In
estrema sintesi la cronaca della serata. L'assessore Tonello ha
ripresentato il punto che non era stato approvato lunedì scorso
perché la giunta di destra, in modo arrogante com'è nello stile del
sindaco, aveva preteso di portare in aula una delibera senza avere il
numero legale per votarla, contando evidentemente sull'acquiescenza
dell'opposizione. Che invece gli ha strofinato giustamente il naso
dentro, come si fa per insegnare l'educazione ai cagnolini che la
fanno sulla moquette, mandandolo a casa.
La maggioranza precettata era tutta presente ed ha ascoltato in silenzio l'assessore ripresentare la delibera. Su questa sono intervenuti con critiche puntuali sul metodo e nel merito i consiglieri del PD, Ranzenigo, Massetti, Grassi e Boggia i quali hanno argomentato i numerosi motivi che li hanno indotti a dichiararsi contrari alla liquidazione della società elettrica.
La maggioranza precettata era tutta presente ed ha ascoltato in silenzio l'assessore ripresentare la delibera. Su questa sono intervenuti con critiche puntuali sul metodo e nel merito i consiglieri del PD, Ranzenigo, Massetti, Grassi e Boggia i quali hanno argomentato i numerosi motivi che li hanno indotti a dichiararsi contrari alla liquidazione della società elettrica.
I
consiglieri intervenuti hanno ricordato con accenti diversi che non
ci sono motivi seri per liquidare una società che rappresenta un
patrimonio pubblico e una risorsa utile alla comunità. Energie
Locali ha funzionato bene ha fatto risparmiare il Comune di Paderno
Dugnano, non ha debiti o problemi gestionali e i
bilanci dal 2006 al 2010 sono lì a dimostrarlo. Si dice che la sua
liquidazione sarebbe un atto dovuto per via delle leggi recenti sulle
società comunali e della spending review, ma su queste norme non c'è
affatto chiarezza, ci sono interpretazioni discordi e ormai molti
consigliano di non procedere e di attendere una sistemazione della
normativa che a dir poco è confusa. Inoltre la legge fissa una data
stringente al 31.12.2013. Quindi non è affatto urgente liquidare
questa società.
"Vorrei sottolineare che se siamo qui
in aula a discutere questa delibera che avrebbe dovuto e potuto
venire discussa approfonditamente in Commissione, è perché questo
approfondimento doveroso ci è stato negato dal sindaco adducendo
inesistenti motivi di tempo e solo la nostra determinazione ha
consentito stasera la valutazione di una scelta che impoverisce la
città. Cosa andiamo a votare? – ha chiesto all'aula Coloretti –.
Ci viene chiesto di votare una delibera poco trasparente che prevede
lo scioglimento di Energie Locali, il recupero non certo di 70mila
euro, senza dire che cosa succederà poi del servizio elettrico di
cui si sa soltanto che verrà affidato per 9 lunghi anni a una società
privata, la Enel Sole. Io non accetto questo modo di procedere che mi
chiede di approvare una scelta preconfezionata sulla quale dovrei
come consigliere comunale esercitare il potere di indirizzo e di controllo, potere che invece mi viene tolto, ci viene tolto. Abbiamo la prova che si
tratta di una decisione oscura perché abbiamo chiesto di allegare
alla delibera la relazione dell'assessore Tonello sulla partita nella
quale si spiegano molte cose di questa liquidazione frettolosa,
unilaterale e poco trasparente. Ci è stato detto che non si può. E
allora noi ci rifiutiamo di ridurre il nostro ruolo a quello di chi
sta tra i banchi solo per alzare la mano a comando e annuncio che se le cose
restano così noi non parteciperemo al voto".
Tonello ha ripreso la parola per
riaffermare i suoi argomenti: "L'affidamento ai
privati del servizio ci farà risparmiare 100mila euro l'anno,
attualmente spendiamo 850mila euro mentre con l'affidamento ad Enel
Sole tramite la Consip ne spenderemo 750mila. Per me questo chiude la questione. Voi volete solo salvare
le poltrone degli amministratori – ha detto rivolto all'opposizione, dimenticandosi di
rilevare che uno dei tre ex amministratori di Energie Locali,
titolare di una poltrona, era il neo consigliere Scurati che gli
stava seduto di fronte sui banchi della sua maggioranza -. Voi volete
continuare a farci spendere 42 euro a punto luce mentre si può spendere meno".
Numeri subito confutati da
Coloretti il quale ha ricordato come il costo attuale per punto luce è di
37 euro e non 42, mentre il risparmio di 100mila euro indicato dall'assessore
è solo presunto dal momento che è frutto di una somma tra il costo
di manutenzione proposto da Enel Sole e quello dei consumi energetici
della rete urbana sui quali però non ci sono mai stati e non ci sono oggi dati certi.
"La Consip che ci propone Enel
Sole in alternativa a Energie Locali non è un obbligo di legge, ma
solo un parametro – ha chiarito Coloretti -, e le due offerte non
si possono parametrare perché Energie Locali ci forniva solo la
manutenzione dei punti luce comunali e l'amministrazione per
l'energia si doveva rivolgere ad altri. A chi si rivolgerà Enel Sole, a
quali condizioni per noi, che ne sarà dei contratti in esser?. Su
tutto questo non si dice nulla". Il capogruppo PD in sede di
dichiarazione di voto ha denunciato che quella che si stava svolgendo
era una votazione di fiducia al sindaco e alla giunta non il voto su
una delibera e ribadiva che il suo gruppo non avrebbe partecipato al
voto. Cerioni per l'IdV e Anelli per la FdS hanno anch'essi confermato la
decisione di non votare uscendo dall'aula.
A questo punto è intervenuto il
capogruppo del PdL, Maurizio Rimoldi il quale ha dichiarato di non
voler entrare nel merito di una scelta tecnica che solo il tempo
giudicherà giusta o sbagliata. Ha detto che se di voto di fiducia si trattava lo avrebbe dato al lavoro dell'assessore Tonello e ha
concluso che comunque della delibera si sarebbe dovuto discutere più
e meglio in Commissione e non portarla in aula in questo modo. Lo ha
seguito il capogruppo leghista Caldan che ha ripetuto anch'egli di
voler lasciare al tempo l'incarico di dimostrare la convenienza o
meno di questa scelta. "Per quanto riguarda la fiducia al
sindaco – ha detto – la voteremo alzando tutte le nostre mani".
La serata è finita con l'inqualificabile intervento di Alparone che prima ha detto che
la liquidazione della società era un passaggio obbligato e non
politico, che la delibera si poteva approfondire e integrare, ma poi
ha subito cambiato tono e ha gettato la maschera, accusando
l'opposizione di avergli fatto un dispetto la settimana scorsa
facendogli mancare il numero legale, si è detto deluso e
rammaricato. E ha pensato bene di sfogare il suo rancore insultando le
passate amministrazioni di centro sinistra colpevoli a suo dire di aver creato
un "carrozzone di penatiana memoria" diffamando gratis e senza motivo la
figura dell'ex presidente della Provincia che con la storia di questa società non
c'entra niente. "Sciogliere Energie Locali è moralmente ed
economicamente opportuno" ha concluso insultando così anche il
povero consigliere Scurati che fino a due settimane fa sedeva nel
consiglio di Energie Locali a rappresentare la sua amministrazione.
Al momento del voto, la "fiducia"
gli è stata votata solo da 17 dei 18 presenti. Il voto del
consigliere astenuto era quello di Scurati al quale Coloretti
salutandolo all'uscita dal palazzo comunale, non senza qualche ragione ha detto: "Paolo,
avresti fatto meglio a uscire anche tu".
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