Ricevo dal portavoce del Comitato Cittadini per l'Interramento della Rho-Monza, Ferruccio Porati, questa rassegna stampa della riunione di ieri in Provincia e il suo commento su quanto è avvenuto in aula.
Cari amici, eccovi i riflessi successivi alla seduta di ieri, presso la commissione trasporti della provincia di Milano. Che non vi fossero motivi per farsi eccessive illusioni, questo era scontato. Ma una protervia così smaccatamente irriguardosa, sinceramente, non ce l’aspettavamo.
Bene dipingono la situazione vissuta i comunicati stampa di Ezio Casati e di Massimo Gatti pubblicati sui blog PadernoForum, La Scommessa e PadernoInblog. Sul “Giorno” di oggi viene riportata la cronaca della seduta. Riprende queste vicende anche “CinquegiorniMilano”.
E’ chiaro che il pronunciamento all’unanimità del Consiglio provinciale dello scorso 1 dicembre 2011 non ha avuto alcun seguito: il governo della Provincia lo ha semplicemente ignorato e nulla è stato fatto su e da Serravalle, la cui relazione altro non è stata che il riepilogo degli incontri tecnici succedutosi da agosto a novembre 2011, con una laconica azione di riconferma delle loro presunte valutazioni dei costi dell’interramento che si discostano di circa un ordine di grandezza rispetto a quelli determinati dai tecnici che hanno lavorato per i 5 comuni e per i comitati cittadini.
In questi mesi non un dito è stato mosso, a livello di governo della provincia di Milano, per fermare la procedura di gara in atto o per cercare con forza la via del progetto alternativo. Nulla. Il tutto avallato da una società che il quotidiano finanziario "MF" oggi definisce “sull’orlo del fallimento" .
In questi mesi non un dito è stato mosso, a livello di governo della provincia di Milano, per fermare la procedura di gara in atto o per cercare con forza la via del progetto alternativo. Nulla. Il tutto avallato da una società che il quotidiano finanziario "MF" oggi definisce “sull’orlo del fallimento" .
L’esigenza di un confronto diretto in aula da parte degli schieramenti dei tecnici di Seravalle (da una parte) e dei comuni (dall’altra) è stato palesato come necessario da parte dei consiglieri provinciali presenti in commissione e per questo, molto probabilmente, saremo ancora chiamati fra quindici giorni a presenziare ad un’ulteriore sessione di commissione e questa volta bisognerà davvero essere in tanti.
Il tutto è stato inframmezzato dalle “performances” dell’assessore De Nicola, il quale, dapprima se ne è stato sul distratto, sonnacchioso, annoiato con la mano a sorreggere il volto (è tutto registrato su due ore di video); poi ha anche trovato il modo di risultare sgradito ai presenti con alcune sue uscite, fra cui quella anche riportata dai comunicati stampa di ieri e dai giornali di oggi, assimilando al concetto di “pizzo” il meccanismo delle compensazioni ambientali delle grandi opere: un utilizzo di parole ed immagini che non fanno parte del nostro modo d’essere e da cui siamo, orgogliosamente, distanti anni luce.
Un assessore certamente molto più interessato a fumare le proprie cancerogene sigarette, per le quali diverse volte ha tentato la “fuga” dall’aula sede del dibattimento. Un comportamento ed un personaggio che noi censuriamo e che gradiremmo si occupasse d’altro nella vita al più presto.
Per la cronaca: presenti in aula fra il pubblico il sindaco di Paderno Dugnano (Alparone) e l’assessore Prisciandaro di Baranzate. Non ho riconosciuto altri personaggi pubblici. Se ve ne fossero stati altri o se ho equivocato sui due citati, vi prego di rendermelo noto, per correttezza di informazione.
Al seguente link, per completezza di informazione, l’elenco dei comuni della provincia dove si è appena votato e dove si è scelto o si sta per scegliere un sindaco che la pensa molto diversamente da De Nicola e co., i quali dovrebbero, a questo punto, chiedersi chi stanno rappresentando in questo momento sulle sedie di Palazzo Isimbardi e trarne le logiche conseguenze (come chiediamo nella petizione on line) invece che ricercare improbabili ricicli politici, come per il caso Podestà qui riportato, per il quale chiediamo al nostro amico consigliere regionale Marcora di opporsi.
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