lunedì 5 novembre 2012

Primarie del centrosinistra: le domande del Comitato pro Vendola

Ricevo dal responsabile del Comitato pro Vendola di Paderno Dugnano che partecipa alle primarie del centro sinistra questo intervento a sostegno della candidatura del leader di SEL 


Il Pd da che parte sta? 
Il comitato Vendola non intende fare nessun tipo di alleanza con l’Udc. Nella casa del centrosinistra, non c'è posto per Pierferdinando Casini. Abbiamo idee diverse su tutto, bisogna parlare al popolo del centrosinistra e ai delusi dell'ultimo decennio che non si sono sentiti rappresentati.
Siamo contrari al nucleare, Casini è favorevole. Il Pd deve decidere da che parte stare.
L’acqua è un bene comune da sottrarre al dominio del mercato, Casini è contrario e il Pd?
Siamo per i matrimoni omosessuali e per la piena cittadinanza delle unioni civili, Casini è contrario e il Pd?
Crediamo che il reddito minimo garantito sia degno di un Paese civile, Casini è contrario e il Pd? Siamo contrari al Monti dopo Monti, non credo sia utile al Paese. Casini è contrario e il Pd? Consideriamo la riforma Fornero sbagliata. Casini è contrario e il Pd? L'obbligo di soffrire per legge non è umano e dignitoso, non è più rinviabile una legge sul testamento biologico. Casini è contrario e il Pd? L’Italia ha bisogno di una legge sul conflitto di interessi. Cosa ne pensano Casini e il Pd? Crediamo che l’Italia debba rinunciare all'acquisto di aerei da guerra. Casini è contrario e il Pd?
La politica deve ripartire dalle due grandi promesse incompiute contenute nella nostra Costituzione: rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l'eguaglianza dei cittadini e ricomporre la frattura tra potere e cittadini, attribuendo pienamente ruolo e funzione alla democrazia.
E poi con le primarie, che ci auguriamo siano un grande movimento democratico, si sceglierà non solo il candidato Presidente, ma anche la strada che il centrosinistra dovrà intraprendere per governare il Paese.
Votando Bersani si sceglie 'l'alleanza tra progressisti e moderati', dunque l'accordo con l'UDC, che metterebbe automaticamente la parola fine a molte nostre battaglie.
Votando Renzi invece si vota la prosecuzione delle politiche del governo Monti, dello strapotere della finanza, dell'alleanza con chi vince da sempre.
Noi vogliamo rompere radicalmente con il liberismo, riportare al centro il lavoro e i diritti, non concessi o parziali ma interi.
Perché la precarietà, l'assenza di regole, la legge 30, la Bossi-Fini, la legge 40 e tante, troppe, altre nefandezze possano diventare presto solo un triste ricordo della storia del nostro Paese.

Ferdinando Napolitano
Comitato PRO VENDOLA Primarie del centrosinistra  di Paderno Dugnano

2 commenti:

carlo arcari ha detto...

Caro Napolitano, SEL e Casini chiedono da ormai troppo tempo al PD di decidere "da che parte stare". Ma qui non è il PD che deve scegliere. Il PD ha già deciso e ha esposto la sua posizione per bocca di Bersani che risponde a tutte le tue domande. Adesso a dover scegliere di confrontarsi, discutere e mediare trovando possibili intese sono soprattutto gli altri.Non ti pare?

Gianni Rubagotti ha detto...

Chissà se verrà un giorno in cui in questo paese si riuscirà a essere di opinioni diverse descrivendo correttamente le opinioni dell'avversario.

Napolitano dice che vuole rompere radicalmente col liberismo.

Cos'è il liberismo?
E' una teoria economica che vede lo Stato come colui che mette le regole e le fa rispettare e non come colui che fa (magari panettoni e coperte come faceva l'IRI degli anni d'oro).

La tutela del consumatore, della concorrenza, la normativa antitrust (nata prima dell'Unione sovietica non in un regime comunista ma negli USA e applicata la prima volta da un presidente repubblicano) sono norme socialiste?

Credo proprio di no: sono legate a una visione liberista di tutela non dello stato ma del libero mercato e dei consumatori.

Ora dire che si vuol rompere col liberismo significa rompere con questo liberismo che tra l'altro a destra NON C'è. In 10 anni di governo, Berlusconi ha liberalizzato solo la sua vita sessuale (beato lui:-), per il resto ha messo divieti, dall'emigrazione alla droga (2 campi dove il liberista Friedman avrebbe molto da dire su Berlusconi) che hanno stipato le carceri fino a violare i più elementari diritti umani.

Chi ha restituito un po' di mercato a questo paese?

Se si guarda la storia Prodi è stato il Presidente che ha privatizzato l'IRI (male), che da presidente del consiglio ha liberalizzato la telefonia liberando gli italiani dalla dittatura della SIP (anche qui con delle pecche), Bersani ha liberalizzato in parte l'orario dei negozi e negli anni 2000 ha fatto la lenzuolata che consente su alcuni prodotti il 20% di sconto nelle parafarmacie. Tutte cose con molti limiti..ma le han fatte.

Dire che si vuole rompere con il liberismo significa rompere con questo tentativo di renderci un paese meno feudale.

Ma per rompere questo basta votare a destra...(o forse basta votare il movimento 5 stelle che si sta opponendo alla privatizzazione di alcuni beni comunali fatta dalla giunta Pisapia?).

P.s.: io voterò Renzi...