.
Altro punto chiave è quello delle risorse pubbliche. Oggi alta velocità e autostrade fagocitano tutti i soldi a disposizione, anche se le lunghe distanze assorbano meno del 3% degli spostamenti delle persone e delle merci. La legge sulla Mobilità Nuova prevede invece la creazione di un Fondo per lo sviluppo del Tpl e della Mobilità non motorizzata dove confluiscono annualmente “il 75% dei fondi complessivi al trasporto e alle infrastrutture per la mobilità”. Nelle nuove norme si ipotizzano anche i Target di mobilità, obiettivi nazionali e vincolanti di ripartizione modale degli spostamenti validi in tutte le città. Obiettivo: obbligare i sindaci, entro due anni, a far scendere almeno sotto il 50% gli spostamenti motorizzati individuali con mezzi privati all’interno del loro territorio.

8 commenti:

Alberto ha detto...

Tutto molto bello, solo che spesso quando si vuole incentivare "forzatamente" le persone a non usare auto/moto per andare al lavoro non si considera chi non fa un lavoro comune. A chi lancia queste proposte vorrei chiedere di darmi alternative al mio percorso Paderno - Corsico negli orari a cui lavoro io quando i mezzi pubblici non ci sono....tenendo conto che anche quando ci sono impiegherei, ad andare bene, almeno 45 minuti con 3 cambi di mezzi ....

carlo arcari ha detto...

Caro Alberto, per curiosità, con l'auto nei tuoi orari di lavoro quanto tempo ci metti?

Alberto ha detto...

In linea di massima uso sempre lo scooter da circa 10 anni. Impiego circa 20/25 minuti con lo scooter a qualunque orario, 30/35 con l'auto negli orari di medio traffico. Come detto in passato, mi piace molto girare in bicicletta ogni qualvolta mi sia possibile, ma demonizzare a priori l'auto, il mezzo a motore in generale, mi pare eccessivo. Ci sono situazioni nelle quali diventa quasi un obbligo. Nel mio caso specifico, anche se fossi in comune orario d'ufficio, se azzeccassi alla perfezione ogni coincidenza impiegherei 45 minuti per arrivare alla stazione della metropolitana da cui dovrei poi prendere la navetta aziendale visto che la fermata si trova a 1,8 km di distanza. Fino a 3 anni fa la sede era in zona Zara, 50 mt dalla metropolitana gialla. Coi turni avrei dovuto comunque usare mezzi a motore per mancanza di alternativa. Questo non significa che non vorrei soluzioni più ecologiche, dico solo che servirebbe un progetto migliore. In città come New York aventi una copertura capillare dei mezzi, si riesce a vivere senza l'auto di proprietà (lo dico per testimonianza diretta e di amici che vivono li). Noi non possiamo pensare di "eliminare" l'auto senza prima aver creato una rete completa in termini di copertura del territorio e degli orari, lo ritengo sbagliato. Milano è il centro di attrazione, tutti i mezzi si muovono come raggi dall'esterno verso Milano, con qualche collegamento nella cerchia. Se per ipotesi ci si dovesse muovere da Paderno verso S.S: Giovanni o, come nel mio caso, verso Corsico, ci si trova per assurdo a dover andare verso Milano per poi muoversi verso l'esterno. Dove posso scegliere mi muovo in bicicletta (esempio: leroy merlin per piccoli acquisti lo raggiungo in bicicletta usando il Villoresi), ma se devo andare in auto non credo sia corretto esser visto male o poco attento all'inquinamento. Invece sempre più spesso si tende a demonizzare chi usa l'auto, magari da solo. Certo, potrei andare in bici, ma con la borsa del portatile colma di documenti e senza potersi fare una doccia in ufficio non credo mi troverei bene io come pure i miei colleghi :-)
Senza considerare che con i tempi della bicicletta da settembre dovrei anche trovare qualcuno che vada a prendere mio figlio all'asilo....

carlo arcari ha detto...

Alberto, grazie del dato. Mi sembra però che tu scambi un progetto di legge tendente a introdurre "il limite dei 30 km orari nei centri urbani e destinare più risorse pubbliche al trasporto pubblico, collettivo e non motorizzato" per una imposizione a non usare il mezzo a motore. Nessuno parla della demonizzazione a priori di questo mezzo. Ridurre la velocità dell'auto nei centri urbani non vuol dire vietarne l'uso. Aumentare le risorse destinate ai mezzi pubblici non mi sembra negativo. Non capisco.

Alberto ha detto...

30 kmh in auto sono una velocità assurda che penalizza molto l'auto aumentandone i tempi di percorrenza ad ogni orario. Perchè l'auto che va veloce è un problema. Io invece credo che il problema sia da ricercare nel comportamento di pedoni e biciclette che non rispettano più alcune norme, non solo della strada, ma del buon senso. Il pedone che attraversa sulle strisce senza nemmeno guardare perchè "ha sempre ragione" è un comportamento errato che sta dilagando. Il ciclista che non tiene la destra e non segnala i suoi spostamenti curandosi di vedere se arrivano auto idem. Allora il problema è l'auto/moto da "castrare" a 30 kmh per consentirne un rapido arresto. Il progetto prevede intere zone a 30kmh. Sempre in USA le zone a 15 miglia orarie sono limitate ad aree scolastiche o altamente residenziali con potenziali pericoli. Piccoli accettabili tratti.In questo vedo la demonizzazione. Il problema sono auto e moto veloci, non pedoni e ciclisti non attenti. Il limite dei 50kmh risale ai tempi in cui i veicoli non avevano tempi e spazi di frenata anche solo lontanamente comparabili agli attuali. Io innalzerei a 60 il limite. Invece lo si mette a 30 così quando non c'è traffico si aumenta il tempo di percorrenza dell'auto e relativo tempo di inquinamento. Per me sarebbe meglio far si che i pedoni utilizzino sempre e solo le strisce, magari rialzate, avendo cura di guardare la strada? I mezzi a motore sarebbero costretti comunque a rallentare dove serve, i pedoni avrebbero maggior sicurezza. I soldi sarebbero da investire in educazione stradale.Per esempio il numero di utilizzatori di biciclette che non sa che deve scendere dalla bicicletta per passare sulle strisce credo sia enorme..
In fondo io sono scooterista, pedone, ciclista ed automobilista, rispetto ogni categoria e vedo le due a motore viste come una negatività da combattere ad ogni costo. Riduzione delle velocità con relativi controlli, semafori controllati, riduzione dei posti di parcheggio ed aumento di quelli a pagamento, giusto per citarne alcuni. Cosa si fa per il pedone che non guarda prima di attraversare, il ciclista che va sui marciapiedi e passa col rosso, circola in contromano nei sensi unici, circola a coppie affiancate dove non consentito etc etc? Nulla. Si pone un limite di 30kmh orari così i mezzi a motore (demoni di cui sopra) hanno maggior possibilità di arrestarsi in tempo nel caso le altre due categorie non rispettino le norme del buon senso e della strada. Chi si sente solo automobilista, non userà la bici solo perchè sa che esistono zone a 30kmh orari più sicure per le bici e penalizzanti per l'auto. Userà ancora l'auto imprecando. In casi come il mio non prenderà nemmeno i mezzi perchè non ne ha la possibilità.

carlo arcari ha detto...

Alberto sei esagerato. Andare a 30 km/h in città vuol dire fare metterci 10 minuti per fare 5 chilometri, cioè attraversare tutta Paderno Dugnano da Nord a Sud in assoluta sicurezza per te e per gli altri. Ti sembra troppo?

Alberto ha detto...

Mi sembra sbagliato accanirsi su auto e moto senza fare nulla per il pericolo dato da comportamenti errati di pedoni e ciclisti. Perchè è più facile mettere un limite di velocità che investire su educazione stradale. Il pedone che attraversa senza guardare per il solo fatto di aver ragione è un pericolo sia che l'auto arrivi ai 30, sia che arrivi ai 50. Nei giorni scorsi hanno rilevato un aumento degli incidenti a causa di pedoni che attraversano in malo modo perchè impegnati a guardare lo smartphone....
Volendo scherzosamente esagerare, arriveremo a ciclisti che fanno i fari alle auto chiedendo strada. 30 kmh orari per un ciclista amatoriale sono uno scherzo :-)

Anonimo ha detto...

Alberto, nell'articolo si parla dei 30 km orari all'interno dei centri urbani. Non si sta parlando di mettere i 30 km orari sulle tangenziali o in superstrada, o sulla strada/strade che uniscono Paderno a Corsico.
Inoltre nel testo non si parla di amnistie o sconti per i ciclisti che infrangono il codice della strada.
Sinceramente non ravviso nell'idea un intento persecutorio contro l'auto, ma un tentativo di miglioramento della vivibilità.
Piuttosto noto una spiccata ed insensata attitudine al vittimismo da molti proprietari di auto.
Andrea