domenica 11 novembre 2012

Un PGT localista che gira le spalle alla Città Metropolitana

Il Documento di Piano che definisce gli obiettivi del PGT, presentato nei giorni scorsi dalla giunta di centro destra ai cittadini padernesi, inizia e finisce con l'affermazione che la nostra città è identificata come il nodo di connessione tra l'area metropolitana milanese e la Brianza. L'immagine che viene data dai pianificatori è quella di una città che ideologicamente gira le spalle alla Città Metropolitana, non guarda a destra e a sinistra (Cinisello, Sesto, Bollate, Rho) alle grandi realtà del Nord Milano di cui non si sente parte, ma si dirige verso la piccola ed estranea Brianza. Una scelta di campo ben precisa che è negata, non solo dalla storia, ma anche dalla cronaca di questi giorni: la creazione della Città Metropolitana milanese fa piazza pulita di queste ideologie localiste, regressive e avulse da una realtà dalla quale l'amministrazione si illude di poter fuggire rimuovendola e negandola.
Il documento urbanistico è una sequela di continue contraddizioni, tra parole e fatti, promesse e ipotesi che vanno in direzioni diverse, progetti che si negano a vicenda. Basta analizzare le voci del Piano dei Servizi per averne conferma. Sfrondato dalle ripetizioni e dai riferimenti a ipotetici programmi di "consolidamento e riqualificazione", all'espansione del verde urbano (parchi, viali alberati, canali alberati, ecc) e delle "reti ecologiche", principale strumento di "connessione" tra i sette quartieri, il Piano dei Servizi si riduce a indicare il "cuore"degli interventi nel complesso Parco Toti - Lago Nord, luogo dove Alparone vorrebbero creare una "città dello sport" destinata a diventare il "nuovo centro" cittadino. 
Il "nuovo centro"viene così proiettato ai confini occidentali della città, connesso di fatto ai grandi centri commerciali preesistenti che costituiscono la vera "città del commercio" padernese, alla quale si aggiungerebbe nelle previsioni di Piano una nuova struttura commerciale a servizio dello sport interna al Parco Toti. Con buona pace per il commercio di vicinato e le aree commerciali naturali dei sette quartieri che, nelle linee guida dichiarate nel PGT, l'amministrazione afferma  solo a parole di voler "difendere". 
Nel Piano dei Servizi, infatti, si esprime la volontà di fare del centro storico di Paderno Dugnano (piazza matteotti, via gramsci, via grandi, via rotondi, piazza della resistenza) "il polo di attrazione diurna e serale, feriale e festiva, facilitando l’accesso sia con mezzi pubblici che privati, l’apertura di nuove attività commerciali e l’insediamento di attività di servizio". Come non è specificato. 
Il Piano dei servizi ripete due o tre volte la frase "individuazione e creazione di piste ciclabili", iniziativa da cui partire per realizzare una "nuova mobilità dolce", un nuovo modo di spostarsi in città. Peccato che di queste infrastrutture (piste ciclabili) nel Piano triennale opere pubbliche 2012-2014 non vi sia nemmeno l'ombra. Inoltre nel Quadro Conoscitivo si dice espressamente che la rete ciclabile "appare già oggi ben strutturata e connessa agli itinerari sovracomunali" e che non si dovrebbe procedere alla "estensione delle piste ciclabili all’interno delle zone di antica formazione". E si conclude dicendo che si deve: "estendere ulteriormente la rete ciclabile a grande scala lungo gli assi principali (ad esempio lungo il Villoresi, dove peraltro esiste già da anni) collegando i diversi elementi della rete e connettendo tra loro i quartieri". Insomma nuove piste ciclabili non si sa quando, ma solo all'esterno dei quartieri.
Anche per quanto riguarda il centro sportivo nonostante l'enfasi delle definizioni (Città dello sport) nel Piano Triennale non sono previsti nuovi impianti da realizzare se si esclude la fantomatica "pista per ciclisti" attorno allo stadio la cui costruzione è prevista sulla carta nel 2014.
La vasca di laminazione delle piene del Seveso viene citata come ipotesi progettuale, la trasformazione autostradale a cielo aperto della Rho-Monza è definita come un progetto approvato Anas con appalti in itinere. Si cita soltanto l'opposizione del Comune e la proposta alternativa di tracciato con interramento.
I servizi alla persona, secondo il PGT di Bogani, sono già oggi più che sufficienti. Insomma di nuovi servizi ai cittadini non c'è bisogno, basta "riqualificare" quelli di rango che nella visione leghista sono l'ospedale S. Carlo e il Parco sportivo Toti. Servizi da mettere in rete sfruttando le infrastrutture della mobilità esistenti e future (metropolitana).
Il Piano individua i seguenti interventi: riqualificazione della piazza della stazione di Palazzolo Milanese anche mediante l’insediamento di servizi e attrezzature pubbliche;  la costruzione del polo della sanità (Ospedale, Asl); il potenziamento delle strutture sportive all’interno della città dello sport (abbiamo visto quali);
- la realizzazione di un polo scolastico a Calderara realizzato spostando all'interno del parco della Scuola Materna la Scuola elementare sulla cui area costruire residenze non ben specificate; la valorizzazione dell'area Tilane all’interno del sistema della mobilità pubblica (la visione del pianificatore è una nuova stazione di Paderno con annessa Biblioteca). All’interno degli ambiti di trasformazione individuati dal PGT vengono inoltre previsti interventi improbabili quali la trasformazione della  Comasina in un viale alberato (?!) con sequenza di piazze e il potenziamento delle strutture pubbliche in funzione della realizzazione di ipotetici nuovi centri urbani di quartiere (in particolare a Villaggio Ambrosiano e a Calderara).
Gli interventi per i servizi alla mobilità riguardano essenzialmente  quella pubblica e quella ciclopedonale. In sintesi si parla di: realizzazione della tranvia lungo l’asse della Valassina. Il PGT propone la riqualificazione delle aree interessate dalle stazioni della linea (le fermate) e la loro connessione con la rete ciclopedonale; prolungamento della metropolitana lungo l’asse della Comasina (sovrapposizione o alternativa alla tramvia MI-Limbiate? Non si capisce). Il PGT propone l’individuazione di un insieme di interventi (ambiti di trasformazione) con l’obiettivo di realizzare un nuovo ambiente urbano connesso al nuovo servizio di trasporto pubblico; realizzazione della nuova stazione di Paderno Dugnano da definire nel suo ruolo di cerniera tra il settore urbano est (l'area Tilane e la città nuova) e quello ovest (il quadrilatero); completamento della rete ciclopedonale in funzione del rafforzamento dei percorsi tra i nuclei urbani e i grandi servizi. Non sono previsti interventi significativi di nuova infrastrutturazione sulla maglia viaria
I servizi alla salute sono finalizzati al recupero dell’edificio comunale esistente di via 2 Giugno e funzionali alla formazione di un polo di attività pubbliche.
Gli interventi di riqualificazione urbanistica ed edilizia, da definirsi mediante piano urbanistico di iniziativa pubblica possono prevedere la realizzazione di nuova edificazione da destinare a edilizia residenziale pubblica e a edilizia sociale privata (e questa operazione immobiliare sarebbe la Città della Salute?).
Per quanto riguarda, infine, i Servizi culturali, i Servizi educativi e formativi, i Servizi al Lavoro e all'impresa nel PGT non ci sono nemmeno i titoli ed è comprensibile dal momento che su questi tre fronti, da tutti identificati come cruciali per superare la crisi e rilanciare la nostra economia, la giunta Alparone, non ha mai fatto niente.
La cultura, la formazione e l'educazione sono considerati nella visione pseudo liberista della destra padernese come un costo e non un investimento, mentre il lavoro e l'impresa restano (come dichiarato pubblicamente più volte dal sindaco) un campo di intervento "estraneo" alle capacità e alle competenze dell'amministrazione. 

1 commento:

Gianni Rubagotti ha detto...

Mi sono dato del baluba per non essermi accorto se non sabato della conferenza di venerdì (perché ne ho visto un resoconto da qualche parte).

Poi ho guardato bene: la notizia era sepolta in post omnibus sia sul tuo blog sia su quello di Giuranna.

Inoltre..o trop o nient.
Dopo tanto tempo 2 serate di controinformazione sul consumo di suolo nella stessa settimana sono un po' troppine (l'altra è quella di Restiamo umani).

Tanto più che nella stessa settimana c'è stata una serata della giunta che meritava di essere metabolizzata per rispondere ancora meglio.

Inoltre non è stato fatto un evento facebook che riportasse il programma.

Attenzione, visti i chiari di luna credo proprio che alle prossime politiche i padernesi avranno anche la scheda per votare il sindaco...queste occasioni di parlare alla città nei prossimi mesi non vanno sciupate.