Il Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano ha incontrato oggi i detenuti, il personale e i volontari
del penitenziario milanese di San Vittore e visitato un raggio del
carcere. "Nessuna parte vorrà negare gravità ed emergenza
della questione carceraria" ha detto.
Le ragioni della visita del Presidente
Napolitano a San Vittore (la prima volta nella storia della
Repubblica) sono legate allo scandalo delle carceri italiane il cui
sovraffollamento (quasi 66 mila detenuti per 47 mila posti) è solo
uno degli aspetti più eclatanti della violazione della Costituzione
da parte dello Stato in materia di detenzione. All'esterno del
penitenziario di San Vittore il Capo dello Stato ha incontrato un
presidio del partito Radicale. "Se mi fosse toccato mettere una
firma lo avrei fatto non una ma dieci volte": Giorgio Napolitano
ha così risposto al radicale Marco Cappato che invocava un
provvedimento di amnistia, sottolineando che tuttavia occorre un voto
del Parlamento. "La cosa a cui non mi posso arrendere - ha
continuato - è che si dica: o l'amnistia o non si fa nulla. Bisogna
fare tutto quello che è possibile tenendo fermo che, se non si può
avere il consenso in Parlamento, non passa".
1 commento:
E' vero che Napolitano non può concedere l'amnistia (anche se ha il potere di grazia perché secondo alcuni costituzionalisti la controfirma del ministro della giustizia è un atto formale e non una condivisione politica) e i radicali infatti gli hanno chiesto qualcosa di diverso, cioè di denunciare, da garante della costituzione, con una lettera alle camere, non un generico sovraffollamento nelle carceri ma il fatto che lo stato è attualmente tecnicamente fuorilegge (condannato anche da corti internazionali) e questo rende la vita difficile anche ai non detenuti che aspettano giustizia.
L'amnistia chiesta da Cappato non serve a "svuotare" le carceri ma a fermare questo reato in corso, un po' come l'arresto in flagranza di uno con una pistola in mano serve a evitare di fargli sparare ancora (il paragone non è balordo, andiamo a vedere come viene tutelata la salute fisica e mentale nelle carceri e forse ci spiegheremmo alcune morti).
Cmq vedo che questa battaglia inizia a dare qualche frutto: anche Bersani ha visitato le carceri e il "giustizialista" Ingroia si è detto a favore dell'amnistia.
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