mercoledì 6 giugno 2012

La televisione del potere brucia la cultura

La notizia della scomparsa a 91 anni dello scrittore americano Roy Bradbury è un'occasione per andarsi a rileggere il suo capolavoro, Fahrenheit 451, un romanzo di fantascienza scritto nel 1953 che in Italia è uscito nel 1966, con il titolo "Gli anni della Fenice" (Oscar Mondadori, 210 pag, euro 9).
Si tratta del libro più predittivo del nostro futuro-presente che io abbia mai letto e rileggerlo oggi a 50 di distanza dalla sua prima edizione (la mia copia è stata stampata nel 1972) mi emoziona ancora per la sua chiarezza di visione.
La storia descrive un ipotetico futuro nel quale leggere libri è un reato. Per contrastarlo è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato, non a spegnere gli incendi, ma a bruciare ogni tipo di libro che viene trovato nelle case dei cittadini disobbedienti. Il titolo del romanzo viene da alcuni riferito alla temperatura di autocombustione della carta, 451 gradi Fahrenheit appunto, che corrispondono a 232,78 °C. Ma di questo non si trova traccia nel testo del romanzo (451 è solo il numero sull'elmetto da pompiere del protagonista Montag), inoltre non esiste un'unica temperatura di autocombustione della carta (la carta da giornale brucia a 185 °C, mentre la carta da lettera, più spessa, a 360 gradi.
Il protagonista del libro lavora nel corpo dei vigili del fuoco che hanno il compito di rintracciare i colpevoli del "reato di lettura". 
Tutti i bravi cittadini devono utilizzare la televisione (uno schermo a parete che trasmette una sit come interattiva per casalinghe chiamata "il salotto") per istruirsi, informarsi e per vivere serenamente al di fuori di ogni inutile forma di comunicazione. La televisione come elemento ossessivo della società viene utilizzata dal governo per definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Montag un giorno commette un'infrazione: decide di leggere un breve trafiletto del libro che dovrebbe bruciare. E' sufficiente. La sua prima fugace lettura lo spinge a salvare alcuni libri e inizia a leggerli di nascosto. La sua trasgressione è provocata dalla conoscenza di Clarisse, una ragazza vicina di casa, che sembra vivere in modo strano. I suoi familiari, la sera, non guardano la televisione, che non possiedono, ma trascorrono il tempo parlando tra di loro, con un'allegria e una spensieratezza difficili da comprendere e facilmente invidiabili.
La famiglia di Clarisse sembra felice, a differenza di quella di Montag, la cui moglie Mildred (che ha appena tentato il suicidio ingerendo barbiturici) non vuole avere figli. Montag, dopo aver riflettuto a lungo, capiosce di non amare né realmente conoscere la donna che ha sposato, e si accorge che la sua vita è sbagliata. I libri che legge voracemente di nascosto lo portano a scoprire un nuovo mondo, ma Mildred, dopo aver scoperto il segreto del marito lo denuncia e i vigili del fuoco suoi colleghi lo costringono a incendiare la sua casa. Ma Montag si ribella, uccide col lanciafiamme il suo capo e, ferito da un segugio meccanico che lo insegue fugge dalla città.
Trova riparo lungo il fiume, sulle cui rive incontra dei fuggiaschi che, insieme ad altri loro compagni sparsi per tutto il Paese costituiscono la memoria letteraria dell'umanità, in quanto ognuno conosce a memoria diversi libri andati ormai perduti.
Dal libro di Bradbury è stato tratto un film nel 1966 diretto da François Truffaut con Julie Christie nel ruolo di Clarissa.

1 commento:

bla78 ha detto...

Torna Guzzanti su Sky Uno... Guardate un po': http://youtu.be/LL1UCQOpFFA