Sibari è stata sommersa dal fango dopo
un'esondazione del Crati che ha allagato otto giorni fa l’area
archeologica dell’antica città. Non sappiamo se sarà possibile
asportare il fango alluvionale in tempi brevi, non sappiamo, dunque,
quando gli scavi saranno di nuovo visitabili. E’ un tesoro che
scompare temporaneamente alla nostra vista. Il Quotidiano dellaCalabria sta svolgendo un lavoro eccezionale di informazione (vedi foto sopra), nonostante ciò nulla
si sta muovendo né si è riusciti ad avere l'attenzione dei media
nazionali e del Governo. Perché tanta indifferenza? E' un caso che
la Calabria balzi agli onori delle cronache nazionali per i fatti di
'ndrangheta e cali, invece, il silenzio assoluto in casi come questo
di Sibari? La cultura non fa cassa, lo sappiamo bene e la vicenda di
Sibari non è spendibile politicamente nemmeno in periodo elettorale.
Lo dimostrano i fatti. Che ci indignano, tuttavia, e ci inducono a
scrivere affinché il nostro patrimonio storico non scompaia sotto il
fango o nel silenzio di quanti hanno interesse a mantenerlo. In prima
pagina, nell'edizione di venerdì 25 gennaio, un collega ha scritto
che il Quotidiano “sta facendo tutto ciò che può, svolgendo di
nuovo una funzione di supplenza verso una classe politica arrotata su
se stessa e incapace di programmare, di prevedere e persino di
vedere. Ma gli altri dove sono? Dov'è il Corriere della Sera coi
suoi dossier, Mentana con le sue raccolte di fondi? E le telecamere
della Gabbanelli? Perché Vespa non fa un plastico degli scavi?
Perché Sgarbi non gli dedica una sbraitata? Perché Ruotolo non
insegue il ministro? la Calabria sta in Italia?”.
Ci ha sorpreso il silenzio di alcuni
organi istituzionali, distratti da competizioni elettorali e relative
beghe politiche. In altri tempi, in campagna elettorale, i vari
schieramenti avrebbero fatto a gara per promettere interventi, fondi,
visite e quant'altro per un qualunque territorio colpito da una
qualsivoglia calamità naturale. Sarebbe diventato il cavallo di
battaglia con cui tentare di vincere le elezioni. Invece ha prevalso
il silenzio della politica e della Soprintendenza archeologica di
Reggio Calabria per oltre quattro giorni dall'allagamento, come se
fossero mondi distanti. Come se Sibari non fosse stata la metropoli
del passato magnogreco, tanto che ci è sorto il dubbio che molti non
conoscessero la sua storia. Allora abbiamo scritto e pubblicato delle
tre antichissime città sovrapposte, abbiamo ricordato che gli scavi
di Sibari sono solo una minima parte di quello che ancora non è
venuto alla luce. Nulla di fatto. Solo qualche passerella politica,
inutile e contestata. Gli scavi archeologici oggi sono sotto acqua e
fango, vogliamo farli riemergere perché sono una parte importante
della nostra storia.
Francesca Canino
1 commento:
Siamo sicuri che quel tesoro non sia meglio conservato sotto il fango che piuttosto con la gestione dei beni culturali che ha portato i crolli a Pompei?
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