martedì 30 ottobre 2012

Alparone chiede la fiducia e la ottiene.. a denti stretti

Alparone ha chiesto la fiducia alla sua maggioranza e... l'ha avuta. A denti stretti, senza cioè che la voce di un solo consigliere del centro destra sia sia levata in aula per difendere con qualche argomento la decisione della giunta di liquidare Energie Locali, azienda posseduta al 30% dal Comune, in cambio di poco o niente di concreto: forse i 70mila euro "lordi" della quota sociale e una previsione non quantificabile con certezza di futuri risparmi sui costi del servizio elettrico.
In estrema sintesi la cronaca della serata. L'assessore Tonello ha ripresentato il punto che non era stato approvato lunedì scorso perché la giunta di destra, in modo arrogante com'è nello stile del sindaco, aveva preteso di portare in aula una delibera senza avere il numero legale per votarla, contando evidentemente sull'acquiescenza dell'opposizione. Che invece gli ha strofinato giustamente il naso dentro, come si fa per insegnare l'educazione ai cagnolini che la fanno sulla moquette, mandandolo a casa. 
La maggioranza precettata era tutta presente ed ha ascoltato in silenzio l'assessore ripresentare la delibera. Su questa sono intervenuti con critiche puntuali sul metodo e nel merito i consiglieri del PD, Ranzenigo, Massetti, Grassi e Boggia i quali hanno argomentato i numerosi motivi che li hanno indotti a dichiararsi contrari alla liquidazione della società elettrica.
I consiglieri intervenuti hanno ricordato con accenti diversi che non ci sono motivi seri per liquidare una società che rappresenta un patrimonio pubblico e una risorsa utile alla comunità. Energie Locali ha funzionato bene ha fatto risparmiare il Comune di Paderno Dugnano, non ha debiti o problemi gestionali e i bilanci dal 2006 al 2010 sono lì a dimostrarlo. Si dice che la sua liquidazione sarebbe un atto dovuto per via delle leggi recenti sulle società comunali e della spending review, ma su queste norme non c'è affatto chiarezza, ci sono interpretazioni discordi e ormai molti consigliano di non procedere e di attendere una sistemazione della normativa che a dir poco è confusa. Inoltre la legge fissa una data stringente al 31.12.2013. Quindi non è affatto urgente liquidare questa società.
Sono intervenuti poi il capogruppo del Pd, Marco Coloretti, i capigruppo di IdV, Cerioni, e di PdCI – PRC, Mauro Anelli che hanno condiviso le ragioni esposte, entrando nel merito politico della decisione di Alparone.
"Vorrei sottolineare che se siamo qui in aula a discutere questa delibera che avrebbe dovuto e potuto venire discussa approfonditamente in Commissione, è perché questo approfondimento doveroso ci è stato negato dal sindaco adducendo inesistenti motivi di tempo e solo la nostra determinazione ha consentito stasera la valutazione di una scelta che impoverisce la città. Cosa andiamo a votare? – ha chiesto all'aula Coloretti –. Ci viene chiesto di votare una delibera poco trasparente che prevede lo scioglimento di Energie Locali, il recupero non certo di 70mila euro, senza dire che cosa succederà poi del servizio elettrico di cui si sa soltanto che verrà affidato per 9 lunghi anni a una società privata, la Enel Sole. Io non accetto questo modo di procedere che mi chiede di approvare una scelta preconfezionata sulla quale dovrei come consigliere comunale esercitare il potere di indirizzo e di controllo, potere che invece mi viene tolto, ci viene tolto. Abbiamo la prova che si tratta di una decisione oscura perché abbiamo chiesto di allegare alla delibera la relazione dell'assessore Tonello sulla partita nella quale si spiegano molte cose di questa liquidazione frettolosa, unilaterale e poco trasparente. Ci è stato detto che non si può. E allora noi ci rifiutiamo di ridurre il nostro ruolo a quello di chi sta tra i banchi solo per alzare la mano a comando e annuncio che se le cose restano così noi non parteciperemo al voto".
Tonello ha ripreso la parola per riaffermare i suoi argomenti: "L'affidamento ai privati del servizio ci farà risparmiare 100mila euro l'anno, attualmente spendiamo 850mila euro mentre con l'affidamento ad Enel Sole tramite la Consip ne spenderemo 750mila. Per me questo chiude la questione. Voi volete solo salvare le poltrone degli amministratori – ha detto rivolto all'opposizione, dimenticandosi di rilevare che uno dei tre ex amministratori di Energie Locali, titolare di una poltrona, era il neo consigliere Scurati che gli stava seduto di fronte sui banchi della sua maggioranza -. Voi volete continuare a farci spendere 42 euro a punto luce mentre si può spendere meno"
Numeri subito confutati da Coloretti il quale ha ricordato come il costo attuale per punto luce è di 37 euro e non 42, mentre il risparmio di 100mila euro indicato dall'assessore è solo presunto dal momento che è frutto di una somma tra il costo di manutenzione proposto da Enel Sole e quello dei consumi energetici della rete urbana sui quali però non ci sono mai stati e non ci sono oggi dati certi.
"La Consip che ci propone Enel Sole in alternativa a Energie Locali non è un obbligo di legge, ma solo un parametro – ha chiarito Coloretti -, e le due offerte non si possono parametrare perché Energie Locali ci forniva solo la manutenzione dei punti luce comunali e l'amministrazione per l'energia si doveva rivolgere ad altri. A chi si rivolgerà Enel Sole, a quali condizioni per noi, che ne sarà dei contratti in esser?. Su tutto questo non si dice nulla". Il capogruppo PD in sede di dichiarazione di voto ha denunciato che quella che si stava svolgendo era una votazione di fiducia al sindaco e alla giunta non il voto su una delibera e ribadiva che il suo gruppo non avrebbe partecipato al voto. Cerioni per l'IdV e Anelli per la FdS hanno anch'essi confermato la decisione di non votare uscendo dall'aula.
A questo punto è intervenuto il capogruppo del PdL, Maurizio Rimoldi il quale ha dichiarato di non voler entrare nel merito di una scelta tecnica che solo il tempo giudicherà giusta o sbagliata. Ha detto che se di voto di fiducia si trattava lo avrebbe dato al lavoro dell'assessore Tonello e ha concluso che comunque della delibera si sarebbe dovuto discutere più e meglio in Commissione e non portarla in aula in questo modo. Lo ha seguito il capogruppo leghista Caldan che ha ripetuto anch'egli di voler lasciare al tempo l'incarico di dimostrare la convenienza o meno di questa scelta. "Per quanto riguarda la fiducia al sindaco – ha detto – la voteremo alzando tutte le nostre mani".
La serata è finita con l'inqualificabile intervento di Alparone che prima ha detto che la liquidazione della società era un passaggio obbligato e non politico, che la delibera si poteva approfondire e integrare, ma poi ha subito cambiato tono e ha gettato la maschera, accusando l'opposizione di avergli fatto un dispetto la settimana scorsa facendogli mancare il numero legale, si è detto deluso e rammaricato. E ha pensato bene di sfogare il suo rancore insultando le passate amministrazioni di centro sinistra colpevoli a suo dire di aver creato un "carrozzone di penatiana memoria" diffamando gratis e senza motivo la figura dell'ex presidente della Provincia che con la storia di questa società non c'entra niente. "Sciogliere Energie Locali è moralmente ed economicamente opportuno" ha concluso insultando così anche il povero consigliere Scurati che fino a due settimane fa sedeva nel consiglio di Energie Locali a rappresentare la sua amministrazione.
Al momento del voto, la "fiducia" gli è stata votata solo da 17 dei 18 presenti. Il voto del consigliere astenuto era quello di Scurati al quale Coloretti salutandolo all'uscita dal palazzo comunale, non senza qualche ragione ha detto: "Paolo, avresti fatto meglio a uscire anche tu".

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